18 settembre 2023

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 18 al 24 settembre

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Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 18 al 24 settembre, in scena nei teatri di tutta Italia

Teatro dell'Opera di Roma, Rebecca Bianchi e Michele Satriano durante le prove di Within the Golden Hour

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 18 al 24 settembre.

Danza e teatro

SERATA COREOGRAFI CONTEMPORANEI
Ad aprire il trittico della Serata Coreografi Contemporanei – in scena al Teatro dell’Opera di Roma, dal 19 al 24 settembre – è Within the Golden Hour di Christopher Wheeldon, coreografia sulla musica del compositore e pianista italiano Ezio Bosso scomparso nel 2020. Questo balletto è solo il primo dei tre titoli molto diversi tra loro che vengono accostati in un unico programma: oltre a Within the Golden Hour, in scena Chacona di Goyo Montero – entrambi i titoli entrano per la prima volta nel repertorio della compagnia dell’Opera di Roma – e Bolero di Krzysztof Pastor. Protagonisti le étoiles Alessandra Amato, Rebecca Bianchi e Alessio Rezza, i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano, i solisti Federica MaineMarianna Suriano e Giacomo Castellana, e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Within the Golden Hour, creato da Wheeldon nel 2008 per il San Francisco Ballet: balletto contemporaneo in un atto unico, è una poesia per quattordici danzatori sulla partitura per archi composta da Ezio Bosso e sul Movimento andante del Concerto per violino in si bemolle maggiore RV583 di Vivaldi. La pulsante partitura prende corpo nel linguaggio coreografico di Wheeldon, intimo, ipnotizzante e valorizzante la bellezza del movimento puro (costumi di Anna Biagiotti e luci di Peter Mumford).

Il secondo titolo Chacona, coreografia che lo spagnolo Goyo Montero ha creato nel 2011, sulla musica di Bach eseguita dal vivo da Vincenzo Bolognese (violino solo), Enrica Ruggiero (pianoforte) e Sergio Segato (chitarra). Il balletto, che vede otto coppie, è stato pensato per danzatori classici ma si realizza in uno stile contemporaneo dinamico e brillante tale da renderlo particolarmente impegnativo dal punto di vista fisico (Montero firma anche costumi e scene, con Verena Hemmerlein, oltre che le luci con Nicolás Fischtel).

Bolero di Krzysztof Pastor, creato nel 2012 sul capolavoro di Ravel. Pastor sceglie di usare un ampio spazio rettangolare e di affidare l’esecuzione del suo Bolero a un uomo e a una donna, una coppia principale, con un corpo di ballo che li ingloba e li rilascia (scene e costumi di Tatyana van Walsum, luci di Bert Dalhuysen).

Opera di Roma Bolero di Krzysztof Pastor, Rebecca Bianchi e Claudio Cocino, ph Fabrizio Sansoni

OONA DOHERTY A TORINODANZA
La giovane artista di Belfast Oona Doherty, esponente di punta della scena femminile europea, insignita del Leone d’Argento nel 2021 alla Biennale Danza di Venezia, presenta al Festival torinese Navy Blue, una riflessione sulle disuguaglianze sociali, le identità di genere, le ingiustizie del capitalismo contemporaneo con uno stile che si muove tra il sublime e il punk. In scena alle Fonderie Limone di Moncalieri, il 22 e il 23 settembre, lo spettacolo – primo lavoro di Doherty per il grande palcoscenico – è ambientato in una fabbrica dove i danzatori in uniforme operaia si muovono sulle musiche di Rachmaninov e Jamie XX, immersi nel blu della notte che li avvolge. Nella prima parte danzano all’unisono, come intrappolati in un algoritmo distruttivo, combattuti tra la fascinazione per l’armonia e il desiderio di romperne ordine e regole.

Nella seconda parte i corpi si liberano con movimenti in forma di lotta e resistenza, sulla colonna sonora di Jamie XX: si rompe l’armonia della danza, stretta nelle regole gerarchiche del balletto classico, e si cerca un gesto di ribellione che rappresenti una possibile forma di cambiamento sociale.

Oona Doherty, Navy Blue, © Sinje Hasheider

PARMA MOVING FESTIVAL
Prima edizione di Parma Moving Festival, rassegna di danza e arti performative a Parma (dal 19 al 23 settembre) con la direzione artistica del danzatore e coreografo Daniele Albanese. Col titolo solo cose belle, spettacoli, video, creazioni site specific, talk, conversazioni, compongono il programma del Festival che vede la presenza di ospiti nazionali ed internazionali con creazioni disseminate in piazze e luoghi all’aperto, biblioteche, negli spazi del Museo Cinese e del Teatro Europa, affinché il linguaggio della danza possa diventare una parte integrante della vita comunitaria.

La programmazione vede uno stimolante confronto tra generazioni, dai giovanissimi Compagnia Parini Secondo, Edoardo Sgambato e Ida Malfatti a figure storiche della danza internazionale come Eva Karczag e Adriana Borriello, a personalità di spicco della città come Lucia Perego, sino alle formazioni ormai consolidate della danza italiana grupponanou, Manfredi Perego e Chiara Montalbani. Accompagnano le performance, le opere video coreografiche di Dehors/AudelaConrad Veit e Charlotte Maria Kätzl, grupponanou e Patric Chiha. Due studiosi affiancheranno il festival: Maurizio Zanardi e Alessandro Pontremoli, grandi conoscitori della danza e attenti osservatori del panorama teatrale italiano.

Tra le azioni performative, un’inedito site-specific è Geometrie liquide con Albanese, Montalbani e Perego, tre coreografi e danzatori di Parma, i cui percorsi si sono intrecciati diverse volte negli ultimi dieci anni e che si ritrovano a esplorare le possibilità del corpo in un gioco coreografico inedito. Tra geometrie dello spazio e le sensazioni che provengono da un luogo urbano e naturale come il Parco Ducale, nella performance reinventeranno nuovi modi di incontro con lo spazio e il pubblico. teatroeuropa.it

Melancolia, Edoardo Sgambato

MERCURIO FESTIVAL
Il festival multidisciplinare dedicato alle performing arts, curato dall’attore e regista Giuseppe Provinzano (a Palermo dal 20 al 30 settembre), che invaderà i Cantieri Culturali alla Zisa e altri spazi cittadini, continua per la V edizione confermando l’impianto che contraddistingue il festival dove gli artisti dell’edizione precedenti invitano quelli dell’edizione successiva, con un meccanismo del “passaggio di testimone tra colleghi”.

In programma: Fanny & Alexander con un debutto in prima nazionale, la Piccola Compagnia Dammacco dei premi Ubu Mariano Dammacco e Serena Balivo, la poliedrica TPO con il suo teatro per le nuove generazioni, la performer e attivista spagnola Raquel Asensi, il musicista giapponese Taka Kagitomi, il duo Ooopopoiooo dei maghi del theremin Vincenzo Vasi e Valeria SturbaRoberta Lidia De Stefano vincitrice del Premio Mariangela Melato 2023, la mitica band rock strumentale italiana Calibro 35 freschi del successo dell’ultimo album “Nouvelles Aventures”.

E la compagnia Sasha Waltz con In C, uno dei suoi spettacoli più iconici che sarà presentato in una nuova versione site-specific prodotta per il festival. Nel lavoro, la coreografa tedesca si confronta con l’omonimo brano del musicista e compositore Terry Riley, considerato il primo pezzo di musica minimalista (1964) e una pietra miliare della storia della musica, per sviluppare una struttura coreografica variabile e aperta che sarà presentata a Palermo in nuova versione site specific, il 30 settembre, all’esito di una specifica formazione condotta in città nelle settimane precedenti al festival da Michal Mualem danzatrice, assistente e stretta collaboratrice di Waltz, con dieci danzatori e danzatrici.

ph. Nayeli Salas

SUSANNE KENNEDY A ROMAEUROPA
La regista tedesca Susanne Kennedy, il 19 e il 20 settembre, debutta per la prima volta al festival Romaeuropa, sul palco del Teatro Argentina, con il suo Angela (a strange loop). In scena un’influencer – donna/ragazza/bambina – alle prese con una misteriosa malattia di cui poco è dato sapere se non le poche descrizioni condivise online con i suoi followers. Il fidanzato, la sua migliore amica, persino sua madre entrano ed escono dalla sua vita come da una sitcom televisiva. I loro dialoghi scorrono pre-registrati mentre gli attori li incarnano in uno straniante playback. Una misteriosa figura, come emersa da un videogame, accompagna il percorso di Angela. Dalla nascita alla morte, la sua esistenza è narrata da un avatar, un animale peloso ma con la voce umana a cui è affidato il compito di tracciare le fila delle differenti fasi dell’esistenza della protagonista.

Lo stato febbrile di cui Angela è vittima (e che caratterizza anche il clima dell’intero spettacolo), l’iper-infiammazione che attraversa il suo corpo, la costringe alla ricerca di una catarsi, una fuga dal corpo, un graduale bruciare della realtà o il suo parcellizzarsi in riflessi di puro sogno prima di una nuova genesi. A segnare questi passaggi sono le trasformazioni dello spazio virtuale realizzato da Markus Selg attraverso generatori di frattali 3D, reti neurali, software di modellazione.

Angela a strange loop © Julian Röder.

UNLOCK FESTIVAL A NAPOLI
Twain presenta Unlock Festival con la direzione artistica di Loredana Parrella (al Teatro Il Piccolo di Napoli dal 15 al 21 settembre), un programma di spettacoli a ingresso libero che abbraccia la danza, la drammaturgia contemporanea, il teatro per le nuove generazioni e la musica con artisti della scena italiana ed estera ed un workshop di movimento scenico gratuito. L’iniziativa è promossa dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto Affabulazione della Cultura.

In cartellone: Isabel – tratto da una storia vera di Anonima Teatri diretta da Aleksandros Memetaj e Yoris Petrillo; Come neve di Adriano Bolognino; Alice al contrario e Robin Hood, entrambi spettacoli per tutte le età firmati da Loredana Parrella; la Conversazione musicale con Aldo Masullo da un’idea di Marco Vidino, Antonio Carluccio Gian Maria Cervo; A Conversation (On an Interpretation of Sculpture) – Rito Teatrale, drammaturgia di Gian Maria Cervo da materiali di Apichatpong Weerasethakul con citazioni da Paul Castagno e regia di Nicola Bremer.

Robin Hood di Loredana Parrella, ph Valeria Tomasulo

FESTIVAL EXISTER
Gli spettacoli di danza contemporanea della stagione di Exister 2023 tornano ad animare il palcoscenico milanese della DanceHaus – il Centro Nazionale di Produzione della Danza di Milano codiretto da Annamaria Onetti, Matteo Bittante e Susanna Beltrami – con cinque nuove serate di eventi per conoscere i lavori di dieci diversi artisti e artiste della scena italiana.

Si inizia  il 20 settembre con Davide Valrosso in scena con lo spettacolo Symposium; il 21 si continua con tre diversi lavori coreografici: Vita Nova II di Nicoletta Cabassi, interpretato da tre personaggi di età diversa che si ispira alle tre età dell’uomo e ai testi del teologo Gioacchino da Fiore; il duetto Simbiosi di Roberto Tedesco, una riflessione sulle relazioni simbiotiche nelle quali due persone si comportano come se fossero una sola, ma spesso uno dei due decide per entrambi; e la performance Roots di Michela Priuli.

Il 22 settembre la performance Scighera di Matteo Bittante; Trinacria della compagnia Petranuradanza di Salvatore Romania e Laura Odierna, un omaggio al linguaggio simbolico della Sicilia; e l’artista campana Emma Cianchi con Silence Music of Life, un processo creativo in bilico tra live-performance e installazione. Il 23, ancora la compagnia Petranuradanza con Get Up, e la creazione Rer di Pablo Girolami, compagnia IVONA. exister.it.

Scighera di Matteo Bittante. Ph E. Brancaleon

HAIKU, REWILDING POETICO DI LENZ
Dalla convergenza con i presupposti politico-culturali delle associazioni ambientaliste e della Nature Restoration Law nasce la riedizione di HAIKU, progetto poetico-performativo di Lenz realizzato originariamente da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto nel 2002 presso l’Oasi Lipu di Torrile, a Parma, e ora ripreso nell’ottica di un ecosistema teatrale etico, che non dismette le produzioni del passato, ma le rigenera attivamente, in una catena virtuosa di rifioriture creative.

Nell’ambito del festival Natura Dèi Teatri, Haiku è un omaggio al poeta parmigiano scomparso nel 2014 Pier Luigi Bacchini, autore amatissimo a cui Lenz ha dedicato dal 1996 al 2015 numerose e vibranti letture sceniche curate da Pititto. Con l’ambiente sonoro di Andrea Azzali e l’interpretazione di Sandra Soncini, il progetto HAIKU intende dare identità artistica al pensiero lirico-ecologista, per re-immaginare la natura scomparsa nelle città e restaurare la memoria dell’ambiente perduto, attraverso la potenza di versi brevi secondo la formula giapponese dell’haiku dedicati alla sacralità dell’esistenza nel ri-vivente animale e vegetale. Due saranno le azioni.

La prima, il 22 settembre, Haiku 1 | Dove prima era bosco, presso CASA LIPU; la seconda azione – Haiku 2 | Dove prima era acqua – il 26 e il 27 settembre presso la Galleria delle Fontane, percorso sotterraneo realizzato a partire dal 1841 per rendere ispezionabili i tubi dell’acquedotto nel tratto urbano della città. HAIKU 2 è una creazione site-specific per l’edizione 2023 di Insolito Festival ed è realizzato in collaborazione con ArcheoVea.

HAIKU di Lenz

UN’ERA D’AMORE
Il nuovo progetto del Teatro della Toscana per il Teatro Era di Pontedera, con la direzione artistica di Marco D’Amore e la drammaturgia di Michele Santeramo, ha per titolo Un’Era d’Amore (dal 22 al 25 settembre) pensato in un prologo e tre atti unici. Il prologo, il 22, è affidato a Pierdante Piccioni, il medico che ha ispirato la serie tv Doc – nelle tue mani con Luca Argentero, e racconta come la perdita della memoria diventa occasione per rinnovare l’amore. I tre atti unici, liberamente ispirati ai protagonisti del Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand, fanno vivere i fantasmi, nuovi e rigenerati, di Rossana con Sonia Bergamasco il 23, di Cristiano con Rocco Papaleo, il 24, di Cirano con Silvio Orlando, il 25.

«Rossana, Cristiano, Cirano, cercano proprio te, per farti ridere e provocarti – scrive Santeramo – per fare in modo che tu ti chieda se hai mai avuto la fortuna di dare un bacio che non fosse solo un bacio ma “un giuramento fatto un po’ più da vicino, un apostrofo rosa tra le parole t’amo, un modo per respirarsi un po’ il cuore, per assaporarsi l’anima a fior di labbra». La Rossana di Sonia Bergamasco vive nel gusto pieno di una adolescenza mai dimenticata. Non è ingenua, è piena di un sentimento profondo, fortissimo, vivo, inarrestabile. Cirano di Silvio Orlando è stanco, è molto stanco perché ci ha provato in tutti i modi a far funzionare il suo amore.

Silvio Orlando, ph. Cerullo

PENTESILEA E CLITEMNESTRA A BARI
La nona edizione de Il Peso della Farfalla prosegue con il secondo e ultimo capitolo del 2023. In scena Con le mani…così lievi che sentivo dolore (dal 22 al 24 settembre, Auditorium Vallisa), spettacolo tratto da Pentesilea di Heinrich von Kleist, di e con Valentina Bischi, scritto da Clarissa Veronico. È il primo di tre appuntamenti che compongono una vera e propria trilogia dedicata a donne della mitologia, greche e troiane, attraverso la cui voce emerge una riflessione sul potere, distante dal convenzionale sguardo a cui ci ha abituato l’epica.

Lo spettacolo ha come protagonista Protoe, guerriera e compagna di Pentesilea, regina delle Amazzoni, che ha visto la guerra gioiosa del suo popolo di donne libere andate a Troia a conquistare i migliori eroi per condurli a Temiscira,        dove la festa delle rose celebrerà l’amore. Nello spazio intimo della memoria di Protoe, andiamo anche noi sul Mar Nero, poi a Troia in guerra, in una tenda tra parole d’amore sussurrate, e poi più giù, nelle pieghe di un mito che racconta di dono e di possesso, di fiducia, di tradimento e di libertà. Si prosegue il 29 e 30 settembre, nella Chiesa di San Gaetano, con Parla, Clitemnestra! Un’eterna tragedia, in versi con Lea Barletti, anche in veste di autrice, e Gabriele Benedetti, per la regia di Werner Waas. Uno spettacolo che sceglie di raccontare Clitemnestra, intrappolata in un ruolo, in un nome, in un personaggio.

Con le mani così lievi, @ Elena Lagova

STORIE DI GENTE DI TEATRO
Come erano gli spettacoli del passato? Come risuonavano le voci? Come erano i gesti? E le prove? Quali le fatiche e il fascino del teatro di un tempo? E il pubblico? Artiste e artisti di ieri, famosi e dimenticati, girovaghi e vitali, idealisti e cialtroni, raffinati e appassionati, ci conducono per mano tra camerini e palcoscenici di Ottocento e Novecento, sfiorando le luci del varietà fino ad affacciarsi al cinema. Attraverso studi preziosi, biografie, autobiografie, lettere e memorie di gente di teatro cerchiamo le radici di un’arte che sia al centro della vita sociale, culturale e politica delle comunità. Con Risate di gioia – storie di gente di teatro, scritto, diretto ed interpretato da Elena Bucci e Marco Sgrosso si inaugura, dal 19 al 24 settembre, la stagione del Teatro Vittoria di Roma.

Lo spettacolo nasce da un’idea di Bucci ed è ispirato alle opere: Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano detto Sto, Antologia del grande attore di Vito Pandolfi, Follie del varietà a cura di Stefano De Matteis, Martina Lombardi, Marilea Somarè e ad autobiografie, biografie, epistolari di gente di teatro.

Risate di Gioia. Ph Gianni Zampaglione

ESPLORAZIONI A MILANO
Un momento singolare e irripetibile, una composizione istantanea di danza e musica che scandisce il dialogo tra corpi e ne definisce l’accordatura: Lele Sacchi (dj, produttore e conduttore radiofonico, icona della scena musica milanese) e collettivo MINE (esperimento di scrittura coreografica condivisa fondato nel 2019 da Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis e Silvia Sisto) inaugura mercoledì 20, con Here Comes The Time la seconda edizione di Esplorazioni. Un viaggio tra danza e musica, innovativa rassegna firmata Triennale Milano Teatro e Volvo Car Italia.

Esplorazioni porterà anche nel 2023 la programmazione performativa di Triennale all’interno degli spazi di Volvo Studio Milano: dal 20 settembre al 16 novembre, quattro appuntamenti realizzati ad hoc tra danza, musica live e improvvisazione, dove corpi in movimento e indagini sonore troveranno negli spazi di Viale della Liberazione una dimensione naturale di espressione, un habitat favorevole alla loro coesistenza e al loro sviluppo.

Collettivo MINE

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