23 maggio 2012

fino al 3.VI.2012 Robotica Venezia, A + A

 
Una generazione di artisti “smanettoni” cresciuta tra Guerre Stellari e Blade Runner si confronta per stabilire il rapporto tra arte e tecnologia. Futuro, scienza e obsolescenza -

di

La Slovenia, a partire dalla Net-art di Vuk Ćosić e dal laboratorio Ljudmila, è all’avanguardia delle ricerche artistiche incentrate su robot, media, arte digitale e installazioni spaziali. Una collettiva, proveniente dalla Galleria d’Arte di Maribor e allestita negli spazi del Centro Espositivo Sloveno, fa il punto degli ultimi vent’anni di sperimentazioni; tematiche dell’allestimento, l’interattività, l’oggetto e la sua vita autonoma, la cibernetica e il controllo a distanza.
Sottilmente inquietante e minaccioso, Cubot 2.0 di Boštjan Kavčič, un “ragno” meccanico che si attiva in modo caotico e imprevedibile, metafora dell’isteria della società moderna; mentre focalizzato sul “lato oscuro” della tecnologia è il lavoro di Maja Smrekar, Active Denial System Error 1.0, un’arma di sorveglianza e neutralizzazione di massa con telecamera e ultravioletto a ribadire l’uso perverso e distorto della tecnologia. Tra il polemico e l’ironico Midi Picnic, in cui la banalità dell’esistenza automatizzata dagli elettrodomestici viene stigmatizzata da  Stefan Doepner che realizza, con Nika Oblak & Primož Novak, The smartist, automa che “firma” il pavimento evidenziando l’assurdità del mercato dell’arte, dove tutto è ridotto a logo. 
Robertina Šebjanič & Luka Frelih – Pufination- 2008 – Installazione spaziale reattiva - courtesy A + A Centro Espositivo Sloveno
Quattro hardware di recupero assemblati e sormontati da un monitor tv per il Beggar Robot di Sašo Sedlaček, qui il controverso tema della carità in spazi urbani viene affrontato alla luce di un simpatico videogioco accattivante e antropomorfo.
Una tecnologia calda e umanizzante è possibile in Pufination, sfere luminose di Robertina Šebjanič & Luka Frelih si attivano con il calore della mano; così come nella “macchina per abbracci” dal titolo The bug, project The dance of Neurons, un teddy bear cibernetico creato da Luka Drinovec che simula reazioni umane tramite algoritmi random.
“Macchine inutili” sono quelle del video Sculptures (Robots) for sale di son:DA, in cui in violazione della terza legge della robotica androidi si suicidano con azioni non-sense, oppure quelle semoventi di Branko Zupan dal movimento meccanico artificiale.
Documentaristici gli approcci di Luka Frelih in FRIDA V. (acronimo per “Free Ride Data Acquisition Vehicle”), un sistema video computerizzato montato su un velocipede, oppure quelli di Srečo Dragan con Telerobot Leonardo tra i primi esperimenti a usare internet e la rete. Tra arte gestuale e performance si colloca Fire Painting, in cui Sanela Jahić “dipinge” estemporanee opere nell’aria con fiamme attivate a distanza da un guanto a sensori. 
In ultima analisi, Robotica pone anche una riflessione sull’inevitabile l’obsolescenza a cui vanno incontro le macchine, quasi a confermare le paure sul futuro che la tecnologia è chiamata, spesso senza successo, a esorcizzare. 
enrico padovani 
mostra visitata l’11 maggio 2012
dall’11 maggio al 3 giugno 2012
Robotica – Tra arte e tecnologia
a cura di Meta Kordiš
A + A – Centro Espositivo Sloveno
Calle Malipiero 3073 (San Marco) 30124 Venezia
Orario: da martedì a sabato 11-14/15-18
Info: tel. e fax +39 041 2770466 – info@aplusa.it –  www.aplusa.it  

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