18 dicembre 2003

fino al 15.I.2004 Fulvio Di Piazza – Popolare Firenze, Sergio Tossi Arte Contemporanea

 
Un idrovolante è un gruppo di pesci che vola. Una pianta di fichi d’india riassume il ritratto del punk meridionale. Queste ed altre divagazioni oniriche nella visione popolare di Fulvio Di Piazza. Pittore siciliano e barocco…

di

Visionario, quanto può esserlo un artista italiano –figurativo- della nostra era, e altrettanto realista; radicalmente siciliano; barocco, come vuole la critica; popolare per sua stessa ammissione: Fulvio Di Piazza racconta storie d’acqua e di terra, tessendo una metafora della contemporaneità con la minuziosità e il gusto iconico proprio della sua pittura.
Le miscele ittiche o fitomorfe che affollano le tele della sua ultima produzione riportano nel pieno di una sicilianità solare, colossale e controversa; un’atmosfera che in altri lavori, appena meno recenti, aveva lasciato lo spazio a cupezze un po’ millenariste apertamente legate alla drammaticità della cronaca internazionale.Fulvio Di Piazza - Popolare
L’eccellenza dell’artista, invece, risiede proprio nella densità narrativa delle sue storie, quasi quotidiane, quasi di casa nostra, ma venate di una follia tutta isolana, come i turbini di tonni, squali e pesci spada che spazzano la Conca d’oro (Tromba d’acqua, Vertigo), o gli orti botanici antropomorfi e itifallici (Cactaceo, Ficus).
Di Piazza rappresenta una realtà meticolosa in cui l’allucinazione (atmosferica, biologica, tecnologica) si svolge pianamente, come per l’errore di un demiurgo distratto, una svista inevitabile e già assorbita nella normalità. Accade così che, in Popolare, una Palermo serotina si trasformi nell’immenso bancone di un pescivendolo, con edifici guizzanti di pesci, cassette da pescatore affacciate sulla strada e lische protese nella sera per catturare il messaggio elettromagnetico di tg e telenovelas.Fulvio Di Piazza - Popolare Questi scenari si spingono rischiosamente sulla lama del kitsch ma rimangono ancorati alla serietà dell’arte grazie alla carica intellettuale che li motiva e a quel gusto davvero seicentesco per la pedanteria, ad un tempo, scientifica e allucinata.
Il gioco barocco di Di Piazza (già paragonato a Arcimboldi e a Bosch, of course) si distingue nell’esatto bilanciamento degli estremi che attraversano la sua pittura: raffigurazione di passione e vitalità del popolo -come dice Sciaccaluga nel testo in catalogo- ed erudizione involontariamente snob, sincerità razionale nella descrizione e inclinazione per il grottesco e il surreale.

pietro gaglianò


fino al 15.I.2004
Fulvio Di Piazza – Popolare
Firenze, Sergio Tossi Arte Contemporanea
via Ippolito Pindemonte 63 (zona porta romana – via senese)
0552286163, tossiarte@katamail.com, www.tossiarte.it
mar/ven 15 – 19 sab 11 – 13 15 – 19 e su appuntamento
catalogo disponibile in galleria, testi di Maurizio Sciaccaluga e Alessandro Riva


[exibart]

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