Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Lo mostra primaverile della National Gallery of Art di Washington dedicata a Tintoretto potrebbe essere l’ultima vittima della parziale chiusura del museo, che sta entrando nel suo secondo mese.
La mostra del maestro italiano aprirà il 10 marzo, insieme a due mostre complementari di stampe e disegni veneziani ma i preparativi sono in ritardo di settimane a causa di questo periodo di buio più lungo della storia.
E anche agli Smithsonian, supportate da dollari federali, sono state rinviate a causa del mese di stop.
E nessuna nuova data sarà annunciata fino a quando la chiusura non sarà terminata, ha detto la portavoce degli Smithsonian, Linda St. Thomas.
La chiusura ha impedito ai lavoratori della National Gallery di allestire lo spazio espositivo per “Tintoretto: Artist of Renaissance Venice”, che celebra il 500esimo anniversario della nascita dell’artista, e arriva proprio da Venezia e della Fondazione Musei Civici.
Una bella grana insomma, a causa degli scioperi da parte degli statali che ha visto coinvolti interi compartimenti negli Stati Uniti, tra cui quello dell’istruzione. A Los Angeles, per esempio, due giorni fa si è concluso lo sciopero degli insegnanti dopo la bozza di accordo sull’aumento salari, che ha coinvolto però qualcosa come 500mila studenti.
Tornando ai musei, invece, non sono state prese decisioni riguardo il ritardo di diverse altre mostre promosse dagli Smithsonian sui calendari di marzo e aprile.
Fonte: Washington Post