06 agosto 2002

fino al 25.VIII.2002 Giuseppe Tornatore fotografo in Siberia Torino, Palazzo Bricherasio

 
Il noto regista siciliano si presenta qui nelle vesti di artista e fotografo per una mostra viva e originale, frutto di un progetto, che vede la collaborazione di Emilio Tadini e Goran Bregovic, sulla cittadina di Novij Urengoi, in Siberia…

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Novij Urengoi è il nome di un piccolo centro abitato della Siberia, talmente piccolo da non essere neppure segnalato dalle mappe. Venne creato non più di una ventina di anni fa con l’intenzione di valorizzare un territorio sterminato e tradizionalmente considerato poco ospitale. Più che una città o un paese, a metà strada tra la città e il villaggio, Novij Urengoi ha visto quindi la luce circa un decennio prima dei tempi della perestroikae Giuseppe Tornatoresolo cinque o sei anni prima della caduta del muro di Berlino: eppure, come raccontano le dolcissime ed eloquenti immagini scattate da Giuseppe Tornatore ed esposte fino al 25 agosto nelle sale del Palazzo Bricherasio, questa città nata in epoca postmoderna vive un’atmosfera tutta assorta e rarefatta; che pare lontana nel tempo e appartenente a qualche altra epoca storica. Quasi fosse un luogo metafisico, venuto fuori da qualche film espressionista degli anni trenta. Dove convivono e si incontrano più di quaranta nazionalità e etnie diverse, tutte lontanissime dal nostro modo di vivere e dalla nostra cultura occidentale.
La mostra è frutto di un lavoro voluto da Alberto Meomartini, attuale presidente dell’Italgas, che ha proposto a Tornatore questo originale progetto. Il risultato sono circa 300 fotografie in bianco e nero scattate da Tornatore e articolate in differenti capitoli, a ognuno dei quali è dedicata una saletta del Palazzo.
Ogni capitolo è introdotto da alcuni versi composti per l’occasione da Emilio Tadini, pittore e critico d’arte, cui è stata affidata, con lo stesso Tornatore, la curatela dell’esposizione. La mostra è inoltre accompagnata da affascinanti musiche composte da Goran Bregovic e Michele Tadini .
L’insieme coinvolge facilmente il visitatore per la semplice e diretta capacità narrativa delle immagini, come per la loro naturalezza e spontaneità..
Giuseppe Tornatore Tornatore, già autore di una serie di lavori fotografici esposti nel 1990 (anno in cui, tra l’altro, ricevette l’oscar per il film Nuovo cinema Paradiso ) sa tradurre l’atmosfera astratta e soffusa della piccola cittadina in immagini dense. Ricordano immediatamente l’atmosfera dei suoi film per le luci studiate ed eleganti e per i caldi chiaroscuri dai forti, contrasti che disegnano figure vivissime in bianco e nero.
Come nel caso delle fotografie scattate da Wim Wenders, anche qui l’occhio del regista, avvezzo alla narratività cinematografica, dona al lavoro una sfumatura dolce e sapiente al tempo stesso. Così nascono nuances di grande intensità plastica. Così lo sguardo di Torantore sa universalizzare l’immagine: rendere eterno ogni momento ripreso e vivo ogni sguardo. Quasi che la realtà ripresa dalla macchina fotografica sapesse insieme, paradossalmente, attualizzare e esaltare ogni individualità di luoghi e persone e nello stesso tempo rendere ogni vissuto esistenziale presente e condivisibile da ciascuno, oltre ogni inevitabile distanza spaziale e culturale.

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maria cristina strati
mostra visitata martedì 30 luglio 2002


Giuseppe Tornatore. Fotografo in Siberia. dal 19 giugno al 25 agosto 2002. Fondazione Palazzo Bricherasio, Via Lagrange 20, 10100 Torino. Tel. +390115711888. Fax. +390115711850. info@palazzobricherasio.it. Orari: mar/dom 16 – 19,00; Giovedì dalle 16,00 alle 23,00. Ingresso 6,20 euro. Ridotto 4,20 euro; Gruppi 5,20 euro; catalogo edito da Electa

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