04 settembre 2004

Roma? E’ un Mondobizzarro

 
Dall’underground del centro di Bologna all’urbanistica ortogonale del signorile quartiere Nomentano di Roma. La Galleria Mondobizzarro, delusa dalla stagnazione culturale del capoluogo emiliano, trasmigra nella capitale (inaugurazione sabato 4 settembre). Per emergere definitivamente. Come? Ce lo racconta il gallerista Alessandro Papa…

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Da anni siete un baluardo, a Bologna, per la cultura visiva dell’underground, del pop, del fumetto. Il 4 settembre aprite i battenti della vostra nuova sede, trasferendovi a Roma. Perché questa scelta? Come mai avete deciso di abbandonare Bologna a favore della Capitale?
Mondo Bizzarro è nato nel 1995 e da allora si è continuamente evoluto. A quasi un decennio dalla nascita, ci sentivamo pronti per un nuovo passo: cercare di uscire dai limiti imposti dalla nostra connotazione “underground”, senza però rinnegare il passato.
La stagnazione culturale che si è vissuta sotto le due torri negli ultimi anni e l’indifferenza della critica bolognese ci hanno dato la spinta decisiva per il trasferimento. A Roma abbiamo invece sempre avuto molti fans, oltre a critici acuti, come Gianluca Marziani, che ci stimano e ci supportano da lungo tempo.winston smith_fire on the moon

Avete scelto una zona particolare, aprendo in una via già scelta da grandi presenze pubbliche (il Macro) e private (la galleria Oredaria). Come avete preso questa decisione?
Il posizionamento in una zona elegante come quella di Porta Pia rispecchia appunto la volontà di emergere dall’underground, proponendoci come una galleria che espone artisti di spessore e che ha la stessa dignità delle altre. Alcuni artisti che abbiamo proposto a Bologna sono già finiti nei musei americani, ma là se ne erano accorti in pochi…
Il Macro, con i progetti di ampliamento in corso, ha la possibilità di diventare un polo fondamentale per l’arte contemporanea in Italia, e l’apertura di gallerie private in zona è la dimostrazione che diversi imprenditori del settore ci credono davvero.

Si parla ormai da due anni di rinascita romana. E l’apertura di una galleria come la vostra ne è inevitabilmente ulteriore tassello. Significativo perché si tratta di un trasferimento da un’altra città. Come vi appare il panorama capitolino?
Non conosciamo ancora bene la città, ma abbiamo saputo del fermento culturale romano; anche questo è stato uno stimolo che ci ha portato qui. L’offerta espositiva degli spazi pubblici è incredibilmente ampia e spesso di qualità, e ci hanno già parlato di una dozzina di gallerie private molto interessanti…
winston smith apocalypse wow
Che caratteristiche ha il vostro spazio espositivo? Grandezza, staff…?
Il locale è di circa 110 mq., ed è diviso come sempre in galleria e libreria. Lo spazio della galleria è diventato predominante, con quasi 40 metri di pareti espositive. Lo staff rimane a gestione “familiare”, con Alessandro Papa alla direzione artistica e alla gestione del bookshop e Gloria Bazzocchi all’ufficio stampa e alla gestione dello spazio espositivo.

Potete anticiparci qualche proposta sulla stagione 2004 / 2005?
Continueremo con il solito ritmo di una inaugurazione il primo sabato di ogni mese. Fra gli artisti di maggior rilievo ci saranno: il neo-surrealista canadese Francois Escalmel a dicembre 2004; due maestri dell’arte contemporanea erotica giapponese, Yoshifumi Hayashi e Takato Yamamoto, rispettivamente a novembre 2004 e febbraio 2005; due leader del neopop californiano, Camille Rose Garcia e Gary Baseman, a marzo e aprile 2005, mentre per l’erotismo fetish torneranno il fotografo Gilles Berquet a maggio 2005 e la scultrice Niba a ottobre 2005.

a cura di massimiliano tonelli


Mondo Bizzarro
Via Reggio Emilia – Roma
Inaugurazione: 4 settembre. Ore 18.
Mostra: Pin Ups and Down
A cura di Gianluca Marziani
info@mondobizzarro.net
www.mondobizzarro.net


[exibart]

6 Commenti

  1. Che delusione Bologna. Si aprono nuove gallerie, ma si chiudono (o trasferiscono) le realtà interessanti che c’erano prima. Diventerà una cittadina di antiquari e venditori di tappeti?
    “Bologna la dotta” sta diventando “Bologna la falsa”. La finta cultura e la finta arte dei giovani sfilano sotto una bandiera alla festa dell’unità. La finta università vive solo di fama, non offrendo più niente altro che qualsiasi altro ateneo. La finta grandezza che mi ha convinto a trasferirmi in questa città è solo un volantino pubblicitario incollato sopra alla “stagnazione culturale” del brodo di tortellini. Chi vorrebbe rimanere a Bologna?

    Carolina Lio

  2. l’ennesima perdita per bologna…
    e un ottimo acquisto per roma.
    d’altronde, almeno nei primi anni, l’incomprensione verso mondobizzarro mostrata da una città che si pretende progressista era scandalosa.
    auguri, di cuore!

  3. la scelta di mescolare le carte tra sedicente arte underground (che tale è solo di nome) e neopop marzianesca è giusta e può funzionare. Aggiustare il tiro come si fa anche con la cucina quando la si importa da altri paesi è una cosa che a bologna non è stata fatta, forse ingenuamente. Comunque per la città è l’ennesima, grave perdita. In bocca al lupo ai due: hanno entusiasmo anche se molto da imparare, specie per gli allestimenti (anche della libreria-emeroteca!!!). ale è un bravo ragazzo e disponibile mentre gloria non è esattamente candidata al premio di miss simpatia ma le potenzialità ci sono.

  4. Nonostante mi dispiaccia tantissimo per la realtà che Bologna ha perso (cosa farò ora al pomeriggio??), spero tanto che vada bene per i Papa… Era l’ora che, sia gli artisti esposti che i titolari, abbiano il giusto riconoscimento che Bologna, ahimè, non ha offerto.
    Concordo in parte con te Carolina, ma credo che ci siano altre possibilità e nuove realtà che possono nascere a Bologna. Vedremo cosa viene proposto… e cosa potremo proporre.

  5. É vero, Bologna negli ultimi anni é andata peggiorando.. ma!!
    Vivo a Barcellona da 1 anno, dopo averne trascorsi 6 a Bo.
    Barcellona mi ha dato modo di rivalutare il movimento culturale bolognese.., sicuramente molto piú vivo, innovativo e selezionato, rispetto alla realtá che ho trovato qui.
    La capitale catalana non distingue l’arte dallo scarabocchio.
    C’é spazio per tutti, si , davvero per tutti-tutti!!!
    Sará nostalgia di casa, non so, ma é un’opinione comune tra molti degli italiani che ho incontrato qui.
    Barcellona, ad esempio, un posto come Mondobizzarro.. se lo sogna!
    Adios muchachos

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