06 febbraio 2003

fino al 14.II.2003 Lorenzo Banci Firenze, Sergio Tossi

 
Luci e Ombre di Lorenzo Banci. La tradizione attraverso gli occhi di un giovane artista. Campi, elementi vegetali. Ritagliati adesso in inquadrature strette, che riprendono particolari così amplificati da diventare astratti…

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Un quadrato bianco sulla collina, come un foglio di neve bloccato da balle di fieno. Si presentava così l’installazione di Lorenzo Banci al Centro d’Arte la Loggia (Bargino, FI). Era il 1999 e l’artista esponeva tra i 30 giovani selezionati per Master Mercedez-Benz, organizzato Giulio Baruffaldi. Amnon Barzel era presidente della giuria. Oggi è lui a firmare il testo critico nel catalogo della personale di Banci da Tossi.
Le opere che l’artista espone proseguono il discorso Lorenzo Banci cominciato allora. Non c’è più prato, ma tele e carta. Cambiano gli strumenti, ma rimane l’eco dell’organizzazione spaziale, del ricercato contrasto cromatico, dei soggetti. Ancora campi, ancora elementi vegetali. Ritagliati adesso in inquadrature strette, che riprendono particolari così amplificati da diventare astratti. Ombre di rami si allungano in primo piano, in Susino e in Pesco (2002), facendo riaffiorare soluzioni da Giappone Miyajima, già amate da Van Gogh. Salici neri in tavola si specchiano in riflessi d’acqua, creando simmetrie vicine ai Pioppi di Monet. Profili slanciati si snodano nella serie della Vite.
La bicromia è una costante e sostiene i gioghi di luce, lasciata filtrare attraverso corpi ostruenti. Chiaro contro scuro. In molte opere, la linea nitida disegnaLorenzo Banci tratti decisi sulla carta applicata su tavola. Rotoballe con quadrato di e ne è un esempio. Il tema riprende alla lettera quello di Sotto l’acqua fame, sotto la neve pane, della Fattoria La Loggia. Lorenzo Banci si dedica comunque anche a soggetti diversi, senza mai abbandonare lo studio degli effetti di luce. Fabbriche e capannoni industriali, immersi nel buio, emergono grazie ad “origami” di bagliori. Tracciati ad altra tensione del sistema ferroviario sono ritratti in porzioni piccole: decontestualizzandole, l’artista ne evidenzia l’euritmia e l’eleganza lineare.
Fuori dal paesaggio, sulla superficie riappare una realtà quasi fotografica. Tagliata ed interpretata tramite l’inquadratura.

silvia bottinelli
mostra vista il 19/1/2003


Lorenzo Banci. Orti di Luce.
da Sergio Tossi Arte Contemporanea, via Pindemonte 63, Firenze (Porta Romana)
dal martedì al venerdì, 15-19. Sabato: 11-13; 15-19.
Visite anche su appuntamento.
Tel 055 2286163


[exibart]

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