Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
09
gennaio 2008
fino al 31.I.2008 Eraldo Taliano Torino, Paolo Tonin
torino
Nobili in parrucca fissano scogliere in tempesta. Pianoforti sghembi invadono i saloni delle danze. Vetturini impazzano per i giardini di Versailles. Enormi vasi cinesi si mimetizzano con le tappezzerie. Alla corte del Re Sole, la fotografia cancella il senso...
di Ginevra Bria
L’immaginario di Eraldo Taliano (Montaldo Torinese, 1948) è una cosa fatta di cose. Un oggetto a sé, fuori posto, lontano da tutti i luoghi possibili. Per chi visita la galleria c’è da mettersi, seppur compostamente, le mani nei capelli. Seguendo un meccanismo a catena che produce senso per accostamenti di mondi simili, Taliano determina una fotografia di moto. Chi guarda deve infatti sostare per poi mettersi in cerca, senza troppe domande. Chi osserva deve rimanere di fronte a quello che si chiama manifestazione dello stupore. Senza ribatter fiato. È nella logica compositiva del fotografo creare spiazzamento, seguendo dapprima le logiche della forma, poi le teorie della similitudine, arrivando infine a un’estetica della distrazione.
La mostra colpisce l’occhio per la forza eteroclita, e non dispersiva, di ogni serie. Una Hélène di Rubens, declinata in cinque diverse versioni fotografiche, si allunga su se stessa, strizzandosi i seni, chiusi negli avambracci. L’una a fianco all’altra, le cinque repliche scorrono fra le cornici, apponendo alle pudende insospettabili soffioni, camelie, iris e svariati fiori d’acqua. Mentre nell’angolo opposto, lo stesso tipo di photocollage prosegue viste e visioni sull’a-storia contemporanea, ripresa alla Reggia di Versailles. In questa serie, un vetturino del XVII-XVIII secolo si staglia davanti alle celeberrime corti contadine volute dalla regina Maria Antonietta. Ancora: un lezioso pianoforte ornato di fiori rossi e cornici dorate sembra fare riverenza sulle proprie gambe, spezzate, fra gli stucchi, gli affreschi e gli specchi di ampi saloni alla francese.

Ognuno di questi fotomontaggi a colori rivela la violenza dell’immagine alterata. Ogni punto di vista è sempre il risultato di una frizione. Come nel cuore di un dialogo, elemento oppositore e sfondo opponente vengono pressati insieme per produrre contrasto. E quindi senso. Dunque, mentre gli sfondi, alla maniera gestaltica, permangono come elementi dati e indicatori di proporzione, l’elemento straniante, aggiunto dall’artista, indispettisce l’intera visione.
Molto raffinati, a questo proposito, risultano tanto i collage fotografici quanto quelli cartacei. Entrambe le riproduzioni formano la serie in bianco e nero dei vasi à la chinoise, anche se inseriti su supporti e ambienti diversi. Ancora una volta, fra le stanze di una reggia, le tappezzerie fondono ai motivi dei propri ricami le decorazioni di strani, giganteschi vasi in porcellana, inseriti nel bel mezzo di ciascuna sala. Seguendo la teoria dell’allargamento, e facendo una strizzatina d’occhio all’errore di parallasse, Taliano crea diorama fotografici bidimensionali.

Insinuando in parallelo elementi che mancano di un indice proporzionale in contesti e sfondi che alternano miniature e ingrandimenti, si è pronti a rimanere in guardia. Qualora infatti il visitatore mettesse in gioco la propria vista, si ricordi anche di mettere mano a uno schermo, a una lente. La lente velata dell’immaginazione plausibile.
La mostra colpisce l’occhio per la forza eteroclita, e non dispersiva, di ogni serie. Una Hélène di Rubens, declinata in cinque diverse versioni fotografiche, si allunga su se stessa, strizzandosi i seni, chiusi negli avambracci. L’una a fianco all’altra, le cinque repliche scorrono fra le cornici, apponendo alle pudende insospettabili soffioni, camelie, iris e svariati fiori d’acqua. Mentre nell’angolo opposto, lo stesso tipo di photocollage prosegue viste e visioni sull’a-storia contemporanea, ripresa alla Reggia di Versailles. In questa serie, un vetturino del XVII-XVIII secolo si staglia davanti alle celeberrime corti contadine volute dalla regina Maria Antonietta. Ancora: un lezioso pianoforte ornato di fiori rossi e cornici dorate sembra fare riverenza sulle proprie gambe, spezzate, fra gli stucchi, gli affreschi e gli specchi di ampi saloni alla francese.

Ognuno di questi fotomontaggi a colori rivela la violenza dell’immagine alterata. Ogni punto di vista è sempre il risultato di una frizione. Come nel cuore di un dialogo, elemento oppositore e sfondo opponente vengono pressati insieme per produrre contrasto. E quindi senso. Dunque, mentre gli sfondi, alla maniera gestaltica, permangono come elementi dati e indicatori di proporzione, l’elemento straniante, aggiunto dall’artista, indispettisce l’intera visione.
Molto raffinati, a questo proposito, risultano tanto i collage fotografici quanto quelli cartacei. Entrambe le riproduzioni formano la serie in bianco e nero dei vasi à la chinoise, anche se inseriti su supporti e ambienti diversi. Ancora una volta, fra le stanze di una reggia, le tappezzerie fondono ai motivi dei propri ricami le decorazioni di strani, giganteschi vasi in porcellana, inseriti nel bel mezzo di ciascuna sala. Seguendo la teoria dell’allargamento, e facendo una strizzatina d’occhio all’errore di parallasse, Taliano crea diorama fotografici bidimensionali.

Insinuando in parallelo elementi che mancano di un indice proporzionale in contesti e sfondi che alternano miniature e ingrandimenti, si è pronti a rimanere in guardia. Qualora infatti il visitatore mettesse in gioco la propria vista, si ricordi anche di mettere mano a uno schermo, a una lente. La lente velata dell’immaginazione plausibile.
articoli correlati
Taliano al Museo d’Arte Urbana di Torino
ginevra bria
mostra visitata l’11 dicembre 2007
dal 6 dicembre 2007 al 31 gennaio 2008
Eraldo Taliano
Paolo Tonin Arte Contemporanea
Via San Tommaso, 6 (zona via Garibaldi) – 10122 Torino
Orario: da lunedì a venerdì ore 10.30-12.30 e 15.30-19.30; sabato su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 01119710514; fax +39 01119791494; info@toningallery.com; www.toningallery.com
[exibart]







.jpg)

.jpg)
.jpg)

