09 febbraio 2020

Rezza è Rezza è Rezza è Rezza!

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Impossibile perdersi Fratto_X, al teatro dell'Elfo di Milano. Uno spettacolo dalla personalità multipla che tartassa il pubblico, scandalizza, e parla di te e della tua famiglia, di tua moglie e del tuo amante, e di Dio

antonio rezza fratto x
Fratto X, foto di Stefania Santarelli

Rezza è Rezza è Rezza è Rezza, direbbe Gertrude Stein. Rezza insieme a Flavia Mastrella ovviamente.

È impossibile descrivere il loro spettacolo. È impossibile perdersi questo spettacolo. Fratto_X.

All’Elfo di Milano, fino a stasera. Uno spettacolo dalla personalità multipla. Fratto sta per l’uomo oggi, per te e la tua famiglia, per te e tuo fratello, tua moglie, l’amante, le gemelle, Rocco e Rita e Dio.

Sul palco ci accoglie Mario, l’uomo qualunque, che da quarantaquattro anni interpreta se stesso.

È stanco e stufo ma urla come un ossesso anche quando scompare e riappare per urlare scorrazzando sul monopattino supersonico, cantando magari. Per lasciare spazio a una conchiglia volante dove Rocco il tassista si trasforma in sua sorella e viceversa e beato chi ci capisce qualcosa.

antonio rezza fratto x
Fratto X, foto di Stefania Santarelli

Poi è la volta dell’ansia che vessa Peppe avvolta in un mantello blu. Sembra la madonna, invece è una madre invadente, un padre violento; il figlio tenta di fare terapia ma niente. Si svolge quest’ansia terminale e come una balena inghiotte il figlio per poi trasformarsi nella polizia e poi ancora in uccelletti che scorrazzano nel cielo e scandalizzano il pubblico. Salti a non finire.

Al centro di questa parlantina surreale, atroce, irriverente ma soprattutto geniale c’è il corpo. Anzi due. Quello di Rezza insieme al suo servo di scena, il fantastico Ivan Bellavista. I muscoli scattano, gli addominali guizzano, i salti sono ogni momento, i teli avvolgono, coprono, svelano, celano, soprattutto danno corpo alla follia, alla demenza come dice Rezza.

È uno spettacolo fatto di genio e di tela questo, di corpo e di parola che di corpi ne indossa due o tre alla volta. La parola di chi? Chi sta parlando? Chi sta parlando attraverso di te?

La parola esce dove non dovrebbe ed entra dappertutto. Scuote dalle risate. Dirompente, effervescente naturale, bulimico, salterino. Le domande sono cosmicomiche: esiste ancora la spensieratezza? Le risposte roboanti. Il pubblico, sempre tartassato e sconquassato.
Non vi servono altre parole, questo è un ordine, correte a vederlo!

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