01 dicembre 2004

Passaporto. L’arte nell’albergo di lusso

 
Una neonata Associazione Culturale torinese traghetta un manipolo di artisti internazionali in un’ex fabbrica automobilistica, ora convertita in albergo di lusso dall’architetto Renzo Piano. Un’idea glamour, per divulgare nuove esperienze del contemporaneo…

di

Passaporto è il biglietto da visita dell’omonima Associazione deus ex machina di questa mostra: un nome che incarna perfettamente il progetto di diffondere le espressioni artistiche più recenti ed innovative, calate in un contesto di quotidianità. Una quotidianità d’alto livello vista la scelta di ambientazione in un Hotel di charme, dettata certamente dalla bellezza del luogo e dalla consapevolezza di avvicinare all’arte un pubblico internazionale, che ha così la possibilità di riflettere su quanto offre la creatività contemporanea. Gli artisti sono tredici e le opere si dislocano lungo i quattro luminosissimi piani che costituiscono l’edificio. Gli unici italiani del gruppo, nonché torinesi, sono Hilario Isola e Matteo Norzi, duo che è solito realizzare a quattro mani grandi installazioni in legno, lavorato usando la motosega e in certi casi anche l’ascia e l’accetta. Un procedimento, se si vuole, alquanto violento e in forte contrasto con la fragilità del concetto che intendono visualizzare: il Confine, metafisico o reale, che circoscrive le esistenze.
Begoña Egurbide Tio Vivo 2004 lenticular impression courtesy l artista 78x360
A rappresentare l’Europa ci sono anche le opere di Begoña Egurbide e di Vladimir Nikolich, rispettivamente un lungo pannello fotografico orizzontale che innesta un particolare meccanismo ottico per cui sono possibili visioni simultanee e una videoinstallazione che indaga il tema della religione. Mona Marzouk, egiziana e Zwelethu Mthethwa, sudafricano, danno invece voce al sud del mondo, la prima attraverso il linguaggio della scultura, nella quale fonde elementi della tradizione architettonica orientale con quella occidentale e il secondo nelle fotografie che ritraggono gli abitanti delle bidonville di Capetown. E ancora: Destiny Deacon, australiana, si confronta con l’identità aborigena dandone un’interpretazione visiva. H H Lim Parole 2003 courtesy l artista gesso 2 sedie in ferro 2 pannelli 190x140
Infine, l’America, rappresentata dallo statunitense Jeff Ono e dalla canadese Kamila Wozniakowska, ma anche dai messicani Melanie Smith e Cesar Martinez Silva, entrambi residenti a Mexico City, e dalla cubana Sandra Ramos. Che identifica il tema dell’emigrazione dall’isola con un’immagine di morte dipinta all’interno di una valigia.

claudia giraud
mostra visitata il 6 novembre 2004


Passaporto – Il mio paese è il mondo – L’arte entra nel luogo internazionale per eccellenza: l’Hotel
Hotel Le Meridien Lingotto Art&Tech
Fino al 15.XII.2004
Torino, Hotel Le Meridien Lingotto Art&Tech , Via Nizza 230
ingresso libero
per informazioni: tel. 338 5881894; associazionepassaporto@yahoo.it  
a cura di Giulia Coss


[exibart]


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui