07 marzo 2000

Dal 1 marzo 2000 al 28 maggio 2000 Amazzoni dell’Avanguardia Venezia: Peggy Guggenheim collection

 
Le caratteristiche individuali di sei artiste delineano comuni intenti nel proporre “nuovismi” tipicamente europei, mantenendo spiccata la radice russa che le contraddistinguono: Benedikt Livshit le raggruppò sotto l’appellativo di “vere Amazzoni, cavallerizze sciite”, e preannunciò l’elevato contributo che i loro capolavori diedero al movimento d’avanguardia dei primi del ‘900

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Il Futurismo, il Dadaismo e il Cubismo assimilati nei primi anni del ventesimo secolo dall’arte russa, determinò una crescita artistica associata ad una equilibrata difesa dei valori tradizionali e folkloristici, che sino ad allora avevano distinto la stessa. Il movimento artistico di quel periodo contribuì ad un rinnovamento non solo tecnico-semantico, ma bensì intrecciò le fila dei rivoluzionari cambiamenti politici, sociali ed ideologici. Nel panorama russo si affacciavano pittori della levatura consistente come Malevich, El Lissitzky o Rodcenko, e sulle loro scia nasceva la sperimentale iniziativa di Popola, Rozanova, Stepanova, Exter, Goncarova e Udal’cova. La Peggy Guggenheim collection, in collaborazione con la Deutsche Bank ha pensato giustamente di portare alla luce i capolavori di queste “eroine”, omaggiandone l’apprezzabilità tecnica e la spiccata semantica rinnovatrice. Questo progetto nasce con caratteristiche itineranti, ovvero la medesima mostra prevede una tappa in più città mondiali (Deutshe Guggenheim Berlin /10 luglio-17 ottobre 99; Royal Accademy of Arts, London / 13 novembre 1999-6 febbraio 2000; Solomon Guggenheim di New York /14 settembre 2000- 7 gennaio 2001), ciò a conferma dell’importanza che l’evento detiene nel palinsesto che la Fondazione ha organizzato.
L’iniziativa mostra (per la prima volta in occidente) le opere di musei e collezioni private di Mosca e San Pietroburgo, e di altre regioni quali Kiev, Ufa, Kazan, Perm e Kirov. Con la presenza di circa 70 dipinti viene illustrato egregiamente l’operato di artiste coinvolte nei mutamenti di una Russia oramai sempre più determinata al rinnovo. Le sale che la Fondazione ha dedicato alla mostra si suddividono per pittrice: ne delineano le personali caratteristiche ideologiche e tematiche (con i chiari contributi scritti), mostrano le opere di diversi periodi illustrando l’accrescimento tecnico e sperimentale, denunciano con chiarezza le influenze avute dalle stesse dai vari pensieri ed “ismi” europei. Con questa suddivisione-accostamento il fruitore può constatare con facilità le diversità-affinità tra le singole pittrici, apprezzando con più semplicità la predominanza di uno stile sull’una che sull’altra, confrontando quindi la diversità espressiva in un’ottica che tuttavia risulta tesa ad un intento eguale e comune: il Rinnovo.

Alexandra Exter, propone in chiave diversa il Cubismo ed il Futurismo, centrato sul raggiungimento di opere “non-oggettive”; Natalija Goncarova troverà nel colore delle Icone medioevali russe l’ispirazione per mutamenti cromatici tesi alla grafica e alle scenografie; Nadezda Udal’cova assieme a Lijubov’ Popola sposa il cubismo e se ne fa portavoce russa in una ottica quasi assolutistica, non cede all’astrattismo puro, ma rimane ancorata al ridimensionamento dell’oggetto; Varvara Stepanova appoggia al nuovo ordine industriale e contribuisce alla realizzazione di progetti costruttivisti per il teatro, l’editoria e la moda; Olga Rozanova propone i dinamismi tipici del movimento futurista come necessità per una maggiore arbitrarietà del colore, che lei stessa riterrà essenza della pittura astratta …all’insegna della “pittura di colore”. Da questa breve descrizione delle caratteristiche delle “Amazzoni” risulta evidente il contributo delle stesse verso quella rivoluzione artistico-culturale che la Russia del primo novecento ha incontrato. La Fondazione Peggy Guggenheim quindi conferma la propria attenzione nel proporre al suo pubblico opere “importanti”; opere che hanno determinato periodi storici ben definiti; che hanno concretizzato il cambiamento di ideologie…che hanno, in definitiva, arricchito l’umanità. Un ennesimo centro.



Collezione Peggy Guggenheim
Palazzo Venier dei Leoni
Dorsoduro 701
Venezia
Aperto tutti i giorni tranne il martedì
Ingresso: intero Lit. 12.000 / ridotto Lit. 8.000
Servizi: Museum Shop, Museum cafè, Audioguide

Kranix (Massimo Campaci)

[exibart]

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