29 giugno 2009

fino al 4.VII.2009 Barriera Mobile Torino, Associazione Barriera

 
Una mostra per chi pensa che dalle periferie esca solo delinquenza. Per ricordare che marginalità fa rima con creatività. E che nelle banlieue sono nati personaggi come Basquiat e Banksy...

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Dalla marginalità nasce la creatività”, scriveva Chastell nel volume sulle grottesche romane. Romane come le rovine visibili ancora oggi a Torino, che però non conserva alcun ricordo di quelle pitture che già Vitruvio chiamava “fantastiche”.
A distanza di secoli, in quella che i latini chiamavano Augusta Taurinorum, si può trovare una nuova lettura della frase dello storico dell’arte francese. La nuova interpretazione è in mostra col titolo Barriera Mobile, negli spazi dell’Associazione Barriera. Uno spazio non profit nato nel 2007, il cui obiettivo è promuovere iniziative, mostre ed eventi legati al territorio e afferenti il mondo dell’arte contemporanea. Attività che svolge in una zona problematica della città: Barriera di Milano è, infatti, uno dei quartieri più multi-etnici.
L’associazione si appropria quindi del nome della zona in cui è situata, per mostrare come la “marginalità” di Chastell possa esser intesa come periferia urbana e come luogo di creatività. Quasi un ossimoro, in grado di smontare il pregiudizio di chi crede che le banlieue siano luoghi sterili in cui attecchisce solo la violenza.
Lo scopo della mostra, curata da Emanuele Castellani, è far emergere il lato creativo dei giovani abitanti del quartiere (sono studenti di quattro scuole medie), affiancando loro un gruppo di iscritti all’Accademia di Belle Arti. In tutto, una decina di opere, che presentano una rilettura tra il fantastico e il reale dell’ambiente vissuto.
L’Associazione Barriera a Torino
Sono lavori che vedono la scuola come ambiente di socializzazione e non come prima tappa di un isolamento razziale che in troppi, anche nelle alte sfere politiche, sembrano sognare. O come ll quartiere immaginato in cui, con l’immaginazione, si trasformano aree degradate, che potrebbero diventare realmente luoghi di divertimento.
Altri lavori modificano cartine geografiche e ritratti fotografici, alterando la posizione delle nazioni e i tratti somatici dei visi immortalati, invitando a riflettere su quanto sia arbitrario il concetto di vicinanza o quello di razza.
Su tutti aleggia la fantasia come potere d’evasione, ma anche come mezzo concreto per creare un mondo migliore. Lo confermano i due video Tutto sarà come ora, solo un po’ diverso di Chiara Pirito e Barriera Mobile di Edoardo Cinalli. Il primo alterna i pensieri dei giovani abitanti del quartiere a immagini di angoli lontani della Terra. È un viaggio immaginario, che ritorna però sempre al reale, evitando stucchevolezze che possano impietosire lo spettatore. Il secondo mixa le immagini inviate dai videofonini dai ragazzi della zona. Simile ai progetti dello spagnolo Antoni Abad, Barriera Mobile racconta la realtà urbana attraverso l’occhio digitale dei mobile della gente che ci vive.
Chiara Pirito - Tutto sarà com'è ora, solo un po' diverso - 2009 - still da video - 13’
Sono luoghi che sembrano destinati dall’incuria umana a rimanere zone sterili, ma che invece i ragazzi trasformano in skatepark, spazi per il writing o per il freestyle musicale. Giusto per non scordarci da dove viene gente come Basquiat, Banksy, Eminem o Tony Hawk.

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mostra visitata il 6 giugno 2009


dal 6 giugno al 4 luglio 2009
Barriera Mobile
a cura di Emanuele Catellani
Associazione Barriera
Via Crescentino, 25 (zona Barriera di Milano) – 10154 Torino
Orario: da lunedì a venerdì ore 15-19
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0112876485; barriera@associazione.com; www.associazionebarriera.com

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