17 febbraio 2004

fino al 9.III.2004 Nick Relph + Oliver Payne – House & Garage Roma, British School

 
Un film come un rave. Fatto di una successione di immagini esilarante, assurda, lirica. Con una colonna sonora trascinante. Girato low-fi, senza pensarci due volte, seguendo viscere e spunti. Parola di Relph+Payne. Artisti rivelazione alla scorsa Biennale. E con loro la vivacissima British School di Roma inaugura i suoi nuovi spazi…

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Più che a MTV loro hanno detto di dovere di più all’estetica delle pubblicità delle assicurazioni inglesi. Lo-fi per attitudine naturale più che per scelta estetica, Nick Relph (Londra 1979) e Oliver Payne (Londra 1977) –anzi Relph + Payne, come vuole la grafìa underground- sono i nuovi ragazzi terribili della scena contemporanea inglese. Dalla scuola d’arte di provincia –una Kingstone sonnacchiosa, così lontana e così vicina rispetto a Londra- alla galleria di Gavin Brown, alla Biennale di Venezia, edizione 2003, invitati a Stazione Utopia da Rikrit Tiravanja. Biennale dove sono premiati, a sorpresa, migliori artisti under 35. E sembrerebbero quasi da copione, a questo punto, le dichiarazioni che snocciolano abitualmente nelle interviste, il tono menefreghista, un po’ spaccone, l’insofferenza alle definizioni. Solo che a tratti traspare qualcosa di differente, che sta tra l’immediatezza e la sincerità. Qualcosa che ritrovi relph+payne_mixtape nelle loro immagini, nella successione nonsense -esilarante e lirica allo stesso tempo- di stereotipi middle class (dall’intramontabile casetta suburb con garage, alla signora pink dressed, con cappellino a tesa larga), di performance improbabili, di volti non belli, di ragazzini che suonano, di fuochi d’artificio, di stralci di ordinaria periferia. Impossibile tracciare una storia ed -in effetti- non c’è neanche uno story board prima di girare. Poi c’è la musica, molto più di un soundtrack, soprattutto nel caso di Mixtape (la canzone è You’re no good di Terry Riley), spiegato da loro con ineffabile tranquillità: Volevamo fare un film che fosse come un rave.
Se non prevedibile, saprebbe quantomeno di furbo. Eppure Relph + Payne riescono a smentire anche lo spettatore più smaliziato: lo fanno con il gusto (o forse con la totale assenza di gusto) surreale. Dall’incipit pirotecnico assolutamente deflagrante, a quando filmano il tipo che porta al guinzaglio la sua tartaruga ed un primo piano mostra il guscio dell’animale decorato con gli strass. O con la sequenza impareggiabile dei fidanzatini che litigano per telefono.
relph+payne_house&garageChiamati ad inaugurare la nuova Galleria della British School (progettata dallo studio Garofalo Miura), Relph + Payne presentano House & Garage, Mixtape (il lavoro che li ha fatti vincere a Venezia) ed un intervento realizzato a collage. Una esile successione di foglietti colorati, carta a fiori, disegnini che corre lungo la parete, dall’altro lato in bianco e nero fa capolino indisturbata la maschera di Scream. (ma in mezzo –vale la pena di ricordarlo- ci sono stati i vari Scary movie).

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Nick Relph + Oliver Payne – House & Garage, a cura di Cristiana Perrella e Valentina Bruschi
Roma, British School, via Gramsci 61 (valle Giulia), 0632649381, gallery@bsrome.it , lun_sab 16-19.30, ingresso libero. fino al 9 marzo 2004


[exibart]

1 commento

  1. Sono stato all’inaugurazione di Relph + Payne. A parte la loro giovanissima età ed a parte l’abilità di sviscerare le ovvietà dell’underground (abilità in quanto si tratta di elementi talmente visibili da essere trascurabili), ho trovato il loro lavoro assolutamente superficiale. Credo che gli sia stato dedicato un pò troppo spazio.

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