16 maggio 2022

In Scena #8: gli spettacoli della settimana, tra distopie e grandi etoiles

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Una selezione degli appuntamenti più interessanti della settimana, in scena nei teatri di tutta Italia: Edoardo II, Campi di cotone, parole controverse e il ritorno del Festival Abano Danza

L'estinzione della razza umana, ph. Luigi De Palma

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 16 al 22 maggio 2022.

Teatro

L’estinzione della razza umana
Il testo del 2021 di Emanuele Aldrovandi, abile e riconosciuto drammaturgo di teatro e cinema, è una sorta di esorcismo – catartico e liberatorio – che ci aiuta a metabolizzare il nostro presente con ironia, lucidità e un pizzico di grottesco surrealismo, utilizzando un linguaggio tragicomico, con dialoghi affilati e serrati. In un mondo incastrato dentro ritmi frenetici e disumani, che sottraggono tempo al pensiero e all’introspezione, riducendo il dialogo tra gli individui a litigi “da bar” o “da social network”, l’arrivo di un virus che trasforma le persone in tacchini blocca e distorce ogni cosa. Così, le due coppie protagoniste della storia, persone comuni, portatrici ognuna di una diversa posizione filosofica della vita, si ritrovano nell’androne di un palazzo assalite da domande, frustrazioni e paure.

L’estinzione della razza umana, ph. Luigi De Palma

L’estinzione della razza umana”, testo e regia di Emanuele Aldrovandi, con Giusto Cucchiarini, Eleonora Giovanardi, Luca Mammoli, Silvia Valsesia, Riccardo Vicardi, con la partecipazione vocale di Elio De Capitani; scene Francesco Fassone; costumi Costanza Maramotti; luci Luca Serafini; musiche Riccardo Tesorini. Produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Associazione Teatrale Autori Vivi. A Torino, Teatro Gobetti, dal 17 al 29 maggio.

Nella solitudine dei campi di cotone
L’inquietante partitura del drammaturgo francese Bernard-Marie Koltès rivive sospeso in uno spazio-tempo indefinito, trasferendo in un teatro disabitato lo scambio misterioso tra un venditore e un cliente, reimmaginata dal regista Andrea De Rosa come rappresentazione allegorica del teatro stesso, per diventare una riflessione più ampia sul mondo dell’arte. In un teatro vuoto due individui si incontrano: il Dealer (il Venditore) e il Cliente, quest’ultimo interessato all’affare senza mai rivelare l’oggetto né la ragione della transazione. Un pretesto enigmatico per un mercato misterioso condotto nella notte, fra ellissi e allusioni, che De Rosa rimanda metaforicamente al teatro, dove il personaggio del venditore è in realtà un’attrice dimenticata su un palcoscenico e il cliente un uomo che viene da fuori.

NELLA SOLITUDINE DEI CAMPI DI COTONE

“Nella solitudine dei campi di cotone”, di Bernard-Marie Koltès, traduzione di Anna Barbera, regia Andrea De Rosa, con Federica Rosellini e Lino Musella; progetto sonoro G.U.P. ALCARO; disegno luci Pasquale Mari. Produzione Compagnia Umberto Orsini. A Roma, Teatro India, dal 17 al 29 maggio.

Phoebe Zeitgeist Aspra
“Aspra” è un progetto costruito su testi e concetti al limite dell’udibile e su una ricerca sonora che faccia detonare la potenza immaginale di queste parole. Un concerto di corpi, musiche e parola, mutante e componibile, ruota attorno a un nucleo di attori e attrici che si avvicendano a dare voce alle parole di una serie di autori individuati tra quelli che sono stati ridotti a folli, a drogati, a esuli, a emarginati o a suicidi mentre erano ancora pienamente in vita, come dimostrano i loro lavori capaci di pensiero critico ed estetiche.

Aspra

“Phoebe Zeitgeist Aspra”, liberamente ispirato dalle parole controverse di Fassbinder, Bataille, Mishima, Pasolini, Copi, Burroughs, Bachmann, Celan , ideazione e regia Giuseppe Isgrò, con Daniele Fedeli, Francesca Frigoli, Danilo Vuolo e live electro acoustic Shari DeLorian, cura del progetto Francesca Marianna Consonni, musiche Shari DeLorian, video Luca Intermite. Progetto selezionato per CROSS Award 2018 e co-prodotto da CROSS Residence 2018. A Milano, Teatro della Contraddizione, dal 19 al 22 maggio. 

Edoardo II o il mondo intero
Affrontare oggi quest’opera significa immergersi in alcuni temi di oggi: il dovere verso la società e il bene comune, l’omofobia, la pressione della morale e delle istituzioni religiose, le responsabilità della politica e l’aspirazione alla realizzazione e felicità individuali. La rilettura del capolavoro di Marlowe ne evidenzia la bruciante attualità: un uomo, re non per suo volere, vorrebbe unicamente vivere con il ragazzo che ama, ma la ragion di stato, i nemici di sempre, la regina e perfino gli stati esteri si oppongono a questa scelta. L’allestimento multidisciplinare è basato sulla compresenza di puro testo, immagine filmica e rappresentazione dal vivo. Un grande schermo accoglie la ripresa del testo in forma di film storico muto, con gli attori che incarnano – senza audio – le parole di Marlowe. Al di sotto, sul palco, ha corpo la scena teatrale con la presenza viva degli interpreti. Stessi attori, stessi personaggi, ma qualcosa è cambiato.

EDOARDO II, foto Stefano Sgarella

“Edoardo II o Il mondo intero”, concept Ciro Ciancio e Andrea Piazza regia Andrea Piazza traduzione e adattamento Ciro Ciancio interpreti Giulia Amato, Fabrizio Calfapietra, Maria Canal, Emanuele Righi regia video Daniele Zen riprese e montaggio Camilla Zali scene e costumi Michele Corizzato, Cristina Molteni luci Luigi Chiaromonte produzione Teatro Out Off in collaborazione con Ensemble Teatro. A Milano, Teatro Out Off, fino al 29 maggio.

La fine del mondo
Scritto da Fabrizio Sinisi, è una riflessione seria, dissacrante, fiabesca e a tratti provocatoriamente festosa sulla catastrofe ambientale. La vicenda è ambientata in una Venezia contemporanea e avveniristica in un distopico futuro che vede la città lagunare nel suo ultimo giorno prima del suo affondamento a causa del surriscaldamento atmosferico. Il tutto si svolge su una grande nave, in occasione di uno spettacolo teatrale e di un party per celebrare l’ultimo giorno di Venezia. I personaggi sono quattro figli, due coppie di fratelli, i cui destini individuali progressivamente si incrociano e s’intrecciano. Su di loro, gravano le ombre delle vicende familiari e dei genitori, assenti o troppo presenti, gravosi e tragici, imperfetti e disastrosi, in un vortice sempre più ampio e turbinoso, dove la catastrofe ambientale diventa specchio di quella privata, e viceversa.

La fine del mondo

“La fine del mondo” di Fabrizio Sinisi, regia e spazio Claudio Autelli, con Alice Spisa, Umberto Terruso, Anahì Traversi e Angelo Tronca; disegno luci Giuliano Almerighi; suono e musiche Gianluca Agostini; video Chiara Caliò; costumi Diana Ferri. Produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Franco Parenti e LAB121. A Brescia, CTB – Teatro Sant’Afra, dal 18 al 22 maggio; a Milano Teatro Franco Parenti, dal 25 al 29; al LAC di Lugano il 31.

La classe
Sul palcoscenico 12 attori, 12 persone adulte nei banchi di una vecchia aula scolastica: sono anime ormai trapassate in una sorta di limbo, nel luogo dove hanno trascorso i giorni dell’infanzia, i giorni che tornano solo nei ricordi, a volte vividi e pieni di energia, a volte stanchi e melanconici, a volte lancinanti come cose irrimediabilmente perdute. «Ho pensato di affidare questi personaggi agli attori di Arte e Salute, – afferma il regista Nanni Garella – perché l’infanzia ha per loro un significato molto particolare: forse più che per altri, essa è separata dal resto della vita, come divelta dallo scorrere naturale della maturazione e dell’età; ed è per loro più facile che per altri rappresentare la bellezza e l’insostituibile pienezza di felicità del tempo perduto dei banchi di scuola. Il risultato è che la rappresentazione di un mondo perduto, morto, sepolto nella memoria, si trasforma in un trepidante, violento, commovente inno alla vita; una vita tutta ormai vissuta che ritorna nella sua pienezza solo a patto di fare i conti con il nulla della morte.

La classe, ph. Stefano Triggiani

“La classe” uno spettacolo di Nanni Garella con gli attori di Arte e Salute Flavia Bakiu, Luca Bandiera, Nicola Berti, Pietro Casano, Barbara Esposito, Luca Formica, Pamela Giannasi, Iole Mazzetti, Filippo Montorsi, Mirco Nanni, Giulia Quadrelli, Roberto Risi. Produzione ERT / Teatro Nazionale. A Bologna, Teatro delle Moline, fino al 22 maggio.

DANZA

Les Étoiles a Bologna
Elisa Badenes, Sergio Bernal, Isaac Hernández, Fumi Kaneko, Vsevolod Maievskyi, Maia Makhateli, Matteo Miccini, Vadim Muntagirov, Ana Sophia Scheller e Jacopo Tissi il ballerino recentemente rientrato in Italia da Mosca, che dopo l’inizio della guerra in Ucraina ha lasciato il Bolshoi a pochi mesi dalla nomina di étoile, primo italiano a ricevere questo riconoscimento nella storia del tempio russo del balletto. Sono loro le grandi stelle internazionali, le protagoniste di Les Étoiles, Gala di culto a cura di Daniele Cipriani, in scena per la prima volta a Bologna nella Stagione di Danza 2022. Una parata di dieci étoiles, in arrivo dalle capitali del balletto e dai maggiori teatri del mondo, per celebrare il grande repertorio e brani moderni con l’Orchestra del Comunale diretta da Paolo Paroni, Direttore Ospite Principale del New York City Ballet dal 2014 e profondo conoscitore del mondo del balletto. Danzeranno in coppia per la prima volta proprio per Les Étoiles l’argentina Ana Sophia Scheller, già Principal dancer del New York City Ballet, e l’ucraino Vsevolod Maievskyi, che ha lasciato il Mariinsky Ballet ed è alla sua prima apparizione in Italia.

Les Etoiles – i danzatori Fumi Kaneko e Vadim Muntagirov. Ph. Massimo Danza

A Bologna, Teatro Comunale, il 17 e 18 maggio.

Festival AbanoDanza
Rinasce il festival AbanoDanza, un ritorno che vuole diventare un punto di riferimento per la danza contemporanea e d’autore italiana mantenendo una  liaison con quella che è stata la grande tradizione di AbanoDanza. La direzione artistica, affidata a Luciano Padovani, sarà ricca di spettacoli, anteprime nazionali, coproduzioni, incontri, workshop, prove aperte, che permetteranno di mettere in relazione “esperimenti artistici” con pubblici compositi e con i luoghi e la storia del territorio.

Festival AbanoDanza Compagnia Naturalis Labor

Il 19 maggio la Compagnia Naturalis Labor presenterà in prima nazionale il trittico Stabat / Night Wolves / Prélude. Seguiranno nel cartellone DanceHaus Company con Scighera; Déjà Donné presenterà Iperuranio; Tdj Carlo Carcano con Gran Milonga sotto le stelle. Tra le altre presenze Versiliadanza con Algo-Ritmi; Le Supplici di Fabrizio Favale; Vidavè Crafts / Noemi Dalla Vecchia e Matteo Vignali; DaCru Dance Company in The day when I choose to be a daughter. A giugno Michele Merola Contemporary Dance Company in Carmen / Bolero, la Compagnia Naturalis Labor in Tango Fuego; Artemis Danza in Il Barbiere di Siviglia; Balletto Teatro di Torino in Beso de Agua e Anemoi_secondo studio. Ad Abano Terme (Pd), dal 29 aprile al 25 giugno

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