05 giugno 2008

fino al 15.VI.2008 Ottavia Castellina Torino, Lab

 
Tredici dittici raccontano residui di vita. Frammenti d’esistenze nell’unico spazio privato che i coinquilini possiedono. In bilico tra l’andare e il tornare: è l’impermanenza dei flatmate...

di

Biglietto Ryanair Londra Stansted, corso di inglese FCE, tre mesi e poi torno”. Questo è l’inizio del sogno dei flatmate, coloro che, per inseguire un amore, per festeggiare semplicemente il traguardo della laurea o per cercare nuove opportunità, sono partiti per qualche mese e ancora non sono tornati. Londra è il palcoscenico in cui si muovono, la città in cui hanno scelto di vivere per un breve periodo, per un anno o forse per sempre.
Attraverso la serie Flatmates, i dittici presentati negli spazi espositivi del Lab nell’ambito del TurinPhotoFestival, Ottavia Castellina (Torino, 1977; vive a Londra) riflette con il mezzo fotografico su un fenomeno marginale ma culturalmente interessante della società londinese. Un fenomeno in cui lei stessa è coinvolta.
Guardando le fotografie stampate su carta, l’occhio si sofferma sui dettagli, sugli oggetti disseminati in queste “stanze tutte per sé”, gli unici spazi realmente privati dei flatmate. Questi anglo-coinquilini, infatti, per contingenze economiche abitano in case di condivisione e qui si alternano senza scadenze di tempo predefinite. Il loro mondo è racchiuso in quelle stanze, un mondo fatto di oggetti casuali che raccontano la loro storia, di souvenir che li rappresenta. La camera diventa dunque la galleria di se stessi, rappresenta la libertà ma anche il prezzo dell’autodeterminazione.
Ottavia Castellina - Waew, 29 years old, Thai - 2006 - stampa digitale - cm 60x30
Utilizzando il fish eye, la lente fotografica ad ampio angolo, Castellina cattura immagini emisferiche che, apparentemente, ricordano le forme arrotondate riflesse negli specchi dipinti della tradizione fiamminga e che, come filtrate da uno spioncino, appaiono deformate e senza tempo. Come se i protagonisti stessero domandando a una sfera di cristallo la durata della loro stessa temporaneità.
Eric, 30 years old, French – August 21, 2006 19.42 e Waew, 29 years old – June 14, 2006 11.36 a.m. sono alcuni dei titoli dei dittici. Tautologici rispetto a quanto rappresentato, i titoli diventano testimoni delle identità e del momento in cui i protagonisti stessi sono stati immortalati. Tuttavia, l’associazione delle fotografie alla scrittura non riguarda le strutture del linguaggio, bensì rimanda a una dimensione esistenziale: un campo d’indagine che accomuna il lavoro di Castellina a una modalità espressiva costituita da elementi diaristici, letterari ed emozionali che molte artiste hanno abbracciato negli ultimi decenni (si pensi a Ottonella Mocellin o a Marzia Migliora).
Ottavia Castellina - Eric, 30 years old, French - 2006 - stampa digitale - cm 60x30
Squarci di vita e sentimenti da condividere, le storie che l’artista propone sono esperimenti sull’emotività, tentativi di scoperta sospinti da un voyeurismo che è, in fondo, desiderio di raccogliere segni, tracce e vissuti nei quali riconoscersi. Ed è così che, come poster nella propria stanza, gli eterni Peter Pan-flatmate appaiono cittadini di nessun luogo e, divisi culturalmente fra due Paesi, quello d’origine e quello che li accoglie, sono “cittadini-passeggeri” la cui temporalità è diventata, almeno negli scatti di Castellina, permanente.

claudio cravero
mostra visitata il 15 maggio 2008


dal 14 maggio al 15 giugno 2008
Ottavia Castellina – Flatmates
Lab
Piazza Vittorio Veneto, 13 – 10124 Torino
Orario: da martedì a domenica ore 16-02
Ingresso libero
Info: tel. +39 0118902962; info@unaltrosguardo.com; www.unaltrosguardo.com

[exibart]

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