21 ottobre 2013

Fino al 27.X.2013 Gilmour & Mathis. L’arte contemporanea incontra l’industria Genova, Palazzo Ducale – Liguria Spazio Aperto

 
Lo scultore inglese e la fotografa americana si misurano con l'Italia produttiva, offrendoci due personali letture del made in italy d'autore. Artistiche, ma anche molto concrete -

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Scrive Luca Beatrice: «che cosa accomuna un industriale e un artista? Per entrambi vale una regola fondamentale: essere creativi». Considerazione valida e condivisibile, rimarcata in occasione dell’opening di Gilmour & Mathis. L’arte contemporanea incontra l’industria, mostra nata con la cooperazione congiunta di più teste pensanti e prolifiche, dal curatore Beatrice all’industriale (produttore di componenti per nautica) Bruno Guidi, ai fratelli Marco e Giacomo Camuffo, titolari degli omonimi cantieri navali. Il perno di tutto però sono ovviamente due artisti, diversi e sintonici, lo scultore Chris Gilmour (Stockport, 1973; vive e lavora a Udine) e la fotografa Jill Mathis (San Antonio, Texas; vive e lavora in Italia). 
Chris Gilmour – Motorboat – 2013 – cartone riciclato e colla – m 5,50 x 2,50 – courtesy l'artista
Gilmour è meticoloso fino all’eccesso, attento nel trasferire su cartone riciclato le forme di oggetti simbolo della produzione industriale, dalla Fiat 500 alla Lambretta. A Genova, in concomitanza col salone nautico, in mezzo a Guidi e Camuffo, la sua ultima creazione non poteva che essere Motorboat, piccolo (si fa per dire) yacht in scala 1:1 (il dimensionamento realistico è l’altra peculiarità spiazzante delle sue creazioni); un magico lavoro di attenzione al particolare e di pulizia nella sagomatura verosimile di un materiale tecnicamente improprio quanto imperante, col quale Gilmour è capace persino di restituire la consistenza morbida di una seduta seguendo un rapporto massa-volume quasi neoclassicista. E quando l’arte incontra l’industria del settore nautico ci si può permettere di giocare non solo con forme e materiale, ma anche con la logica che impone una debita distanza tra cartone e ambientazione acquatica, e che nella pratica rende ancor più inservibile un oggetto-scultura nemmeno potenzialmente collocabile nel contesto a lui più consono. 
L’opera di Gilmour è quindi un doppio feticcio, un totem puramente rappresentativo, bello, perfetto e accattivante, ma in nessun modo fruibile, né come opera in sé né come oggetto che riproduce. Motorboat è e rappresenta a tutti gli effetti l’essenza più classica e autentica della statuaria contemporanea. 
Complementare a quello di Gilmour è il lavoro fotografico di Jill Mathis ambientato nei cantieri Camuffo, alla ricerca di un racconto logico-iconografico pertinente e organico in sé stesso. Il suo interesse per la mano lavoratrice non è bloccato alla soddisfazione estetica, piuttosto – complici anche le grandi dimensioni degli scatti esposti – appare come un pressante obbligo ad interpretare quel mondo fatto di uomini e produzione, dove dettaglio simbolico e caratteristica semplicemente soggettiva possiedono il medesimo valore descrittivo. Lavorando sulla differenza tra soggetto e contesto, tra fuoco e fuori fuoco, Mathis mette in correlazione fisicità e gesto, gesto e mestiere, scava nell’epidermide per trarne espressività pura, appassionandosi senza mezzi termini anche alla peluria sintetica di un guanto da lavoro. 
Alle opere di Gilmour e Mathis fanno da spalla due video del regista Alberto Nacci, altro protagonista di questo connubio “industrial-artistico”, che puntano sul ritmo delle immagini (sottolineate da un perfetto commento musicale) per focalizzare gli artisti in piena fase creativa, riportando i loro lavori ad una formulazione tra prenatale e in fieri costellata di risvolti poetici.

Andrea Rossetti
mostra visitata il 2 ottobre 2013
dal 3 al 27 ottobre 2013
Gilmour & Mathis. L’arte contemporanea incontra l’industria
a cura di Luca Beatrice
Palazzo Ducale – Liguria Spazio Aperto
Piazza Matteotti 9 – (16123) Genova
Orario: da lunedì a domenica, ore 11 – 19
Info: +39 010562046  

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