05 dicembre 2013

Gli autoritratti del Novecento Corridoio Vasariano, Firenze

 
La storia dell’arte del Novecento raccontata attraverso gli autoritratti. Una collezione unica e singolare che, nel cuore di Firenze, rivela i volti dei più noti artisti italiani e stranieri -

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È stato recentemente riallestito il nucleo degli autoritratti del Novecento del corridoio vasariano, la via sopraelevata, lunga oltre un chilometro, che congiunge Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, attraversando gli Uffizi e passando sopra Ponte Vecchio. 

La collezione di oltre 1700 opere, iniziata alla metà del Seicento per volere di Leopoldo de’ Medici, accoglie gli autoritratti dei più importanti pittori di tutti i tempi. Le acquisizioni nel corso degli anni sono andate avanti in modo sistematico fino alla fine dell’Ottocento poi c’è stato un periodo di stasi nella prima parte del secolo scorso. 

Gli autoritratti del Novecento, vista del corridoio Vasariano

Fu Luciano Berti, direttore degli Uffizi negli anni Ottanta, che sollecitò gli artisti coevi, a donare il proprio autoritratto, in occasione del quarto anniversario della fondazione Galleria fiorentina (1981). Le donazioni ripresero e nel giro di circa un trentennio sono arrivate oltre seicento nuove opere se si considera anche l’acquisizione della collezione Rezzonico nel 2005. 

Il folto nucleo di autoritratti contemporanei – ne sono stati esposti 127 – trova adesso, finalmente, la giusta collocazione nel tratto finale del corridoio. Sono opere di noti artisti che hanno scritto la storia dell’arte del XX e del XXI secolo da Arnold Böcklin a Giacomo Balla, da Mario Sironi a Carla Accardi, da Marc Chagall a Renato Guttuso e poi, ancora Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Corrado Cagli, Afro per poi giungere a Robert Rauschenberg, Antoni Tapies, Mario Ceroli, Mimmo Paladino, Jan Fabre, Francesca Woodman, Robert Mapplethorpe

Per la maggior parte si tratta di dipinti ma c’è anche un certo numero di sculture oltre a opere su carta, fotografie ecc. La cura dell’esposizione è stata affidata a Giovanna Giusti che nell’allestimento ha cercato di rispettare i diversi contesti pittorici e culturali, pertanto troveremo una nutrita rappresentanza degli artisti del primo Novecento, ben quattro artisti del gruppo dei Sei di Torino, alcuni tra i futuristi, i pittori della realtà ecc. 

La sezione più strettamente contemporanea, per il momento, vedrà una rotazione delle opere, sia perché la tecnica con la quale molte di esse sono state realizzate non consente l’esposizione costante per motivi di conservazione, sia per l’esiguo spazio a disposizione in attesa che con il riordino di tutta la collezione del vasariano si possano ottenere superfici espositive più ampie. 

Tra gli autoritratti oltre a una singolare serigrafia di Joseph Beuys del 1970, un posto di rilievo lo occupa Autoritratto con collezionista di Michelangelo Pistoletto nel quale l’artista, raffigurato su una sua classica superficie a specchio, è con Giuliano Gori (che nel 1995 donò l’opera al Corridoio vasariano). Tra le ultime acquisizioni (dono degli Amici degli Uffizi, 2013) si segnala invece Fuoriquadro (Autoritratto) di Giulio Paolini, un trittico su carta nel quale l’effige dell’artista è decentrata rispetto al fuoco centrale dell’opera quasi a volerne sottolineare la sottrazione del soggetto. Di tutto rilievo il prezioso Paladino Saladino nel quale l’artista, Mimmo Paladino, attraverso una maschera dalle consuete forme primitive, s’identifica in Saladino stagliandosi su un lucente sfondo dorato. 

Informazioni

La visita è possibile solo su prenotazione scrivendo all’indirizzo e-mail: vasariano@operalaboratori.com oppure telefonando a Firenze musei 055-290383.

 

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