15 aprile 2008

fino al 30.IV.2008 Emanuele Becheri Prato, Enrico Fornello

 
Mescolare la stessa carta non significa essere sicuri di vincere, bensì essere progettuali nell’azzardo. Emanuele Becheri mette in scena la sua allegoria in una mostra a due momenti. Un viaggio mentale che tralascia la didascalia per abbracciare un testo unitario...

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Quella del gioco è una delle metafore congeniali alla base del pensiero artistico, così come del suo commento; ha una sua dignità estetica e affonda le radici nelle pulsioni più umane. Nel momento in cui il mazziere di turno si prepara al gioco e mescola le carte, invoca il caso o la fortuna a benedire la propria abilità. Emanuele Becheri (Prato, 1973) invece mescola una sola carta, la “sua” carta: una sintesi fragile e delicata, elegante e mai retorica tra caso e progetto. Se l’arte può essere azzardo, sguardo in avanti e indietro, dubbio e sintesi, non può permettersi di non essere progetto. E se il progetto non si dispiega nel suo fare, rimane solo teoria: per questo la mostra è significativamente ideata in due momenti, spaziali e concettuali.
In apertura lo sguardo è catturato da due pareti opposte: su una sono appesi ciò che paiono riduzioni dei grandi cartoni neri di Shining che dominano la sezione centrale dello spazio (Senza titolo, 2004-2006). Dall’altra, una velina ripiegata e incisa secondo un procedimento alla cieca (Carta doppia piegata, 2005); su un podio, un lapis bruciato (Senza titolo, 2008). Questi tre lavori sono la “carta” che l’artista mescola, allegorie di opere e mezzi che sono la matrice del suo punto di vista, del suo progetto inteso come decostruzione dello stesso: ciò che all’apparenza sembrano semplici fogli di carta nera sui quali si cristallizzano segni ingarbugliati non sono altro che le carte copiative utilizzate per le sue carte dal 2004; la Carta indica la storia, il passato, la valigia dell’artista; il lapis bruciato l’atto. Supporto, filtro e atto come categorie cardine del pensare artistico.
Emanuele Becheri - Senza titolo - 2008 - lapis combusto, base di legno verniciato - cm 60x60x90
Quelli che l’artista vuole indicare non sono però simboli o icone per testimoniare il suo percorso. Non si tratta di un operare per didascalie, bensì per allegorie, dove il senso non si coglie nella presentazione degli oggetti in sé: il mezzo può diventare opera a sé stante, purché rifondato e ri-suggerito. L’ossessività nelle modalità d’uso del mezzo diventa un feticcio-altro offerto all’osservatore.
Sulle pareti dello spazio centrale dominano i grandi cartoni neri di Shining (2007). Originariamente fondali usati negli studi fotografici, diventano per l’artista supporto e luogo di vita del suo disegno. Un disegno decostruito delle prerogative di messa in ordine della natura, poiché è la natura stessa a lasciare le proprie tracce. Dal centro, delle chiocciole delineano il loro percorso fino al termine del cartone, a creare un unicum fra traccia e supporto, grazie all’umidità luminescente che tende a increspare il cartone, in un’ideale sintesi tra natura e cultura.
Emanuele Becheri - Senza titolo - 2008 - tappeto di lana combusto - diam. cm 120
Stessa matrice sottintesa al lavoro posto a terra: un tappeto di lana circolare cui è stato dato fuoco (Senza titolo, 2008). È l’energia della natura a compiere il suo sforzo disegnativo, a imprimere la superficie che diventa orografica -e il ricordo va ai Rilasci e a opere precedenti- e soffice, quasi materna nel senso misterico del termine. Il cerchio evocato diventa anche il suggerimento di un dualismo circolare tra ordine e caduta, che non si può risolvere in una sintesi certa, bensì liquida. E che continua a interrogare se stessa, prima che lo spettatore o l’artista.

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dal 15 marzo al 30 aprile 2008
Emanuele Becheri – Shuffling the Same Card
Galleria Enrico Fornello – Spazio P27
Via Paolini, 27 – 59100 Prato
Orario: da martedì a sabato ore 11-13 e 15-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 0574462719; fax +39 0574471869; info@enricofornello.it; www.enricofornello.it

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