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27
febbraio 2012
Un titolo che suona come una dichiarazione di intenti: “(Un)Forbidden City”, mostra sull’arte contemporanea cinese, si presenta come il tentativo di condurre il visitatore occidentale oltre le porte della città proibita. Non è solo il palazzo o il potere politico ad essere interdetto ai più, ma l’autenticità e complessità del processo di sviluppo di uno dei paesi leader della nostra contemporaneità. La mostra, che si colloca nell’ambito della Biennale Internazionale di Cultura “Vie della Seta”, raccoglie le opere di otto artisti cinesi scelti dai Gao Brothers, duo artistico con base a Pechino. L’esposizione si caratterizza per una ricercata ed intrinseca varietà: il tema di fondo della penetrabilità di una realtà localizzata, e tuttavia così difficilmente afferrabile nella sua mutevole essenza, viene variamente interpretato, sia in termini di tecnica che di tensione artistica.
I ritratti fotografici di anonimi personaggi urbani di Gao Sehn, gli scatti di remota e simbolica natura di Chang Lei, oppure quelli di liricità sommersa di Li Xinimo, e storia rimossa di Lu Fei Fei, si alternano ad oggetti-sculture-installazioni di vario tipo: dal liquido seminale su tela di Sun Ping, agli effetti personali da viaggio trasparenti di Sun Lei. Purtroppo quelli che sembrano voler essere scorci di un oriente moderno, che parlano di diversità, stratificazione culturale, emergenza sociale, restano episodi isolati che forse non riescono davvero nel loro intento, ossia aprire gli occhi al visitatore. Fa eccezione l’installazione di Wu Xiaojun: opera di particolare impatto, in cui la reciproca azione dell’ingombrante traccia audio con il reticolo di luci sembra funzionare particolarmente sull’osservatore. Proprio come nel montaggio fotografico dei Gao Brothers, dunque (in cui la sagoma della cartina della Cina viene riempita da innumerevoli fotografie che ritraggono personaggi, storie, tra il reale e lo stereotipo l’immaginifico), l’impressione che resta è quella di esser riusciti soltanto a guardare un’immagine un po’ sfuocata dal buco di una serratura.
angela maiello
mostra visitata il 14 febbraio 2012
dal 25 gennaio al 4 marzo 2012
(Un)Forbidden City. La post-rivoluzione nella nuova arte cinese
a cura di Simona Rossi e Dominique Lora, in collaborazione con Gao Brothers
Macro Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani (00153), Roma
Orario: da martedì a domenica dalle ore 16.00 alle 22.00. (La biglietteria chiude 30 minuti prima)
(Un)Forbidden City. La post-rivoluzione nella nuova arte cinese
a cura di Simona Rossi e Dominique Lora, in collaborazione con Gao Brothers
Macro Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani (00153), Roma
Orario: da martedì a domenica dalle ore 16.00 alle 22.00. (La biglietteria chiude 30 minuti prima)
Ingresso: intero € 11,00, ridotto € 9,00. Per i cittadini residenti nel comune di Roma: intero € 10,00, ridotto € 8,00 , ridotto
Info: +39 06671070400 – macro@comune.roma.it – www.macro.roma.museum
Info: +39 06671070400 – macro@comune.roma.it – www.macro.roma.museum
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