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14
giugno 2010
fino al 30.VI.2010 Debora Hirsch Pietrasanta (lu), Flora Bigai
toscana
Un gioco di colori ed emozioni, di immagini e parole. Una miscela per raccontare storie di uomini e donne che hanno fatto la storia. Con tutta l’ironia di un’artista frizzante...
Anche se l’apparenza inganna, non
è Lichtenstein,
come recita il titolo della mostra. Debora Hirsch (San Paolo, 1967; vive a Milano)
parte dagli originali personaggi dei fumetti di Tony Abruzzo e John Romita, passa attraverso le immagini
scelte dal noto artista newyorchese, ne aggiunge di nuove e rielabora il testo
finale. Il risultato? Il personaggio si libera, la storia si complica e
l’immaginazione prende vita.
Alla Galleria Flora Bigai sono
esposti quattro dei cinque dittici, tutti oli su tela realizzati nel 2010,
della serie It is not Lichtenstein che Hirsch ha deciso di portare a Pietrasanta. In the
car, nel quale
l’artista affianca alla nota immagine dell’uomo e della donna in fuga su
un’auto, un tenero abbraccio e un “always” sussurrato dalla protagonista. Sarà davvero “per
sempre”, sembra voler dire Hirsch? E la donna di Drawning si lascerà davvero affogare dopo
il rifiuto dell’aiuto di Brad? Cosa succederà nei prossimi minuti alla
protagonista di Blondie waiting? Cosa intende dire con “Not now” la donna di We rose up slowly? A ciascuno la scelta del finale.
Deborah Hirsch apre una nuova
strada all’immaginazione, regala non una ma tante storie diverse, quanto
diversi sono i sogni e le paure.
E poi? E poi c’è Stories, quasi che l’artista voglia
donare due mostre in una. It is not Lichtenstein si apre infatti con l’esposizione
di otto dittici raffiguranti personaggi della politica, del cinema e del mondo
dello spettacolo in generale, descritti attraverso una personale rielaborazione
di noti testi letterari. Toccante è la descrizione di Marilyn Monroe, il cui
ritratto in bianco e nero è affiancato dalla reinterpretazione di un testo di
Pirandello, un brano tratto da Di sera un geranio del 1934.
“Per portare a termine il
lavoro ho fatto una lunga ricerca letteraria e ho estrapolato”, racconta l’artista, “alcuni
passaggi che ritenevo importanti per descrivere il personaggio. Mi sono
liberamente ispirata al testo, trasportata dalle sensazioni che il personaggio,
con la sua storia, mi trasmetteva”. Quello di Hirsch è infatti un lungo lavoro di ricerca,
iniziato nel 2002. “L’artista”, spiega Flora Bigai, “ha intrapreso un percorso
artistico sull’immaginario del mondo dei fumetti che si è snodato e si snoda
per fasi”. Sono
state diverse le esposizioni, frutto del complesso lavoro di studio.
è Lichtenstein,
come recita il titolo della mostra. Debora Hirsch (San Paolo, 1967; vive a Milano)
parte dagli originali personaggi dei fumetti di Tony Abruzzo e John Romita, passa attraverso le immagini
scelte dal noto artista newyorchese, ne aggiunge di nuove e rielabora il testo
finale. Il risultato? Il personaggio si libera, la storia si complica e
l’immaginazione prende vita.
Alla Galleria Flora Bigai sono
esposti quattro dei cinque dittici, tutti oli su tela realizzati nel 2010,
della serie It is not Lichtenstein che Hirsch ha deciso di portare a Pietrasanta. In the
car, nel quale
l’artista affianca alla nota immagine dell’uomo e della donna in fuga su
un’auto, un tenero abbraccio e un “always” sussurrato dalla protagonista. Sarà davvero “per
sempre”, sembra voler dire Hirsch? E la donna di Drawning si lascerà davvero affogare dopo
il rifiuto dell’aiuto di Brad? Cosa succederà nei prossimi minuti alla
protagonista di Blondie waiting? Cosa intende dire con “Not now” la donna di We rose up slowly? A ciascuno la scelta del finale.
Deborah Hirsch apre una nuova
strada all’immaginazione, regala non una ma tante storie diverse, quanto
diversi sono i sogni e le paure.
E poi? E poi c’è Stories, quasi che l’artista voglia
donare due mostre in una. It is not Lichtenstein si apre infatti con l’esposizione
di otto dittici raffiguranti personaggi della politica, del cinema e del mondo
dello spettacolo in generale, descritti attraverso una personale rielaborazione
di noti testi letterari. Toccante è la descrizione di Marilyn Monroe, il cui
ritratto in bianco e nero è affiancato dalla reinterpretazione di un testo di
Pirandello, un brano tratto da Di sera un geranio del 1934.
“Per portare a termine il
lavoro ho fatto una lunga ricerca letteraria e ho estrapolato”, racconta l’artista, “alcuni
passaggi che ritenevo importanti per descrivere il personaggio. Mi sono
liberamente ispirata al testo, trasportata dalle sensazioni che il personaggio,
con la sua storia, mi trasmetteva”. Quello di Hirsch è infatti un lungo lavoro di ricerca,
iniziato nel 2002. “L’artista”, spiega Flora Bigai, “ha intrapreso un percorso
artistico sull’immaginario del mondo dei fumetti che si è snodato e si snoda
per fasi”. Sono
state diverse le esposizioni, frutto del complesso lavoro di studio.
“Ho
iniziato nel 2006 con ‘So what’ in cui abbinavo diversi personaggi storici a
altrettanti personaggi dei fumetti”, ricapitola l’artista. “Ho proseguito con ‘Items’ e
‘Files’ in cui ho rappresentato personaggi noti, come icone del nostro tempo e
sono arrivata fin qua con ‘Stories’ che è ancora in progress e con il quale
invece intendo liberare i personaggi”.
articoli correlati
A
Roma con Iaia Filiberti
Alla
Fondazione Olivetti
Da
Flora Bigai nel 2006
monica miozzo
mostra visitata il 22 maggio 2010
dal 22 maggio al 30
giugno 2010
Debora
Hirsch – It Is Not Lichtenstein
Galleria Flora Bigai Arte
Contemporanea
Via Giuseppe Garibaldi, 37 –
55045 Pietrasanta (LU)
Orario: da martedì a domenica
ore 10-13 e 16-20
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel +39 0584792635; fax
+39 0584792459; flora.bigai@iol.it; www.florabigai.net
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