15 settembre 2003

fino al 16.XI.2003 In viaggio con le muse Rovereto (tn), Mart

 
In una mostra tutta l’anima di un museo. Dal Futurismo al Minimal, passando per Metafisica, Novecento, Astrattismo, Informale e Pop Art. Un percorso allestito con le opere della collezione e con alcuni importanti prestiti…

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Il Mart scosta in parte l’effimero velo della temporary exhibition per mostrare al pubblico la sua anima museale, le cui solide ossa sono costituite da una ricca collezione permanente. Una raccolta di tutto rispetto, che ha il suo cuore naturale nel Futurismo, ma che certo non si esaurisce qui. Un punto di partenza, comunque, indagato nella prima parte del percorso in tutta la sua complessità, spaziando dalle soluzioni più astratte di Balla alle sperimentazioni grafiche che fungono da veri e propri incunaboli della moderna arte tipografica, dalla scenografia per teatro e danza al ludico giocoso di Depero , poliedrico artista in mostra con una cinquantina di opere.
Non solo Futurismo, dicevamo. E allora ecco seguire la sala dedicata alla Metafisica , con al Giorgio Morandi Fiori 1952 centro il suo padre e poeta, lui sì amante delle muse: de Chirico. Non si pensi a opere tarde o di maniera: la Matinée angoissante è del 1912, le altre opere sono degli anni Venti e dalla Metafisica introducono all’Arcaismo e al classicismo di Novecento e Valori Plastici delle sale attigue. Alcuni artisti sono presenti con un’unica ma significativa opera, come Funi, Casorati e Tozzi; altri ancora moltiplicano la loro importanza anche nel numero: è il caso dei molti Carrà, dei Sironi, dei Campigli, dei de Pisis (tutte nature morte, tranne una Veduta di Venezia), per non dire dei 13 Morandi (un insieme secondo solo a quello del Museo Morandi di Bologna). Munari e Magnelli, e soprattutto i lirici Melotti e Licini testimoniano l’astrattismo italiano degli anni Trenta; la seguente pittura gestuale di Vedova e Novelli introduce invece le esperienze del dopoguerra.
Presenti, in una tensione tra spazio e materia, tre concetti spaziali di Fontana e tre neri cretti di Burri. Segue, senza mai una caduta di tono, il pop della collezione Sonnabend: da Wahrol a Lichtenstein, da Oldenburg a Rauschenberg, fino agli eredi dell’object trouvé duchampiano Arman, Christo e Rotella. Minimal e Antiform precedono gli ampi spazi dedicati all’Arte Povera: di Merz (Chiaroscuro,Fortunato Depero La rissa 1926 1983), Kounellis (Senza titolo, 1991) e Beuys (Grassello, 1979-80) le opere forse più emblematiche. Chiudono il percorso opere dell’Abakanowicz, di Reiner, Kiefer e i monocromi americani degli anni ’80 e ’90 della collezione Panza di Biumo.
Un piccolo appunto per concludere. A rigor di completezza, si sarebbero forse potuti inserire altri artisti presenti in collezione. Ci riferiamo a Rosai e Tosi, Schifano e Nitsch. Problemi di spazio? Forse, ma sarebbe bastato togliere qualche china di Depero o qualche opera esposta solo perché ‘reduce’ da Le stanze dell’arte, la mostra precedente in questi spazi…

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duccio dogheria


In viaggio con le muse
Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
II piano
corso Bettini 43, Rovereto
Infoline 800-397760
Tutti i giorni 10-19
Ven e dom 10-21
Ingresso 8 euro, ridotto 5 euro, ridotto speciale 3 euro
www.mart.trento.it
info@mart.trento.it


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