15 gennaio 2002

Fino al 24.III.2002 Fabrizio Plessi: il fiume della vita Rovigo, Cen.Ser

 
Esposta nel nuovo centro fieristico del capoluogo polesano, “Il fiume della vita” è un’installazione dell’artista veneziano Fabrizio Plessi acquistata dalla Provincia di Rovigo per celebrare il 50° anniversario dell’alluvione in Polesine...

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Inaugurato il 21 aprile scorso, il Cen.Ser. occupa un’area complessiva di circa 190.000 mq, attrezzata recuperando le strutture dell’ex zuccherificio di Rovigo collocato nella periferia della città. Edificato agli inizi del secolo dalla Società Anonima Italiana per l’Industria dello Zucchero Indigeno, il complesso fu attivo, con alterne vicende, fino alla metà degli anni ’70, per poi cadere in uno stato di grave abbandono.
In tempi recenti, per iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Rovigo, si è proceduto al recupero di questo spazio sulla base di un piano per l’insediamento di un polo universitario e di attività commerciali e direzionali. Al progetto hanno contribuito la Provincia di Rovigo, la C.C.I.A.A., la Ca.Ri.Ro. e la Fondazione della stessa, la Polesine Immobiliare s.r.l. e l’Associazione Industriali di Rovigo.Fabrizio Plessi, Il fiume della vita. 2001, installazione
L’area è destinata a trasformarsi in un articolato centro polifunzionale nel quale saranno collocati uffici e servizi vari; un’ampia parte inoltre sarà destinata ad accogliere attività espositive e fieristiche di varia natura.
Il Cen.Ser. è dunque una vera e propria scommessa per la provincia rodigina; il tentativo di uscire dall’anonimato culturale riuscendo finalmente a sfruttare adeguatamente la posizione geografica strategica sull’asse autostradale Bologna-Padova.
Proprio per affermare questa volontà di aggiornamento culturale, nell’ambito delle iniziative per i festeggiamenti del 50° anniversario della disastrosa alluvione che ha colpito questa terra nel 1951, la Provincia di Rovigo ha acquistato una installazione di Fabrizio Plessi che è stata collocata permanentemente nello spazio espositivo più ampio della grande struttura. “Il fiume della vita” è un’opera che simboleggia il rapporto della popolazione locale con il Po e l’Adige che, nella vita e nel dramma, hanno segnato la storia di questa terra delimitata dai due grandi fiumi.
A fronte della forte e diretta carica di suggestione, l’opera di Plessi è una costruzione complessa: l’artista ha ricostruito in ferro nero una sorta di alveo racchiuso da due argini percorribili. Sul fondo di esso una fila di video riproduce il corso del fiume. Da sempre affascinato dal potere vivificatore e distruttivo dell’acqua e del fuoco, ricordiamo solo l’ultima grande installazione del Museo Correr a latere della Biennale dell’estate scorsa, Plessi fa trasmettere ai suoi video il filmato sonoro di un corso d’acqua, ricostruendo esattamente le sensazioni che si hanno percorrendo gli argini polesani. Dal piano del terreno, infatti, il flusso non può essere veduto ma solo udito: così accade esattamente avvicinandosi agli alti argini del Po. “Il fiume della vita” è un’esperienza peripatetica, che invita a salire le altane e a sporgersi per osservare il passaggio delle acque; con la sua semplicità e comunicatività, essa avvicina all’arte contemporanea anche la gente più scettica (e credete che da queste parti la latitanza della grande arte contemporanea di scetticismo ne ha generato in quantità).

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Alfredo Sigolo


“Fabrizio Plessi: il fiume della vita”
Dal 8.XII.2001 al 24.III.2002.
Rovigo, Cen.Ser – Rovigo Fiere, viale Porta Adige 45.
Ingresso: gratuito.
Orari: mar_mer_ven_sab_dom 16.30-18.30; mar_gio solo su prenotazione dalle 10.30 alle 12.30. Chiuso lunedì.
Tel (per informazioni e prenotazioni): 0425386381 o 0425386370 Fax: 0425386380


[exibart]

1 commento

  1. l’assenza dell’acqua, credo….
    il video rende virtuale l’oggetto mostrato e quindi ne ostenta l’ombra, la perfetta traccia, l’esatta, artificiale riproduzione…
    quando lavori con l’acqua ed il fuoco, la virtualità diviene assenza, scarto; il simbolo archetipo si svuota, ogni fisicità perde peso, consistenza…e noi diventiamo assenti come la natura di Plessi!
    W le quotidiane giustificazioni!

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