23 giugno 2008

fino al 30.VI.2008 Riccardo Baruzzi / Daniele Ratti Torino, Svista su Piazza

 
Una complessa installazione ambientale e una selezione di foto-radiografie. La prima si dirama in citazioni visive, fra costruttivismo e object trouvé. Le seconde riproducono l’anima di oscuri personaggi alla Tim Burton...

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Entrare in una ragnatela fitta di rimandi alle avanguardie storiche, di giochi di ruolo da investigazione poliziesca, di citazioni letterarie sospese tra Calvino e Borges; nonostante questo (o, forse, proprio per questo) sentirsi a casa. Non solo in senso metaforico, perché la location è un appartamento situato al quarto piano di un palazzo di Torino con “svista” su piazza Vittorio, normalmente adibito a studio e da qualche tempo anche a spazio espositivo, ma limitato a una sola stanza.
In occasione di questa doppia personale di Baruzzi e Ratti, riacquista tutto il suo sapore domestico, soprattutto nell’installazione ambientale di Riccardo Baruzzi (Lugo, Ravenna, 1976). Dove una quadreria di piccoli dipinti, in parte suoi oppure recuperati nei mercatini e lasciati integri, in parte rivisitati oppure falsificati con la sua stessa firma, alcuni appesi, altri appoggiati ordinatamente su mensole a parete, concorre a visualizzare nella mente di un ignaro visitatore l’idea rassicurante di una certa aria familiare.
Come poteva essere quella di un salotto piccolo-borghese ottocentesco, stracarico di “buone cose di pessimo gusto”, così descritto dal crepuscolare Guido Gozzano. Ma qui il vero referente letterario di Baruzzi è Jorge Luis Borges, del quale sembra voler riproporre, nel processo di costruzione delle proprie opere, la sua tecnica combinatoria di un complicato sistema di rapporti a modulo.
Riccardo Baruzzi - veduta dell’allestimento presso Svista su Piazza, Torino 2008
Non a caso è Finzioni il titolo della mostra, tratto dall’omonima raccolta di racconti del poeta e scrittore argentino pubblicata nel 1944, e sempre non a caso l’artista romagnolo definisce il proprio lavoro come “parte di un progetto più ampio, inerente a una grande ‘installazione modulare’ nella quale creare una serie di opere comunicanti tra loro, in una sorta di rete che collega un lavoro a un altro”. In un dialogare continuo di pittura, scultura, object trouvé e musica.
Anche per Daniele Ratti (Milano, 1974) si tratta di una temporanea tappa all’interno di un percorso artistico più esteso, iniziato nel 2005 e tuttora in divenire. L’installazione fotografica presentata è costituita da sei lightbox e appartiene a un ciclo di quarantacinque ritratti di marionette, costruite dal torinese Guido Ceronetti, poeta, saggista, scrittore, giornalista, artista di strada, marionettista e molto altro, appositamente per il Teatro dei Sensibili.
Daniele Ratti - G.C. 1 - 2008 - stampa a mano su radiografia - cm 18x24
Una sua creatura, diretta emanazione di se stesso, fondata insieme alla moglie Erica Tedeschi nel lontano 1970, per allestire spettacoli itineranti con queste maschere manovrate da fili e catturata, nella sua essenza più profonda, dalle sequenze fotografiche di Ratti. Che, stampandole su lastre radiografiche poi retroilluminate, ha inteso intraprendere una riflessione sulla natura del suo linguaggio artistico e sui problemi connessi al suo manifestarsi, in un alternarsi di illusione narrativa e consapevolezza critica. Mettendone quindi a nudo la tragica umanità.

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mostra visitata il 30 maggio 2008


dal 30 maggio al 30 giugno 2008
Riccardo Baruzzi / Daniele Ratti – Finzioni
a cura di Luca Vona
Svista su Piazza
Piazza Vittorio Veneto, 11 (centro storico) – 10124 Torino
Orario: su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 0115693636

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