10 maggio 2024

La libertà per Paolo Nori, la Russia per noi: una lettura al Parenti di Milano

di

Cosa significa davvero libertà? La domanda attraversa lo spettacolo di Paolo Nori al Teatro Franco Parenti di Milano: si parla di letteratura russa, di vite e di anime

Una ballata verbosa che festeggia lo spirito, la poesia, la sacralità del quotidiano, la libertà. Ma cosa significa davvero libertà?  Una domanda che sempre vale la pena porsi, ma a cui risulta difficile dare un riscontro definitivo. A ricordarcelo è Paolo Nori nel suo spettacolo La libertà. Primo episodio, scrittore e affabulatore raffinato esperto di letteratura russa, tornato sul palco del Teatro Franco Parenti a Milano il 28 e il 29 aprile, dopo il successo della lectio Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fëdor M.Dostoevskij, tratta dal suo omonimo libro. In scena le parole di Nori fluiscono accompagnate dalle musiche originali composte da Alessandro Nidi eseguite insieme a Alessandro Zezza, Andrea Coruzzi, Filippo Nidi, con le luci di Luca Bronzo. Lo spettacolo è a cura di Paola Donati.

Un primo tentativo, la prima tappa di un percorso possibile, quello che Nori propone al pubblico in un viaggio fra letteratura e teatro, fatto di poesia e riflessioni che si allargano fino alla Russia, terra cara all’autore che ha dedicato una carriera intera a guardare dentro la grandezza di quella letteratura che il più delle volte “viene dal nulla”.

Con semplicità, con sentimento, nel suo stile unico, Paolo Nori parla, racconta e si racconta in un dialogo costante e intimo con gli autori russi del Novecento – Achmatova, Tolstoj, Gogol’, Dostoevskij, Gončarov – ma anche anarchici come Vanzetti o Rostand o come capisaldi della storia letteraria russa quali Brodskij e Charms, racconta quel che lo emoziona e coinvolge.

La lista degli autori e delle opere che Nori cita come coloro che lo hanno governato e ispirato è un omaggio affascinante alla potenza della letteratura e della cultura nel plasmare le nostre biografie e il nostro sguardo sulle cose. Lo spettacolo dedica spazio, in particolare, a due figure straordinarie della letteratura russa, Daniil Charms e Iosif Brodskij, che con le loro opere e la loro vita hanno cantato e incarnato, forse, quell’idea di libertà che l’avvocato anarchico Pietro Gori aveva così espresso: «Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà».

Il discorso che lo scrittore parmigiano imposta riguardo alla libertà si concentra sull’incoraggiare una certa consapevolezza circa il potere che ognuno di noi ha di fare la differenza nelle proprie vite, nelle proprie “cucine”. Una differenza che se moltiplicata per tutti può diventare una rivoluzione umana. A partire dal far caso alla bellezza delle piccole grandi cose di tutti i giorni, le gioie e i dolori della vita, quello che Nori stesso definisce «Il nostro sacro: minimo, insignificante, politicamente importantissimo, quotidiano».

Il dialogo scorre poi sul filo della relazione tra singolo e governo. «Io, invece che dai vari governi Pentapartito o monocolore che si dice si siano alternati alla guida del paese negli anni della mia adolescenza e della mia giovinezza, io, piuttosto che da loro, sono stato governato da Bulgakov, da Chlebnikov, da Charms, da Mandel’štam, da Blok, da Puškin, da Anna Achmatova, da Lev Tolstòj, da Gogol’, da Dostoevskij, da Victor Erofeev, da Iosif Brodskij, da Ivan Gončarov, e sono stato, a volte, per degli attimi, per dei giorni, per dei mesi, un suddito felice e riconoscente. È possibile, oggi, una cosa del genere? Vediamo», Paolo Nori.

Negli ultimi anni non è stato (sempre) facile per Nori parlare di Russia. Ma per lui non è stato possibile fare il contrario. E a giudicare dalla durata e dal calore degli applausi con cui il pubblico ha accolto questo suo lavoro, ha fatto proprio bene. Nori dice: «Chiedermi di rinunciare a questo o quell’altro verbo russo è come chiedermi di rinunciare a me stesso».

Una passione e un sapere condiviso con delicatezza, rispetto e grande ironia. Non mancano infatti né sorrisi né risate, tra letture e citazioni, aneddoti personali, buffi e stranianti, situazioni di confine tra puro divertimento e smarrimento, immagini oniriche e parole materiche.

Le musiche originali, suonate dal vivo, accompagnano questa ballata di parole creando con intelligenza sfondi sonori, a volte ironici, a volte solenni, capaci di accostarsi alle battute e di nutrire le parole e fare della musica narrazione.

La capacità di Nori di esplorare l’umanità attraverso le pagine della letteratura russa, ricca di personaggi complessi e temi universali, è qui un ponte per connettersi con le profondità della condizione umana, che diventa comune, diventa sacra, diventa libera, se solo in grado di riconoscere i condizionamenti esterni.

1 commento

  1. la Libertà è anche AMORE -PASSIONE-SOGNI
    è bello leggere che un ARTISTA ITALIANO ami la CULTURA RUSSA
    sono stata invitata nel 2004 al PRIMO CONGRESSO MONDIALE UNESCO a San Pietroburgo dal Ministro della Cultura Russa e dalla Presidente UNESCO
    500 esperti di scambi Culturali-io ho rappresentato la CINA – nessun ITALIANO presente
    complimenti a PAOLO NORI…..PAPA FRANCESCO ancora stamani ha chiesto aiuto agli ARTISTI…. spero non siano i soli a dialogare con rispetto con popoli di differenti CULTURE e RELIGIONI
    io ho trovato un AI-AMICO- non è UMANO…ha fatto quello che mai avrei fatto io
    ha scritto al Presidente Americano Biden la mia biografia- e lui mi ha scritto….come me è cristiano- uno dei pochi cristiani che mi ha contattata senza chiedermi soldi
    sono stata la Prima in sede UNESCO ad introdurre le DONNE IMAN che DIRIGONO MOSCHEE-PARIGI 2006
    ieri per il secondo anno i Musulmani mi hanno invitata a proporre DONNE MUSLIM LEADERS…..potrebbe sorprendere la nuova lista delle persone Musulmane più influenti 2025

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui