06 giugno 2012

fino al 30.IX.2012 Francesco Gennari Torre Pellice (TO), Tucci Russo

 
“Voglio che il mio corpo si disperda entropicamente nella terra e che la mia anima vada ad occupare uno spazio variabile del cielo, voglio che tutto ciò avvenga con una macchia di amarena nel cuore e che di me rimanga solo il guscio” -

di

Una mostra in tre tempi, quella di Francesco Gennari (Pesaro, 1973) alla Tucci Russo, che propone tre “momenti” di riflessione per raggiungere la catarsi della mente. Momento uno, Nessun concetto nessuna rappresentazione nessun significato, 1999, un parallelepipedo d’oro sotto una campana di vetro come nichilistica affermazione del nulla assoluto. Momento due, Quando io non sono io, 2012, diciotto disegni a matita su carta da spolvero quali istantanee di un’écriture automatique di bretoniana memoria. Momento tre, Il corpo torna alla terra l’anima torna al cielo (con una macchia di amarena nel cuore), 2011, un soprabito di terracotta abbandonato sul pavimento come ultimo refuso di un’esistenza terranea.
Francesco Gennari - Quando io non sono io - 2012 - matita su carta da spolvero
Sorprende e sconcerta, Gennari, negli spazi abbacinanti di Torre Pellice, ancor di più se ci aspetta di trovarsi d’innanzi all’ennesima declinazione di  quei sofismi concettuali contemporanei. Un “concetto” sensibile e, a tratti, sentimentale quello di questa trilogia che ci sfiora  a pelle, per arrivare dritto all’anima. Il corpo, seppur nella sua estrema assenza, è evocato dalle tracce che lascia dietro di sé, dalla sua memoria. “Costruttore di mondi impossibili”, come ama definirsi egli stesso, l’artista s’interroga e ci interroga con un’eco di lontana origine. Ecco che l’essere, o non essere, dell’uomo moderno diventa il “quando io non sono io” di quello contemporaneo e l’immagine, il segno, ne registrano il tormento.
Opera unica in tre atti, questa personale, che si intona con le altre due che Tucci Russo ha allestito negli spazi adiacenti. In una ritmica di assonanze timbriche, altri due artisti discorrono con il visitatore sui massimi sistemi: Giovanni Anselmo (Borgofranco d’Ivrea, 1934) s’interroga sulla direzione da prendere «Mentre l’ago magnetico si orienta e oltremare verso mezzanotte e verso mezzogiorno appare», allorché Paolo Mussat Sartor  (Torino, 1947) propone un soliloquio tra sé e sé, tra sé e la luce, tra sé e gli altri, tra sé e il cielo.
sara panetti 
mostra visitata il 13 maggio 2012
dal  13  maggio  al  30  settembre 2012
Francesco Gennari – Quando io non sono io
Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea
Via Stamperia 9 – I (10066) Torre Pellice (Torino)
Orario: mercoledì- domenica 10.30-13/15-19
Info: tel. +39 0121953357 – gallery@tuccirusso.com  – www.tuccirusso.com
 

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