Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
09
febbraio 2009
fino al 14.II.2009 Pierpaolo Ferrari Firenze, For Gallery
toscana
Negli spazi della nuova galleria fiorentina, la prima personale di un giovane fotografo. Che però ha già alle spalle collaborazioni con le principali testate di moda e costume. E pure con tal Maurizio Cattelan...
Molti maestri della fotografia del XX secolo si sono imposti all’attenzione collettiva grazie al lavoro svolto nel campo della moda e della pubblicità, veicolando esemplarmente il proprio talento, la personalità e lo stile attraverso questo genere in continuo progresso e potentemente comunicativo, dando un apporto tutt’altro che da sottovalutare alla fotografia artistica. Fra i molti, Richard Avedon, Helmut Newton e Oliviero Toscani.
Il nome di Pierpaolo Ferrari (Milano, 1971; vive a Milano e New York) non sfigura accanto a questi; anzi, Ferrari li tiene dichiaratamente come maestri, e ne ha ben assimilato e metabolizzato le lezioni. Il paragone può sembrare audace, ma la personale del fotografo dei divi internazionali è una sorprendente carrellata di scatti raffinati, eleganti, equilibrati e poetici, che dimostrano come ci si trovi di fronte non a una giovane promessa, bensì a una solida realtà.
Scorrono così il ritratto in bianco e nero del regista Wim Wenders mentre scatta fotografie sospeso vertiginosamente nel cielo sopra Torino; l’algida e aliena Tilda Swinton, che si abbandona a riprese che ne colgono delicatamente tutta l’inaccessibilità; l’ex primo ministro britannico Tony Blair mentre si erige sorpreso e divertito sopra una selva di ombrelli neri; il pianista Giovanni Allevi trasfigurato in un clown dal sorriso iridescente e ironico. E ancora Alessandro Gassman, Sergio Rubini ed Ermanno Olmi. Artisti a cui Ferrari fa recitare se stessi, in ambientazioni dischiuse all’intimità o volutamente barocche e impersonali.
Le foto del chitarrista jazz Pat Martino sono forse i capolavori di questa mostra. Intense, mai banali o ampollose, studiate accuratamente per arrivare a un’essenzialità estetica e psicologica. La capacità di narrazione di Ferrari si avvale di molteplici strumenti: l’ironia, la demistificazione, il mistero, riuscendo a plasmare la luce intorno ai soggetti e questi ultimi intorno a se stessi e alle loro attività.
Nelle opere personali, ossia eseguite senza committenza, quali Luche Libre o la sequenza di ritratti all’amico Maurizio Cattelan (utilizzati dall’artista in alcune performance), Ferrari propone uno sguardo pop e lo applica con tutti i principi della fotografia pubblicitaria: limpidezza e perfezione formale, forte attrattiva e ammiccamento, senza però scostarsi da un alto livello creativo ed estetico. Una cifra sicura per un lavoro di maturazione che ha già dato buonissimi frutti.
Il nome di Pierpaolo Ferrari (Milano, 1971; vive a Milano e New York) non sfigura accanto a questi; anzi, Ferrari li tiene dichiaratamente come maestri, e ne ha ben assimilato e metabolizzato le lezioni. Il paragone può sembrare audace, ma la personale del fotografo dei divi internazionali è una sorprendente carrellata di scatti raffinati, eleganti, equilibrati e poetici, che dimostrano come ci si trovi di fronte non a una giovane promessa, bensì a una solida realtà.
Scorrono così il ritratto in bianco e nero del regista Wim Wenders mentre scatta fotografie sospeso vertiginosamente nel cielo sopra Torino; l’algida e aliena Tilda Swinton, che si abbandona a riprese che ne colgono delicatamente tutta l’inaccessibilità; l’ex primo ministro britannico Tony Blair mentre si erige sorpreso e divertito sopra una selva di ombrelli neri; il pianista Giovanni Allevi trasfigurato in un clown dal sorriso iridescente e ironico. E ancora Alessandro Gassman, Sergio Rubini ed Ermanno Olmi. Artisti a cui Ferrari fa recitare se stessi, in ambientazioni dischiuse all’intimità o volutamente barocche e impersonali.
Le foto del chitarrista jazz Pat Martino sono forse i capolavori di questa mostra. Intense, mai banali o ampollose, studiate accuratamente per arrivare a un’essenzialità estetica e psicologica. La capacità di narrazione di Ferrari si avvale di molteplici strumenti: l’ironia, la demistificazione, il mistero, riuscendo a plasmare la luce intorno ai soggetti e questi ultimi intorno a se stessi e alle loro attività.
Nelle opere personali, ossia eseguite senza committenza, quali Luche Libre o la sequenza di ritratti all’amico Maurizio Cattelan (utilizzati dall’artista in alcune performance), Ferrari propone uno sguardo pop e lo applica con tutti i principi della fotografia pubblicitaria: limpidezza e perfezione formale, forte attrattiva e ammiccamento, senza però scostarsi da un alto livello creativo ed estetico. Una cifra sicura per un lavoro di maturazione che ha già dato buonissimi frutti.
articoli correlati
Ferrari in collettiva alla Rotonda della Besana
chiara sacchini
mostra visitata il 30 gennaio 2009
dal 15 gennaio al 14 febbraio 2009
Pierpaolo Ferrari – Fotografia di costume e di ricerca
FOR Gallery
Via de’ Fossi, 45r – 50123 Firenze
Orario: da lunedì a sabato ore 10.30-13 e 15.30-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 0550946444; fax +39 0550946445; for@forgallery.it; www.forgallery.it
[exibart]