26 dicembre 2001

Monica Carocci Torino, GAM

 
Il tempo unitario dell’immagine fotografica e il real time delle riprese video s’intrecciano nel tempo irreale e statico dell’ultimo lavoro di Monica Carocci presentato lo scorso mese alla GAM di Torino…

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I cultori della video art torinese quest’anno sono stati viziati dalla serie di anteprime presentate dalla Videoteca GAM. Al termine di questo primo anno di mostre incentrate sugli artisti dell’area torinese, si presenta un’istallazione di Monica Carocci, ideata per gli spazi della Videoteca.
Qui l’immagine di “un’imponente struttura architettonica in fase di costruzione è illuminata da lampade al wood. La forza del principio di realtà dell’opera è intensificata fino alla trasformazione dell’impalpabile immagine che (…) nel reagire alla luce di wood, crea lo spazio percettivo della durata”, spiega Elena Volpato, curatrice dello spazio.
Nello spazio buio e profondo si presenta con forza dirompente la struttura animata da un gioco di intrecci tra varie forme: linee verticali, orizzontali e diagonali. Elementi, al tempo stesso solidi e palpabili ma anche fragili e rarefatti, in una statica “corporea immagine di carta, visibile per riflessione”.
Il tempo dell’opera, che vive su uno sfondo blu elettrico, è racchiuso nel brusio statico della figura fatta di instabili spazi interni ed esterni aperti e chiusi. Un’immagine sospesa verso l’osservatore, affascinato da quello che si potrebbe definire un castello di carte immaginario. Un luogo creato dalla fantasia dell’individuo per potervi riposare e riflettere in ogni intimo istante dell’esistere ma che poi, deve essere immediatamente abbandonato, poiché è solo un luogo di passaggio, mai di permanenza.
E’ la labirintica architettura che scandisce il tempo del sogno di là del quale v’è il tempo prospettico, congelato e iper reale.
La luce crea la profondità, mentre i numerosi interventi dell’autrice hanno “corroso le linee pulite della struttura architettonica sporcandone i contorni, compenetrando il bianco e il nero in un unitario piano pittorico” donando alla superficie un effetto unitario.
Un’installazione che gioca su diversi binari temporali: quello dell’architettura nel corso dei secoli, quello delle geometrie che s’incontrano nello spazio e quello del pensiero.

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Federica De Maria


Monica Carocci
Fino al 16 dicembre 2001, Videoteca GAM – Galleria d’Arte Moderna di Torino, 10128 Torino
Via Magenta, 31 – Tel. +39 011 5629911 – FAX 011/4429550 – E-Mail: gam@comune.torino.it
Ingresso: intero Lire 10.000; ridotto Lire 5.000
Informazioni al pubblico: 011 4429518
Orario: tutti i giorni dalle 15 alle 19, chiuso il lunedì
Sito Internet: gamtorino.it



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