02 settembre 2003

fino al 10.IX.2003 Signs of Light. Prospettive oltre l’immagine Monteprandone (ap), Palazzo Parissi

 
L’appuntamento estivo con la giovane arte nelle Marche. Gli evocativi locali di un palazzo cinquecentesco sono invasi da video, fotografia, stimolanti contaminazioni e sollecitazioni. Oltre l’immagine, oltre la nuova iconosfera contemporanea…

di

La collettiva curata da Paola Capata e Stefano Verri riunisce il lavoro di alcuni giovani artisti negli spazi cinquecenteschi del suggestivo Palazzo Parissi. Un’indagine sulle diverse modalità di utilizzo del mezzo fotografico all’insegna dell’intrinseca ambiguità propria del medium di essere al tempo stesso realistico e illusorio, fedele e infedele, documentario e fantastico, di consentire incursioni nell’immaginario e contemporaneamente mantenere un’aderenza al reale affidandosi alla sua precisione mimetica.
Signs of Light. Prospettive oltre l’immagine perché dalla fotografia si passa al video e all’alterazione digitale senza escludere una certa connotazione pittorica fino al confronto e la contaminazione mediale con il coinvolgimento di altre forme espressive appartenenti all’immaginario contemporaneo soprattutto musica, cinema e videoclip. L’evoluzione del linguaggio fotografico è evidente nei box elettrici di Adalberto marinella senatore i Abbate e non solo per la forte componente installativa; allo stesso modo è presente nel progetto di Eugenio Percossi sui ratti da laboratorio come doppio biologico della condizione umana e nell’eclettismo della ricerca di Christian Rainer i cui lavori in mostra comunicano uno shock emozionale, uno stato sospensivo incerto tra accecante stupore e inerte concentrazione. Le foto di Gianluca Cosci riprendono le tracce dei topi che hanno invaso la sua casa londinese, le impronte celate negli oggetti che l’ambiente sembra aver assorbito in una strana osmosi con un capovolgimento dimensionale del punto di vista. Nell’accurata disposizione compositiva delle immagini di Alessandro Rivola, l’obbiettivo impassibile e lo sharp focus producono un realismo asciutto e tagliente a differenza delle cupe sfocature pittoriche di Barbara Tucci che evocano interni e tracce sfuggenti accompagnate dalla sensazione di uno sguardo che insegue. giusi pallara schoolgirl 36 2003 stampa fotografica L’ultima generazione ha ormai metabolizzato il funzionamento dei nuovi media per filtrare la realtà e ricreare ambienti immateriali a partire dal dato fisico come Andrea Melloni che si affida alle potenzialità manipolatorie del digitale e alla certificazione di presenza tipica della fotografia per documentare l’esistenza e le strane avventure degli esseri cubiformi che hanno invaso la vita dell’artista. Nel video di Marinella Senatore la voce fuori campo scandisce una narrazione intensa e articolata che si traduce in una temporalità serrata, dal sapore cinematografico, che sembra dilatare l’immagine. Hanno per protagoniste due giovani fanciulle le foto di Giusi Pallara con tagli d’inquadratura marginali, defilati da cui emerge una presenza femminile lieve e rarefatta, mentre le visioni lucide e colorate di Marta Valenti sono metafore di una vita affettiva colte nella sua concretezza quotidiana che trasmettono un’intimità dispiegata nelle pose, negli atteggiamenti e nel racconto fotografico lasciato interrotto.

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elvira vannini
mostra visitata il 14 agosto 2003


dal 27.VII al 10.IX
Signs of light. Prospettive oltre l’immagine
Monteprandone (AP), Palazzo Parissi (ingesso Vicolo della Dama)
Ingresso libero, catalogo disponibile in mostra
Orari: tutti i giorni 18/22 (dal 1 al 10.IX solo su appuntamento)
Info 3383115632
info@blessedlemon.org


[exibart]

2 Commenti

  1. Blà, blà, blà…
    …Bhà insomma Biennale o non Biennale
    Qui nessuno fa il suo commento…
    Ma comunque diciamo che la parte peggiore erano i giardini
    Visti con l’amareggiato Zak…Però tutto sommato…
    Se siete sadomasochisti vi vedrete anche le alte cose della Biennale
    Disseminate qui e lì con gente che non sa o non vuole darti indicazioni precise
    Per trovare tali padiglioni…
    Per fortuna una bellissa francese mi ha portato un po’ in giro
    Allorquando Franci e Zak son partiti per la Slovenia…
    E fu l’ultima volta che li vidi prima di…si, prima di una triste sciagura
    Che per rispetto verso Franci e Zak non sto qui a dire…

    Beh, tornando a noi…
    Il padiglione Armenia?
    Beh, mi ricordo una ragazza dolcissima alla porta
    Che se sta qui leggendo le mie parole saluto molto volentieri…
    Il video?…Si, interessante confesso che è l’unico a cui mi sono dedicato
    Apparte qualcosa di più interessante di cui ora non ricordo il nome…

    Un ultima cosa FATEVI DIRE CON PRECISIONE DOV’E’ IL PADIGLIONE…
    Perché è nello stesso palazzo di ABSULUT BEGINNERS
    Ma raggiungibile più facilmente dal giardino, uscendo sulla sinistra a lato…
    In questo periodo suderete di meno camminando per Venezia
    Non fatelo mai ad Agosto…
    Comunque ci sono le fontanine in tutti i campielli, unico rimedio a questo caldo infernale.

  2. Strano, quella in alto a sinistra sembra Marinella Senatore. Già Mary ti dovevo inviare una cartolina da Venice, chiedo scusa. Un abbraccio…

    Ah, che c’entra il commento alla Biennale? Beh, non si apriva la finestrella sulla pagina in questione…ALOA

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