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Un museo nel sud della Francia ha consegnato oltre metà delle opere della sua collezione agli investigatori della polizia, dopo che gli esperti hanno affermato che si tratta di falsi. Il Musée Terrus, nel villaggio di Elne, vicino a Perpignan, dedicato al pittore locale Étienne Terrus, amico di Henri Matisse e dello scultore Aristide Maillol, ha riaperto dopo il restauro lo scorso 27 aprile.
Ma circa 80 delle 140 opere di proprietà del museo municipale sono ora ritenute false attribuite sia alla mano dello stesso Terrus (e in questo caso, però, dov’è il falso) o vere e proprie contraffazioni, ha rivelato il sindaco di Elne, Yves Barniol. La scoperta rappresenta “una catastrofe per il comune”, ha detto alla stampa locale.
Uno storico dell’arte incaricato di rinnovare le mostre per incorporare le recenti acquisizioni del museo, Eric Forcada, ha sollevato l’allarme lo scorso agosto dopo aver esaminato le fotografie dei lavori. Le autorità locali hanno chiesto una seconda opinione a una commissione di esperti, che ha giudicato falsi 82 lavori acquisiti nell’arco di 20 anni – un mix di regali provenienti dalle associazioni di amici del museo, da un collezionista privato e dagli acquisti da parte dell’amministrazione.
Gli specialisti hanno notato evidenti incongruenze, come le vedute di edifici che non esistevano prima della morte di Terrus nel 1922. I “danni” sono stimati per un valore di 160mila euro.
Il consiglio comunale di Elne ha presentato una denuncia ufficiale per contraffazione, frode e possesso di beni rubati contro sconosciuti – all’inizio di aprile. La polizia di Perpignan ha sequestrato le opere in questione e ha aperto un’indagine sulla loro provenienza. “Non ci arrenderemo”, ha detto il sindaco, impegnandosi a scoprire tutti i documenti che “ci permetteranno di rintracciare i falsari”. Denunciando i commercianti e le case d’asta regionali come “corrotte”, Forcada ha dichiarato al quotidiano L’Indépendant che il caso “aumenterà, almeno, una maggiore consapevolezza nel proteggere il lavoro degli artisti locali”. Auguri.
Fonte: Theartnewspaper