03 ottobre 2003

fino al 12.X.2003 Da About cities a Deep Inside a Spot on schools Firenze, Ospedale degli Innocenti e Stazione Leopolda

 
Che pensa il cittadino della continua evoluzione dello spazio in cui vive? Quale spazio per i media nell’architettura? Come cambiano le modalità con cui l’architetto comunica e crea? Scopriamolo...

di

Percorso vivacissimo e ricco di proposte quello organizzato da Image per il primo giorno di Intimacy, festival internazionale di architettura in video, in programma a Firenze dal 2 al 12 ottobre.
In programma grandi numeri: 3 mostre di architettura, 84 video proiettati, 12 talk show, 86 ospiti internazionali, 47 studi di architettura, 19 scuole, 21 Paesi coinvolti, 1 congresso internazionale, 3 cataloghi pubblicati, performances, installazioni multimediali, eventi speciali, parties, workshops per dieci giornate di quello che si appresta a diventare uno dei più acuti e significativi appuntamenti col dibattito architettonico nazionale e internazionale.about_cities
Una scena dallo sfondo costante, le tre esposizioni, nella quale si muovono vivaci i numerosissimi appuntamenti sul tema dell’intimità nello spazio abitato, urbano e domestico.
Alle cinque del pomeriggio è stata inaugurata all’Ospedale degli Innocenti About Cities. Municipalities, architecture and public, curata da Elisabetta Strano.
La città cambia. Quale percezione ne ha il cittadino? Come veicolare loro i messaggi di tale trasformazione? Quale il ruolo delle nuove tecnologie di comunicazione in questo incontro non più rimandabile città-cittadino? La mostra muove da questi interrogativi per raccontare le trasformazioni urbane in atto nelle principali città italiane e il modo in cui le nuove tecnologie di comunicazione vengono usate dalle amministrazioni comunali per rendere partecipi i cittadini dell’evoluzione che interessa il loro paesaggio urbano.
“La mostra vuole essere un primo momento di riflessione sulla diffusione della conoscenza delle trasformazioni urbane per una reale valorizzazione del territorio.” (Elisabetta Strano)
Sono le sette e ci spostiamo allo Spazio Alcatraz della stazione Leopolda. Qui Marcodeep_inside Brizzi presenta Deep Inside. L’esposizione indaga il ruolo della dimensione mediatica nella cultura del progetto architettonico. Se ne discute attraverso la presentazione dei lavori di 50 studi di architettura, italiani e stranieri, fra i quali Camenzind Grafensteiner, Carlini & Valle, Cliostraat, ELASTIK, ma0, avatar architettura, Marco Navarra, NEXT architects, oosterhuis.nl, [+RAMTV], Florent Rougemont, Shuhei Endo Architects.
“Il tema proposto dal Festival quest’anno, INTIMACY, è stato interpretato e declinato in una molteplicità di visioni e di suggestioni che, al di là di ogni aspettativa, hanno messo a frutto una visione ampia e disincantata. Poche le concessioni al fascino degli strumenti digitali, molto understatement, diffusa e ragionevole riflessione sulla condizione contemporanea.” (Marco Brizzi).
È il turno dell’inaugurazione di Spot on schools, a cura di Paola Giaconia. La mostra “punta i riflettori” sui lavori delle più prestigiose scuole di architettura al mondo intorno al tema dell’influenza delle tecnologie di comunicazione digitali nell’ambito disciplinare dell’architettura. Saranno presenti, tra le altre, Bartlett School of Architecture, Columbia University, Ecole Spéciale d’Architecture (ESA), Georgia Institute of deep_inside Technology, Kunsthochschule für Medien Köln (KHM), Southern California Institute of Architecture (SCI-Arc), l’Università La Sapienza.
“Superata la fase dell’accondiscendenza nei confronti delle soluzioni preconfezionate offerte dai media, i progetti delle migliori scuole al mondo dimostrano la volontà di passare alla ricerca delle applicazioni. La scuola tradizionale, quella che già nell’era analogica faceva ostentazione del bel disegno, sembra davvero essere finita.” (Paola Giaconia).
Le tre mostre di Intimacy sono solo l’inizio e il filo conduttore di un viaggio effervescente lungo dieci giorni attraverso incontri e dibattiti con i maggiori esponenti del panorama progettuale italiano e straniero.

link correlati
iMage
articoli correlati
Intimacy

francesca oddo
mostre visitate il 2 ottobre


Fino al 12.X.2003
About Cities
Municipalities, architecture and public
Curatore: Elisabetta Strano
2 – 12 ottobre 2003
Orario: 11 – 19, continuato
Ingresso: libero

Ospedale degli Innocenti
p.zza SS. Annunziata
50100 Firenze

Deep Inside
Curatore: Marco Brizzi
Allestimento: avatar architettura
2 – 12 ottobre 2003
Orario: 11 – 23, continuato
Ingresso: libero
Spazio Alcatraz-Stazione Leopolda
Firenze

Spot on schools
Curatore: Paola Giaconia
2 – 12 ottobre 2003
Orario: 11 – 23, continuato
Ingresso: libero
Spazio Alcatraz-Stazione Leopolda
Firenze

Per informazioni:
iMage
via Scipione Ammirato, 82
50136, Firenze
tel. 055-666316
fax 055-6241253
Ufficio stampa: 333-4589278
e-mail: image@architettura.it


[exibart]

5 Commenti

  1. il testo dell’articolo si riferisce al giorno dell’inaugurazione!
    sono le 18.30 del 04/10/2003 e ritorno proprio ora da firenze dove ho tentato di visitare il festival.
    sono stato due giorni ed ho potuto vedere solo una decina di video e qualche pezzo della mostra “about cities”.
    il motivo? alla stazione leopolda per la mostra “deep inside”: video spenti, istallazioni poco illuminate o completamente al buio, nessun servizio d’ordine o di assistenza tecnica, apertura posticipata di circa quaranta minuti, inesistenza di una qualche introduzione alla mostra.
    alla mostra “about cities” all’ospedale degli innocenti:video spenti ed accesi da me medesimo, sovrapposizioni di suoni ed immagini,assoluta mancanza di introduzione…
    nello spazio talk show assenza di persone inserite nel programma senza che da parte del curatore, il “virtuale” marco brizzi, ci sia un minimo di scuse verso il pubblico.
    video del festival con, dove assolutamente necessario, nessuna traduzione dalla lingua d’origine all’italiano (non è obbligatorio conoscere l’inglese in un festival presentato in una città italiana!).
    devo continuare? ho rubato un cd-rom della mostra “about cities” senza che nessuno si accorgesse di nulla(poi regolarmente riconsegnato al curatore).
    devo continuare? in vendita a 18 euro c’è il catalogo della mostra dell’anno passato. niente di grave se non fosse per due cose:_nessuna segnalazione(se andate e la trovate è perchè il sottoscritto ha fatto notare la cosa al curatore); _non c’è il catalago del festival in corso: mi immagino quei poveretti che, ignari del fatto, hanno acqustato il catalogo e poi lo hanno consultato in tempi successivi…
    finisco con una riflessione: non si va alle mostre solo il giorno dell’inaugurazione per rimpinzarsi di patatite, pizzette, mignon e bibite a non finire!
    marco brizzi la finisca di essere un “virtuale”ed entri nella realtà che è ben diversa!
    ma vi state accorgendo a quale livello di bassezza ci stanno conducendo questi curatori di mostre? vendere un catalogo dell’anno passato…!!!

    alessandro ullo

  2. quale disappunto.
    sito istituzionale che funge da specchietto per le allodole per il terzo anno.
    esposizione da reset culturale, invocabile il black out.
    bello il lavoro di ghigos (sanno bene che in provincia non si presentano lavori di ‘tecnologia’ poichè la ggente dell’org non la sa far ‘partire’)
    unica nota, seppur timida: ottimo gelardi+pettena, anche se patinati in versione moroso, sponsor princeps.
    cara exibart, cordiale redazione, capisco che la pubblicità è l’animadel commercio e la santa del 27, ma selezionare sarebbe cosa buona.

    buon lavoro

  3. caro tanizaki,

    giusto per puntualizzare, è una cosa a cui tengo troppo. Questa manifestazione, nonostante tu veda il banner, non ci ha dato il becco di un centesimo. Abbiamo infatti semplicemente stretto un accordo di visibilità reciproca, tutto lì.
    Dunque far sottintendere che questo articolo è venuto a seguito di una pubblicità è sia sbagliato, sia molto molto ingiusto nei nostri confronti che forse siamo gli unici a non lavorare con queste logiche.

  4. Ai lettori indignati (tre in tutto..)

    I lettori molto spesso vogliono sentire notizie cattive perchè è più accattivante leggere sferzate e critiche negative, anche quando la mostra e l’evento sono stati brillanti.
    E’ gente che non ha seguito il festival veramente, cosa che io ho fatto dal primo giorno per circa 13-14 ore al giorno, senza pranzare e senza cenare.

    Marco Brizzi si è scusato tutte le volte che è stato nececcsario dei ritardi, dovuti ad un programma ricchissimo e a tanta voglia di dire, sia da parte del pubblico che dei relatori che, quando sono mancati (solo alcuni) è stato per la chiusura dell’aereoporto di Firenze a causa del forte vento (4 ottobre, accertatevene pure).

    Brizzi non è stato per nulla “virtuale”, e se queste persone avessero seguito realmente con attenzione il festival avrebbero notato che Marco è stato onnipresente!

    E’ stato un evento eccezionale, lo confermo, dal quale ho imparato tanto!
    Non vedo l’ora che si parli dell’ottava edizione.

    Ciao a tutti
    Francesca

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui