13 febbraio 2004

fino al 31.III.2003 Collezione # 1 Firenze, Isabella Brancolini

 
Sono quattro giovani inglesi che espongono per la prima volta in Italia. Usano legno, carta e colori a olio, ma anche silicone e plastica. Per unire gli elementi della pittura a una sperimentazione di tipo scultoreo…

di

Ha i colori della bandiera inglese Collezione # 1, mostra in cui Michael Stubbs, Toby Zeigler, Neal Rock e DJ Simpson espongono per la prima volta in Italia. I quattro giovani artisti, tutti provenienti dalla Gran Bretagna, hanno in comune la volontà di esplorare le possibilità legate alla pittura, sfruttando materiali diversi tra loro.
Michael Stubbs realizza dipinti in cui ampie penneCollezione #1 - Ziegler llate di colore fluido si alternano a zone lasciate intatte dalle sgocciolature. Le superfici si presentano come un interscambio tra strati pittorici controllati ed altri soggetti a pura casualità. La superficie assorbe l’alternanza di questi procedimenti per poi assumere un’astrazione simile alla grafica degli anni Settanta. Durante la lavorazione l’artista protegge alcune zone del dipinto con lettere applicate con vinile adesivo che, una volta staccate, permettono ulteriori interventi pittorici.
Gli ambienti realizzati da Toby Ziegler, a prima vista piatti e privi di prospettiva, sotto l’azione della luce svelano visioni tridimensionali. L’artista dipinge spazi interni, paesaggi o porzioni di parchi cittadini sullo scotch bride, materiale usato nella lavorazione delle uniformi da lavoro. L’effetto crea un’immagine in positivo con un corrispondente in negativo, come in fotografia, ma con l’aggiunta di una caratteristicaCollezione #1 - DJ Simpson proprietà riflettente. Di fronte alla monocromia in bianco di grandi dimensioni, ad esempio, si instaura un movimento ottico tra le forme dipinte e quell prive di colore. In esposizione si trova anche uno degli esemplari appartenenti alla serie dei paralumi: i moduli stampati proiettano una luce incandescente che esalta il contrasto dei disegni.
Neal Rock crea sculture in silicone densamente stratificato, giocando con la reazione provata dallo spettatore. Forme quasi embrionali, dall’aspetto barocco ed eccessivamente decorato, si fissano alla parete attirando l’attenzione. Rock utilizza foglie o fiori sintetici che, una volta inglobati nella massa informe, perdono qualsiasi connotato legato alla naturalità. Il linguaggio, nella complessità della scultura, oscilla tra attrazione e innegabile repulsione.
E’ il legno il supporto sul quale DJ Simpson interviene con un incisore elettrico. Associando un processo dal tratto artigianale e quasi scultoreo a una gestualità controllata, l’artista ottiene l’effetto voluto con l’accostamento di spessori diversi. Lavorando con varie lame sui larghi pannelli colorati, Simpson disegna intagliando e scavando sulla piattezza della tavola. La sua ricerca non resta estranea neppure alla tradizione pittorica dei sistemi di griglie o dell’interscambio di scarabocchi appartenenti alla scrittura dell’inconscio.

marta casati
mostra visitata il 30 gennaio 2004


Collezione # 1 – Michael Stubbs, Toby Zeigler, Neal Rock e DJ Simpson – Curata da Stephen Hepworth – 30 gennaio – 31 marzo – Isabella Brancolini Arte Contemporanea – Lungarno Acciaiuoli, 4 – 50123 Firenze
Tel. : 055 2815149 – isabella@isabellabrancolini.it  – www.isabellabrancolini.it


[exibart]

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