26 gennaio 2004

fino al 21.III.2004 Venezia fra arte e guerra. 1866-1918 Venezia, Museo Correr

 
Venezia e la guerra, un binomio stridente, una tematica inesplorata che rivive al Museo Correr. Con tutta la pregnanza di una realtà che richiede una sosta di meditazione. Quadri, cartoline, litografie dall’annessione all’Italia dell’antica Repubblica Serenissima sino alla fine della Grande Guerra…

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1866, l’anno dell’annessione dell’antica Repubblica di San Marco al Regno d’Italia, e 1918, l’anno che conclude la Prima Guerra Mondiale, sono le date estreme del periodo preso in considerazione. Palle di cannone accolgono il visitatore all’ingresso della mostra mentre voci e suoni da brani di film proiettati contribuiscono ad immergerlo nell’atmosfera.
Il percorso, curato da Giorgio Rossini attraverso luoghi, fortificazioni e mezzi militari, divenuti patrimonio storico, è suggestivo nell’allestimento di Stefano Filippi. Comincia con riproduzioni dell’Arsenale, grandioso complesso di cantieri navali, gloria e base della potenza economica, politica e militare della Repubblica dei dogi, smantellato da Napoleone e rimesso in funzione dagli Austriaci, dominatori stranieri contro i quali la città insorge.
Venezia, da Regina dell’Adriatico, dismessa la corona ducale e il manto d’ermellino, diventa nell’allegoria ottocentesca di Andrea Appiani una giovane dimessa e discinta Giovanni Fattori che fissa il mare colma di speranza. Le vicende belliche sono raccontate attraverso modelli di imbarcazioni come quelli delle corazzate italiane Regina Maria Pia e Re d’Italia che fronteggiano la corazzata austriaca Erzherzog Albrecht, attraverso le polene delle navi, tra le quali spicca per eleganza quella che svettava sulla prua della Kaiserin Elisabeth con le fattezze dell’imperatrice Sissi.
Vivide sono le testimonianze pittoriche di artisti soldati come lo “Scoppio del cassone di artiglieria” di Giovanni Fattori o i dipinti di Ippolito Caffi e le stampe che documentano battaglie campali dove, nelle mischie con bandiere, cavalli impennati e soldati che fanno brillare le lame delle sciabole nei combattimenti corpo a corpo, è celebrato il patriottismo, fulgente anche nella disfatta. Al sentimento d’attesa che emana dalla caricatura di Melchiorre Delfico, con Garibaldi intento a fare la serenata a una Venezia in lacrime dietro le sbarre, segue il tripudio della folla e lo sventolare del tricolore a San Marco per festeggiare l’annessione al Regno d’Italia nella litografia di Pascal Blanchard.
Anselmo Bucci - Protezioni in Palazzo DogaleCambiano tecniche, strumenti e armi nella guerra del 1915-1918: i dirigibili italiani in ricognizione stupiscono il leone alato che veglia da secoli sulla colonna della Piazzetta (litografia di Guido Marussig), gli attacchi aerei notturni feriscono la città (cartoline di Guido Cadorin), ma il senso ultimo dell’orrore rimane inalterato nei tratti stravolti del soldato che si arrende contro il filo spinato e nei volti sofferti degli “Umili eroi” celebrati da Pietro Morando, come nei dipinti di Emma Ciardi – poetessa dello sfavillio di luci e colori – che colgono una Venezia oscurata e tetra. Un’ampia selezione di fotografie mette in luce i piani di protezione messi in atto a difesa delle opere d’arte attraverso la creazione di barriere di sabbia, tavolati o materassi d’alga, o la rimozione di capolavori come i cavalli della Basilica Marciana, imbragati e portati al sicuro. Il loro ritorno in sito sarà salutato dai veneziani come la fine di un incubo.

myriam zerbi
mostra visitata il 19 gennaio


Venezia tra arte e guerra 1866-1918
Museo Correr (Piazza San Marco), Sale Sansoviniane della Biblioteca Nazionale Marciana (Piazza San Marco)
Orario:tutti i giorni 9-17, biglietteria 9-16
Ingresso con il biglietto del Museo Correr
Ufficio stampa: Monica da Cortà Fumei, Riccardo Bon, Alessandro Paolinelli, Sofia Rinaldi tel. 0412747607/08/14/18; fax 0412747604;
e mail mkt.musei@comune.venezia.it
www.museiciviciveneziani.it
Catalogo: Mazzotta (euro 45)


[exibart]

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