11 luglio 2022

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dall’11 al 17 luglio

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Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana dall'11 al 17 luglio, in scena nei teatri di tutta Italia, dal Roberto Bolle and friends all'Ifigenia di Pompei

Bolzanodanza Corps extrêmes_Rachid Ouramdane © Pascale Cholette
Bolzano Danza, Corps extrêmes, Rachid Ouramdane © Pascale Cholette

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dall’11 al 17 luglio.

DANZA

38mo Festival Bolzano Danza
Curato da Emanuele Masi, il prestigioso festival dal titolo, quest’anno, “No Limits”, si rivolge al rapporto tra arte e sport, tra corpo e mente, controllo e trascendenza, nella spinta al superamento di sé stessi e alla sfida all’estremo. Emblematico lo spettacolo “Corps extrêmes” di Rachid Ouramdane, che il 13 luglio apre la 38ma edizione (fino al 29 luglio) del festival. Il coreografo francese spinge i limiti performativi dei suoi interpreti sempre più in là, mettendo in scena, davanti e sopra una parete da arrampicata, una troupe di straordinari atleti-danzatori provenienti dall’ambito del circo contemporaneo e specialisti di varie discipline sportive, ascensioni pericolose a attraversamenti sulla fune come il recordman Nathan Paulin. Ouramdane coreografa le loro performance mescolando in diretta acrobazie e registrazioni audio e video, voci e testimonianze che raccontano anche le fragilità e i dubbi insieme al godimento dell’impresa, in un’esplorazione poetica della lotta alla gravità. Elevarsi per conquistare la vetta insieme al piacere di danzare: queste le sensazioni che “Corps extrêmes” rivela nella sua ricerca di assoluto. Sviluppo scenico del lavoro open air Les Traceurs pensato da Ouramdane per immensi spazi nella natura che il Festival propone sulla Forcella del Sassolungo il 14 luglio alle ore 16 nella splendida Val Gardena, “Corps extrêmes”, con la sensibilità tipica del suo creatore, testimonia come le sfide quotidiane di ciascuno possano aprire riflessioni esistenziali molto più ampie, trasformando la scena in un’ode al sogno, dalla bellezza mozzafiato.

Bolzano Danza LesTraceurs, Rachid Ouramdane, Annecy¸ Marc Domage

Béjart Ballet Lausanne a Ravenna e Nervi
Un diario intimo, tutto da sfogliare, riscoprendo le sfumature del sentimento e della vocazione inestinguibile per l’arte di Tersicore. È una dichiarazione d’amore per la danza e, insieme, per Maurice Béjart “t ‘M et variations” che Gil Roman – suo interprete fin dagli inizi e poi erede naturale alla guida del Béjart Ballet Lausanne – ha creato nel 2016 a dieci anni dalla scomparsa del coreografo marsigliese e con la quale la compagnia apre lo spettacolo. Manifesto ideale per una serata che intreccia fili di memorie e di affetti e che prosegue con un béjartiano pot-pourri, dove affiorano i passi che Maurice compose ispirandosi a Pasolini e quelli di cui fu protagonista Micha van Hoecke – scomparso lo scorso agosto – che di Béjart fu ballerino storico e braccio destro alla guida del Mudra.

Al Nervi Music Ballet Festival, il 19, nel programma si aggiungerà il celebre Boléro” col quale Béjart, in uno stile molto differente, si ricongiunge con lo spirito del “Sacre du Printemps”, nel senso che, al contrario di quelli che hanno illustrato coreograficamente “Boléro” prima di lui, ripudia tutte le facilitazioni del pittoresco di facciata per esprimere l’essenziale, affidando il ruolo centrale – la Melodia – di volta in volta a una danzatrice, o a un danzatore, dentro il Ritmo interpretato da un gruppo di danzatori.

Ravenna Festival BBL Béjart fête Maurice © Ilia Chkolnik Mérignac

“t ‘M et variations” Béjart Ballet Lausanne. A Ravenna, Palazzo Mauro De André, il 15 luglio.

Sergio Bernal e Davide Dato a Civitanova Danza
Prosegue la 29ma edizione (dall’1 luglio al 4 agosto) del festival Civitanova Danza, con una speciale serata di musica e danza: “Duets and solos”, ideato e curato da Daniele Cipriani, il 15 luglio al Teatro Rossini. Due grandi musicisti, il pianista Maurizio Baglini e la violoncellista Silvia Chiesa, e tre stelle della danza internazionale andranno in scena con un programma di assoli e passi a due: l’italiano Davide Dato, primo ballerino dell’Opera di Stato di Vienna e lo spagnolo Sergio Bernal, già Ballet Nacional de España. Insieme a loro, Hio-Jung Kang, già Prima ballerina allo Stuttgart Ballet, ora Prima Ballerina dell’Opera di Stato di Vienna.

Tra i coreografi in programma spiccano i nomi di Fokine e di celebri autori del ‘900 o contemporanei. Tra le curiosità, una moderna Morte del Cigno al maschile (coreografia di Ricardo Cue) interpretata da Sergio Bernal, che il pubblico potrà apprezzare accanto alla tradizionale Morte del Cigno di Fokine interpretato da Hio-Jung Kang (musica di Saint-Saëns). Bernal non mancherà di regalare anche uno dei suoi roventi brani di flamenco. Davide Dato brillerà in “Suite of Dances” di Robbins (musiche di Bach), balletto originariamente creato per Mikhail Baryshnikov e in Other dances, sempre di Robbins su musiche di Chopin, insieme a Hio-Jung Kang. In coppia, Bernal e Dato interpreteranno poi “Folia de Caballeros”, originale passo a due maschile (musica di Corelli, coreografia di Bernal/De Luz).

Civitanova Danza Sergio Bernal © Malcolm Levinkind

Trittico di opere coreografiche a Urbino
Ideato da Virgilio Sieni per gli spazi della Galleria Nazionale delle Marche / Palazzo Ducale, il progetto “Il silenzio vicino” rientra nell’ambito di Territori del Gesto che già da alcuni anni percorre in forma di ricerca diffusa tra luoghi d’arte, città e borghi italiani con il coinvolgimento di intere comunità sui temi dell’individuo e della moltitudine poetica, politica, archeologica.

A Urbino, nello specifico, la ricerca si concentra sulla questione dell’ascolto e dell’aura: porsi in ascolto dei luoghi e delle opere per restituire una geografia di gesti, partendo dagli spazi sotterranei del Palazzo Ducale; allo stesso tempo sentirsi toccati dall’aura che ancora emana il luogo per essere restituita attraverso tre coreografie sul senso dello spazio e il suo farsi silenzioso e amico.

Tre i diversi appuntamenti che andranno a formare il Trittico di opere coreografiche. Il 15 luglio “Duets”, coreografia creata sulla vicinanza tra due danzatori, troverà le sale ai piani alti dell’edificio come “casa”; il 16 luglio “Il silenzio vicino”, evento partecipato da danzatori, artisti e cittadini del territorio, declinerà dal Cortile d’Onore fino alle stanze sotterranee distribuendo, in tre ampi spazi, le forme dell’incontro secondo una gestualità mutuata dalla lettura di alcune opere ospitate nella Galleria. Il 17 luglio, nel Cortile d’Onore, si svolgerà la Lezione sul gesto: una lezione intesa come un momento aperto a tutti i cittadini per leggere attraverso alcuni semplici gesti condivisi il senso fisico e figurale della Flagellazione di Piero della Francesca. Lo stesso giorno, nella Biblioteca, sarà presentata la performance “Flagellazione”, un modo di incarnare quelle figure secondo il dinamismo di un corpo che ricerca le sue prospettive e fughe.

Virgilio Sieni, ph. Marcello Norberth

Roberto Bolle and friends
Appuntamento ormai fisso dell’estate è il “Gala Roberto Bolle and friends”, che sbarca in alcune delle città della Penisola, portando, accanto al nostro ballerino, alcuni dei migliori protagonisti della danza internazionale con coreografie contemporanee e del repertorio classico. A Caracalla, per la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma, il programma prevede coreografie di Ben Stevenson O.B.E., Marius Petipa, Mauro Bigonzetti, Patrick de Bana, Victor Gsovskij, Remi Wörtmeyer, Massimiliano Volpini; e i danzatori Fumi Kaneko, Anna Ol, Young Gyu Choi, Melissa Hamilton, Adeline Pastor, Osiel Gouneo, Madoka Sugai, Daniil Simkin, Fumi Kaneko, Vadim Muntagirov. Da Roma la troupe di stelle della danza si sposterà a Firenze in Piazza Santissima Annunziata, il 16 luglio; all’Arena di Verona, il 20; ai Parchi di Nervi di Genova, il 27; e al Teatro antico di Taormina, il 29.

Roberto Bolle © Luciano Romano

Kilowatt Festival a Sansepolcro e Cortona
«“Il genere umano non può reggere troppa realtà”, scriveva T.S. Eliot. Gli artisti, invece, con lo sguardo puntato tra passato e futuro, ascoltano il possibile, per arrivare a cogliere ciò che è ora; il teatro, la danza, il circo, la musica, tra tutte le arti, accadono davanti a noi, in un eterno presente, fatto della concretezza dei corpi e delle voci. Ci portano là dove è necessario essere, ci accompagnano a una visione che esce dal limite individuale per abbracciare la forza di una collettività più ampia del nostro io, che ha il coraggio di prendere coscienza di ciò che è reale adesso. Che queste giornate insieme possano restituirci una più chiara leggerezza per sopportare l’eccesso che la realtà ha in serbo per noi, ritrovare una lucidità troppo spesso perduta e riconquistare un’etica del vivere dimenticata».

Con questa introduzione i direttori artistici Lucia Franchi e Luca Ricci hanno presentato la ventesima edizione di Kilowatt il festival di teatro, danza e arti performative di Sansepolcro (dal 12 al 16 luglio), che quest’anno sarà ospitato anche a Cortona (dal 20 al 24). Ospite d’onore e padrino Pippo Delbono al quale sarà dedicato un omaggio. Tra le presenze di questa edizione il coreografo greco Andreas Costantinou, Marco Augusto Chevenier, Enrico Baraldi, Dewey Dell, la svizzera Mélina Martin, la compagnia di teatro di figura Politheater, Babilonia Teatri, Lorenzo Covello, Sofia Nappi, Claudia Caldarano, Silvia Gribaudi, Aloun Marchal, Cie Monad, Luna Cenere, Manfredi Perego, e molti altri.

Sul sito kilowattfestival.it la programmazione completa. Tra i diversi progetti in atto “EYEnet 2.0” del programma Europe for Citizens che vede protagonisti giovani cittadini europei per valorizzare il teatro come forma d’arte collettiva e forum sociale, con l’intento di creare dibattito intorno ai valori e ai problemi attuali dell’UE.

Kilowatt, Pippo Delbono

Aterballetto ai Chiostri di San Pietro
Prosegue la programmazione della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto Fondazione I Teatri di Reggio Emilia con gli appuntamenti della rassegna Danza ai Chiostri. Il 10 e l’11 luglio le performance “Shoot me” di Diego Tortelli, “O” di Philippe Kratz e “Secus” di Ohad Naharin con la compagnia Aterballetto; e lo spettacolo “Human behaviour” con Greek National Opera Ballet (il 12). Il Chiostro piccolo ospita “Il combattimento di Tancredi e Clorinda” di Carlo Massari C&C Company (11 luglio) e “Equal To Men” di Roberta Ferrara con Equilibrio Dinamico Dance Company (12 luglio).

Nelle giornate del 15, 16 e 17 luglio è in programma “An Ideal City/ MicroDanze” una coproduzione con la Fondazione Palazzo Magnani, che vede insieme i danzatori di Aterballetto e di Greek National Opera Ballet. Sarà un’esposizione di danza alla scoperta del complesso dei Chiostri di San Pietro in cui 15 coreografi – italiani e internazionali – hanno concepito pezzi brevi da danzare in uno spazio circoscritto, ai quali assistere in successione come se si stesse visitando un museo. Un progetto che sfugge alla dinamica di palcoscenico, alla distanza che separa lo spettatore dall’interprete, creando un continuum tra chi guarda e chi è guardato.

Aterballetto, Shoot-me di Diego Tortelli

TEATRO

Ifigenia in Tauride a Pompei
Dopo il recente debutto al Teatro Greco di Siracusa – prodotto da Fondazione Inda / Istituto Nazionale del Dramma Antico -, giunge sul palcoscenico del Teatro Grande di Pompei la tragedia che narra la storia della figlia di Agamennone, Ifigenia, immolata dal padre in nome della guerra ma salvata in extremis dalla dea Artemide di cui diventa sacerdotessa. Rifugiata in Tauride, straniera in un paese straniero, costretta a sacrifici umani, Ifigenia qui ritroverà il fratello Oreste, autore del matricidio di vendetta e perseguitato dalle Erinni, con il fraterno amico Pilade. I tre beffano il re locale, Toante, e fuggono per mare.

«La tragedia è un testo composito, pieno di citazioni, anche negli stasimi – ha dichiarato il regista Jacopo Gassmann –. L’ho immaginata come una grande biblioteca di archivio». Un viaggio psicoanalitico per il regista, che sottolinea: «Solo quando Ifigenia si riappropria del suo passato, seppur ferocissimo, inizia il processo di liberazione e riappropriazione di sè, un percorso di emancipazione che è anche culturale di questa donna. Il pubblico assiste al suo viaggio da vittima sgozzata sull’altare alla salvezza in Tauride, ma con la mente ossessionata dal trauma: un momento che non può dimenticare. Ma da vittima diventa donna padrona del suo destino, che si ricongiunge al fratello e, così, capace di superare la morte».

Pompei Anna Della Rosa in Ifigenia in Tauride ph. Centaro

“Ifigenia in Tauride” di Euripide, traduzione di Giorgio Ieranò, regia Jacopo Gassmann, scene Gregorio Zurla, costumi Gianluca Sbicca, musiche Gup Alcaro, luci di Gianni Staropoli, visual designer Luca Brinchi e Daniele Spanò, interpreti principali Anna Della Rosa, Ivan Alovisio, Massimo Nicolini, Alessio Esposito, Stefano Santospago, Rosario Tedesco. Il 15 e 16 luglio per la quinta edizione della rassegna estiva del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale Pompeii Theatrum Mundi.

Compagnia della Fortezza a Volterra
La Compagnia della Fortezza presenta, nella Fortezza Medicea/Carcere di Volterra, luogo che ha dato vita alle utopie realizzate della Compagnia, “Naturae – La valle della Permanenza”, con la drammaturgia e la regia di Armando Punzo (dall’11 al 17 luglio, ore 16).

Lo spettacolo è il risultato di un lungo lavoro di ricerca artistica, durato otto anni, iniziato nel 2015 con il primo spettacolo “Shakespeare know well” e poi continuato con “Dopo la Tempesta”, “Le Parole Lievi”, “Beatitudo” e “Le Rovine Circolari”, “NATURAE ouverture”, “NATURAE la vita mancata” e “NATURAE la valle dell’innocenza”, “NATURAE la valle dell’annientamento”, per poi arrivare al suo ultimo atto, raggiungendo la più difficile delle valli, quella della Permanenza. Dopo il debutto nel Carcere di Volterra, il nuovo lavoro è seguito da un evento site specific nella Salina Locatelli di Volterra (24 luglio).

La Compagnia è poi ospite del Teatro del Silenzio di Lajatico (28 luglio). In programma anche la versione site specific di “Beatitudo”, spettacolo cult della compagnia, nell’anfiteatro Triangolo Verde di Peccioli (21 luglio).

Il Progetto Naturae 2022 offre così la possibilità di vedere la messa in scena di spettacoli anche storici della Compagnia della Fortezza, che hanno rappresentato i momenti salienti di un lungo percorso di ricerca artistica. Le repliche degli spettacoli sono immaginate come dei quadri ambientati in 4 tra i luoghi più unici e simbolici del territorio. Messe in scena di racconti laici e sacri al tempo stesso, che in ambientazioni suggestive e insolite fanno visualizzare ed emergere la straordinarietà e l’unicità della loro esperienza artistica ed umana.

Compagnia della Fortezza immagine Naturae 2022 ph S. Vaja

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