18 aprile 2002

Fino al 30.IV.2002 Nino Bruneo Taormina (me), Fondazione Mazzullo

 
Dieci anni nel segno della coerenza e della maturità. Dieci anni trascorsi da Nino Bruneo a sperimentare forme e a padroneggiare una tecnica antichissima, quella della terracotta, ormai pienamente riconosciuta come medium espressivo d’eccellenza rivisitato in chiave moderna...

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E’ così che si presenta l’antologica di Nino Bruneo, pittore e scultore nato a Santo Stefano di Camastra cinquantuno anni fa. Sono ventidue i lavori che animano lo spazio della Fondazione Mazzullo nel Palazzo dei Duchi di Santo Stefano a Taormina. Gres, semigres e terracotte realizzate dall’artista dal 1991 al 2001. A queste si aggiunge una tempera acrilica su tavola, che diventa una doppia chiave di lettura per comprendere il percorso stilistico, tecnico e artistico di Bruneo. Nato come pittore, ha abbracciato negli ultimi anni la ceramica. La presenza del dipinto ricorda non solo il suo passato, ma anche l’inequivocabile continuità della sua ricerca. Curatrice del catalogo (concepito da Guglielmo Bambino), è Maria Teresa Zagone, critico e specializzata in storia dell’arte. «Questa ricerca del primigenio, dell’originario come matrice dell’arte, questo legame intimo con la materia da toccare e da plasmare – scrive – benché a prima vista potrebbero avvicinarlo a taluni esiti dell’Informale, ne contraddicono l’appartenenza o anche i soli contatti che sono più esteriori che sostanziali».
Le opere di Bruneo si possono leggere su più piani. Il primo, eminentemente estetico: si tratta di sculture che ricordano le forme che solo la natura riesce a dare e che, al contempo, mostrano un aggancio alle prime espressioni artistiche del Mediterraneo. Un altro, invece, squisitamente tecnico: Nino Bruneo domina totalmente la materia, dando vita a solidi che mimetizzano la loro origine materica. Sculture che si aprono, del tutto inaspettatamente, mostrando i meccanismi interni che l’artista ha concepito per loro. L’ultima chiave di lettura, infine, è legata al messaggio-non messaggio che esse contengono. Non vi è premeditazione, nella poetica di Bruneo. Non vi è un messaggio imposto. Nonostante ciò, il visitatore assorbe e percepisce, intuitivamente, le stratificazioni culturali e umane che le hanno generate.

Daniele De Joannon


Taormina (Me) – Nino Bruneo, Antologica, Fondazione Mazzullo, Palazzo dei Duchi di Santo Stefano. Fino al 30.IV.2002

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