07 marzo 2000

Dal 29 gennaio 2000 al 15 Marzo 2000 “Ghiaccio di Fondo” Patrizia Molinari Venezia: Fondazione Bevilacqua La Masa, Sede di San Barnaba

 
Ritorna a San Barnaba l’appuntamento con il vetro, in una rivisitazione del prezioso materiale completamente nuova e stimolante…non assoggettata alle forme ornamentali di oggetti svariati, ma delineata su radici sgnificatamente artistiche, ove accresce l’espressione, ove maturano codici di lettura plurimi

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La Fondazione Bevilacqua La Masa, nella minuta sede espositiva di San Barnaba presenta una monografica sull’artista Patrizia Molinari, accentuandone la creazione improntata sul vetro e delineando l’intento di far risaltare il nobile artigianato muranese con una luce differente, quella dell’arte. Certamente Molinari nasce come pittrice, e non come maestro vetraio: sicuramente non “crea” il vetro con “soffi” o si scalda nelle “fornaci”, ma si limita ad “usarlo”, a farlo proprio per inserirlo in un contesto personale.
Patrizia MolinariDa qui la diversità di questa promozione del vetro, da queste premesse l’originalità della stessa fondazione nel voler ricercare e definire aspetti semantici nuovi…o per lo meno diversi. Molinari si forma con l’arte astratta minimale, e trova nel vetro un valido alleato per esprimere simbologie più precise, concrete. Con le 15 opere esposte, si riesce ad avere un assaggio della poetica dell’artista, assaggio che fa percepire il sapore sostanzioso delle tematiche e dei risvolti semantici propri dell’artista: in effetti il ridotto numero di opere visibili, non ne limita la comprensione, anzi crea un chiaro strato di fondamenta, ugualmente efficace per la lettura più appropriata del messaggio enunciato. Il perno della mostra risulta essere appunto l’opera “ghiaccio di Fondo”, una installazione che riempie per intero una sala della galleria e che, attraverso la composizione che la determina (schegge di vetro industriale, come scaglie di vetro…poste sul pavimento della sala impediscono l’accesso, la comunicazione tra sala e sala, riempie di riflessi incontrollati ed effimeri) denota caratteristiche di pericolosità, mesciate ad altre delicate e inoffensive. Nelle schegge si intravedono spiragli di vita autonoma, come se organismi autosufficienti si trovassero ad “esistere” in un mondo tutto loro; “vite” che affascinano e coinvolgono, ma che al contempo inquietano per pericolosità. Il richiamo al ghiaccio proietta implicazioni diverse, quelle scaturite dalla potenza della natura, dalla moltitudine di forme che la stessa sa donarci, nell’ambivalenza di coinvolgimenti via via ameni e catastrofici. Molinari quindi mette in luce più complessità, individuabili anche con le altre opere che “tassellano” le sale: alle pareti i dipinti creati su carta giapponese, propongono punte di vetro smerigliato a rompere le campiture soffici… interventi improvvisi (esplosivi) che crescono in più direzioni, senza controllo, senza possibilità alcuna di interruzione. La mostra che la Fondazione La Masa propone traccia efficacemente il ritratto dell’artista, pur non sottolineandone caratteristiche con i (forse necessari?) contributi descrittivi. Mancano delucidazioni, come a volere lasciare libero il fruitore di carpire i segreti delle opere…tuttavia un aiuto lo si trova nel catalogo che (udite udite) è distribuito gratuitamente. Buona visita!


Fondazione Bevilacqua La Masa
San Barnaba, Dorsoduro 2826

Aperto: tutti i giorni tranne il martedì
Orario: 14-19.30
Ingresso: gratuito
Info. Tel. 0415207797 / 0415208879


Kranix (Massimo Campaci)

[exibart]

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