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fino al 28.V.2003 Theo Eshetu – Blood Roma, MLAC
roma
Tra video arte e documentario. Eshetu propone l’esperienza di un viaggio in Etiopia, sul sentiero della memoria personale. Inebriante bellezza e assenza, perchè “malgrado tutte le immagini catturate, ci ricordiamo sempre quelle perse”...
di redazione
La mostra di Theo Eshetuvuole essere una riflessione, un’indagine sui diversi media e la loro qualità comunicativa. La ricerca nasce da un viaggio compiuto dall’artista nel suo luogo d’origine, l’Etiopia: Ho visto spesso l’Etiopia in televisione, ma per me rimane un luogo dell’immaginazione. Ho vissuto lì da bambino e ora ci sto tornando per rincontrare mio nonno . La memoria personale si offre per condurre lo spettatore a riflettere sui meccanismi di riproduzione dei media .
Il percorso – articolato su due piani – raccoglie diversi registri espressivi: sessantanove immagini digitali, una grande video-installazione e il video Blood is no
t Fresh Water. L’esposizione è strutturata in modo da far interagire lo spettatore con l’ambiguità e la ricchezza dei significati, che scaturiscono dalle poliedriche forme della comunicazione multimediale.
Le enormi installazioni su tela colpiscono emotivamente, ma non danno informazioni. Sui monitor le immagini scorrono rapidamente creando un’ulteriore confusione. Il terzo passo è la visione del video che consente allo spettatore di costruire e capire il senso delle immagini. Al piano superiore del museo sono esposte sessantanove immagini digitali, altri tre monitor e alcuni oggetti antichi della cultura etiope, già visti nel video. La reale presenza degli oggetti crea una discrepanza che frustra ogni possibilità di dare un senso univoco a ciò che è rappresentato. Il testo che accompagna la mostra Blood, of light and likeness si
presenta come la tessera di un infinito mosaico della comunicazione creato da Eshetu. Nulla è certo e scontato. E’ un meccanismo di rimandi in cui si rischierebbe di perdersi se l’artista non ricordasse che qualunque medium non può restituire interamente la realtà: ” tutte le ore di materiale filmato riflettono solo i momenti in cui ho deciso di accendere la telecamera” .La mostra si presenta come un ulteriore processo di riduzione dell’informazione.
Per Theo Eshetu la tecnologia assume un ruolo supremo non per la sua possibilità (illusoria) a fornire una copia originale della realtà, ma in quanto mezzo di riproduzione onesta di un piccolo frammento di memoria.
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roberta d’errico
mostra vista il 16 maggio 2003
Theo Eshetu – Blood, a cura di Simonetta Lux e Domenico Scudero
Museo Laboratorio d’arte Contemporanea, Università di Roma, La Sapienza, Piazzale Aldo Moro 5 (città Universitaria), 0649910365, www.luxflux.org, muslab@uniroma1.it , lun_ven 10-20
Le citazioni sono tratte dal testo, Blood of light and likeness, edizione numerata realizzata da Theo Eshetu , Prodotta dal Museo Laboratorio di Arte Contemporanea in occasione della mostra “BLOOD” maggio 2003
[exibart]












