09 dicembre 1999

Il Palazzo delle Esposizioni

 
A quasi dieci anni dalla radicale restaurazione il grande centro espositivo di Roma si presenta con tutte le carte in regola per affrontare il 2000

di


Il Palazzo delle Esposizioni, progettato dall’architetto Pio
Piacentini ed edificato dal Comune di Roma in Via Nazionale, fu
inaugurato il 21 gennaio 1883
con la prima esposizione
internazionale d’arte realizzata
in Italia.

Sin dalla sua nascita il Palazzo
venne concepito come uno dei
monumenti simbolo della Roma
post-unitaria costruiti per dare
alla città una nuova immagine adeguata al nuovo ruolo di
capitale. In questo senso, rispondono a questa esigenza
rappresentiva l’architettura e il complesso decoratico del
Palazzo.

Nel corso di oltre cento anni, il Palazzo ha accolto nelle proprie
sale espositive manifestazioni che hanno segnato la storia
dell’arte in Italia: dalle mostre della Società Amatori e Cultori
delle Belle Arti e dell’Associazione degli Acquarellisti a quelle del
Museo Artistico Industriale, dell’Associazione In Arte Libertas, dei
Cultori dell’Architettura, della “Secessione”. Tutte queste
iniziative hanno fatto del Palazzo il cuore di dibattiti e polemiche
di stampa tra l’ala più conservatrice e quella più innovatrice del
mondo dell’arte.

Dopo la prima guerra mondiale, l’avvento del fascismo muta nel
giro di pochi anni l’assetto degli spazi e delle mostre del Palazzo
delle Esposizioni che fu
completamente ristrutturato da
Cesare Bozzani e Marcello
Piacentini arricchendosi di sale
di lettura, di uno spazio per la
vendita di libri d’arte e di una
ceffetteria aperta al pubblico,
mentre alle attività esposiive
vengono affiancati concerti e
conferenze. Le mostre annuali delle associazioni artistiche, che
avevano caratterizzato il periodo pre-bellico, cedono il passo ad
altre iniziative.

Nel 1921, in occasione del cinquantenario di Roma capitale, i
nuovi ambienti vengono inaugurati con la prima delle Biennali
Romane. Dal 1931 il Palazzo ospita le mostre della Quadriennale
Nazionale d’Arte. In questo periodo vengono organizzate alcune
mostre memorabili, come la Prima Esposizione Italiana di
Architettura Razionale inaugurata nel 1928; la Mostra della
Rivoluzione Fascista in occasione della quale nel 1932 la
facciata del Palazzo venne modificata secondo la metafora di un
moderno arco trionfale con strutture in metallo su progetto degli
architetti Mario Renzi e Adalberti Libera; la mostra Augustea
della Romanità inaugurata nel 1937 in occasione del bimillenario
augusteo che esponeva le testimonianze storiche dalle origini
alla caduta dell’Impero romano e culminava nelle sezioni centrali
dedicate a Cesare e ad Augusto.

Dopo un periodo di stasi, segnato prevalentemente dalla
Quadriennale, dal 1979 il Palazzo diventa uno dei luoghi
privilegiati delle attività
espositive del Comune di
Roma ponendo particolare
attenzione a due grandi
questioni: le sorti
edll’avanguardia e la funzione
intellettuale nel XX secolo. Nel
frattempo il Palazzo richiede
una ristrutturazione per
adeguarsi alle moderne esigenze espositive.

Il progetto per trasformare l’ottocentesco palazzo piacentiniano in
una struttura all’avanguardia è stato affidato all’architetto
Costantino Dardi. Nel 1990, il Palazzo delle Esposizioni,
ristrutturato e fornito di una sala cinema e di una sala teatro,
viene riaperto al pubblico con una mostra di archeologia intitolata
“La grande Roma dei Tarquini” , una di arte moderna su Rubens
e una di arte contemporanea dedicata a Mario Schifano per
segnalare la propria apertura a tutte le discipline e a tutti i periodi
dell’arte.

Nel 1998, Il Palazzo delle Esposizioni, allo scopo di adeguarsi
agli standard espositivi a livello internazionale, è stato
trasformato dal Comune di Roma in Azienda Speciale.

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