20 luglio 2012

fino al 31.VII.2012 Thomas Braida Mestre, Sottobosco

 
La pittura di un universo interiore. Creature fantastiche e inquietanti sospese tra ironia e dramma, guerra e violenza come momento ludico e infantile. Per non celare il “mostro” che è dentro di noi -

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L’Incontro tra Thomas Braida (Gorizia, 1982, vive e lavora tra Monfalcone e Venezia) e “Sottobosco”, organizzazione non profit che agisce riqualificando aree degradate e marginalizzate di Mestre (vedi Reponting Via Piave), avviene nello spazio transitorio e non istituzionalizzato delle ex tappezzerie Semenzato. L’area, dalla superficie lasciata al grezzo e con interventi minimi, in netta opposizione all’asetticità del white cube, ribadisce la scelta curatoriale di uno spazio espositivo con cui le opere di Braida dialogano in modo convincente. 
Entrando, due grandi dipinti speculari affrontano il tema bellico; La grande guerra (Lords of war) è un “arazzo” popolato, in un trionfo dell’horror vacui, da inquietanti animali fantastici e da riferimenti all’oro, paradigma della speculazione. Anche in Guerra in una stanza, tra i lavori più convincenti dell’artista con un perfetto rapporto spaziale dato dall’ortogonalità delle pareti, va in scena un incubo che si materializza – tra mare e montagne da plastico domestico, corredato da una miriade di dettagli, quali draghi, barche, navi, soldatini, assalti al castello, carri armati e silhouette di sommozzatori a spray – nell’intimità di una camera veneziana con camino. Sulla stessa linea, in Danza macabra, perfetta antitesi della danza Matissiana, alcuni scheletri in “un trionfo della morte” agitano venti di guerra sullo sfondo di Usa-Europa, superpotenze in crisi d’identità morale e monetaria. 
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Se La brocca di metallo imita l’antico annientandolo e La mia Padania è un graffiante omaggio alla vacuità, un dipinto di mutanti e animalesche Ragazze in rosso è la rielaborazione di un’immagine strappata alla cronaca; la cultura visiva di Thomas Braida sembra ipernutrirsi di continui stimoli passato-presente, senza alcuna distinzione,  in cui «i temi e gli oggetti sono tutti posti sulla stessa linea temporale, in un’atmosfera senza tempo». Come il tavolo che accoglie libri, quaderni e sculture di varie dimensioni, ma anche quegli stessi giocattoli che, uscendo dai suoi dipinti, vengono riproposti come semplici oggetti del vissuto personale. 
Tra i migliori esiti il dipinto Giovani cacciatori, dove figure semi-umane, uscite dalla mano di un Bosch postmoderno, allarmano e inquietano nella loro sorprendente placidità, e la serie Models, foto da fashion-magazine rielaborate in versione “bestiario”, mentre il favolistico I tre re e  A God, un ironico e blasfemo canide in trono, ribadiscono la “cattiva pittura” dell’artista dalla pennellata fluida ed espressionista con toni cupi o dalle tonalità di più squillanti
I sogni, gli incubi e le ossessioni del mondo fantastico e immaginifico di Thomas  Braida ammoniscono, ancora oggi, quanto le parole di Goya, «Il sonno della ragione genera mostri», siano drammaticamente attuali.
enrico padovani
mostra visitata il 13 luglio 2012

dal 13 al 31 luglio 2012
Thomas Braida 
a cura di Thomas Braida e Nicola Nunziata
Sottobosco
via Buccari 20 (Piazzetta San Francesco) Mestre 
Orario: da martedì a sabato 11-14/15-18
Info: tel. +39 345 8637071 – home@sottobosco.net – www.sottobosco.net 

 

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