01 giugno 2018

La nuova Fondation Carmignac

 

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La fondazione Carmignac apre i suoi spazi nel sud della Francia, sulla magnifica isola di Porquerolles, ed espone alcune opere di una collezione d’Arte Contemporanea che ne conta trecento, tra dipinti, sculture e foto. Curata da Dieter Buchhart, l’esposizione inaugurale Sea of desire, ruota intorno al concetto di desiderio, prendendo il titolo da un’opera di Ed Ruscha presente tra i vari pezzi presenti di Pop Art. 
Ritroviamo qui esposti anche fotografi come Massimo Berruti e Davide Monteleone, vincitori del noto Prix Carmignac du Photojournalisme, creato nel 2009, che supporta ogni anno un reportage di investigazione nel mondo. Una villa con vista sul mare comprata cinque anni fa da Edouard Carmignac, fondatore e Ceo della società Carmignac, dalla famiglia dell’architetto Henry Vidal che, da vecchia fattoria immortalata nel film Pierrot et le fou di Jean-Luc Godard, l’ha trasformata in una magione che ha visto passare negli anni il gotha internazionale dell’imprenditoria. Immersa in un demanio forestale protetto, il luogo espositivo di 2mila metri quadrati presenta due piani, di cui uno è stato realizzato sotto la villa stessa, prendendo la forma di una croce. Si tratta di uno spazio modulabile che al centro trova un soffitto d’acqua ottenuto grazie ad una lastra di PMMA, un plexiglass molto più resistente ma trasparente come il vetro, che trasmette infatti fino al 93 per cento della luce visibile. Questo elemento naturale che cade dall’alto, viene assorbito da quattro pareti blu che circoscrivono lo spazio centrale, per disperdersi poi intorno. Le sale adiacenti, che sono illuminate da una luce artificiale che cambia con le ore del giorno, accolgono opere che godono di un ampio spazio che ne facilita la fruizione. Un tocco di sacralità è dato dall’obbligo di percorrere scalzi la visita, e toccare il suolo frastagliato in grès che ne modella i passi. Lungo la mostra troviamo cinque opere di Roy Lichtenstein sulle sedici della collezione, Abstract Painting (2009) di Gerhard Ritcher sulle sei della collezione, ma anche il bellissimo Aerei (1989) di Alighiero Boetti. Ci sono creazioni in situ come No yet Titled (2018) di Miquel Barceló che vede un fondo marino animato da forme antropomorfe e monocellulari, che si dispiega lungo tre pareti, o One Hundred Fish Fountain (2006) di Bruce Nauman, una scultura sonora che presenta pesci diversi sospesi che cacciano acqua, entrambe isolate queste inducono alla contemplazione. Il giardino accoglie opere come Sea of desire di Ed Ruscha, i tre alchimisti di Plensa, le quattro stagioni di Rondinone o Path of emotion, un labirinto di specchi del danese Jeppe Hein, mentre ad accogliere il pubblico all’ingresso è Alycastre (2018), un enorme bronzo di Barceló che si ispira a un leggendario drago dell’isola. Nei giardini troviamo anche lo street artist Alexandre Farto Aka Vhils con Scratching the surface Porquerolles creata su un vecchio capannone i cui muri sono rivestiti di una colorazione particolare affinché questi volti scolpiti si integrino perfettamente nel contesto, grazie alla collaborazione dello studio di architettura Gmaa. Questa prima mostra, che si chiude il 4 novembre, inaugura un sito che ha per ambizione di voler diventare luogo di creazione e di rappresentazioni multidisciplinari, inclusa la musica. Niente di sorprendente visto che il direttore Charles Carmignac faceva parte del noto gruppo musicale francese, Moriarty. (livia de leoni)

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