18 marzo 2002

Nuove proposte da Lecce

 
Tra i fasti barocchi della "perla" delle Puglie, quindici giovani artisti danno vita ad un'interessante avventura creativa in cui confluiscono i linguaggi ed i messaggi più disparati...

di

Pensavo che a Lecce non esistesse l’arte contemporanea, o meglio che non esistessero giovani artisti aggiornati ed interessanti. Sbagliato. Terribilmente sbagliato. E’ bastato varcare la soglia dello splendido spazio dei Cantieri Teatrali Coreja, appena fuori il centro storico della città, per rendermene conto. Pallara, Trasumanar e organizar
Il Foje del teatro era letteralmente preso d’assalto dalla straordinaria vivacità delle creature mostruose e coloratissime di Massimo Quarta, dai ritratti underground di Fabio Colella e dall’inquietante iperrealismo degli acrilici di Luigi Presicce. E non basta: pochi metri più in là una folla di gattini robotici inguainati in abitini di pelle nera (Marianna Lopane) lanciavano un miagolio fastidiosamente ossessivo facendo quasi da anticamera all’installazione site-specific di Tiziana Peroso, un ambiente luminoso e fragile fatto di cellophane, carta, fili di nylon ed essenze profumate, nel quale il visitatore è invitato ad entrare e a lasciarsi trasportare da un coinvolgimento plurisensoriale.
Dal Foje del Teatro al vero e proprio proscenio: sulle gradinate decine di persone, divertite ed incredule, sorreggono palloncini colorati e rispondono alle strane domande di una ragazza, divenendo inconsapevoli strumenti della performance di Claudia Giannaccari. palma, The door the wolf Nel backline, l’installazione di Giusi Pallara colpisce per lo straordinario impatto visivo delle grandi fotografie effetto flou di bambine, al tempo stesso tenere ed innocentemente maliziose.
Nella sala prove, un video di Domenico Palma mostra l’artista nei panni di un videoterrorista talebano muto ed immobile davanti alla sua telecamera, impossibilitato a parlare dal forte stridio degli uccelli, esprimendo la terribile drammaticità della follia, che è insieme morte e incomunicabilità.
Come sottolinea la Pizzarelli, l’importanza di un evento come Arte in Scena consiste nel puntare l’attenzione, finalmente, sui giovani alle prime esperienze espositive, creando “un’avventura creativa che coniuga comunicazione e provocazione, spettacolo e denuncia, ironia e lirismo“.
Quindici artisti dunque, di età compresa tra i venti ed i trent’anni, e tutti allievi dell’Accademia di Belle Arti di Lecce.presicce, dietro le quinte
E’ bastata meno di un’ora per farmi ricredere.
Gli artisti ci sono. E pure bravi.
Affianco all’iniziativa dei Cantieri Teatrali, la città sembra effettivamente registrare un nuovo e vivo interesse per le manifestazioni artistiche contemporanee. In centro, persino un negozio di abbigliamento (il Liz, Via Montesanmichele 9) ha deciso di divenire inusuale sede espositiva, ospitando le opere di Rita Tondo. La piccola mostra, dal titolo Donna, donne in cammino, è interamente dedicata alle donne arabe, la cui condizione di isolamento e costrizione è interpretata con grande lirismo attraverso stampe digitali di grande formato.
quarta farbonautiEbbene si, Lecce sembra essersi svegliata. Stiamo a vedere.

Paola Capata


Arte in Scena, a cura di Marina Pizzarelli, dal 10 al 24 marzo
Lecce, Cantieri Teatrali Koreja, Via Dorso 70, tel info 0832242000, ingresso libero, catalogo disponibile
Gli artisti che partecipano alla mostra sono: Francesco Arena, Roberto Bergamo, Andrea Buttazzo/Debora Carozzo, Pino Caputi, Fabio Coltella, Claudia Giannaccari, Marianna Lopane, Luciano Pagano, Giusi Pallara, Domenico Palma, Tiziana Pertoso, Luigi Presicce, Massimo Quarta, Rocco Ungano.


[exibart]

15 Commenti

  1. penso proprio che a Carmelo Bene che gli si parli addosso ora, non gliene importi proprio nulla, anzi è lui che aveva detto fatemi il funerale da vivo, ma nessuno gli ha dato ascolto.

    Comunque se guardi nelle notizie sul lato destro vedrai che ne parlano.
    Ciao

  2. non capisco, fra le tante cose carine che ci sono state e ci sono tutt’ora (vedi la residenza mostra INEDITO, a cura di Gluck) andate a parlare bene di una cosaccia cosi’ brutta come sta cosa curata sciaguratamente da ‘sta Pizzarelli????

    Pensavate che a lecce non c’era arte contemporanea?? E vedendo ‘sta mostra avrese dovuto convincerti, almeno parzialmente che era la verita…
    ma io dico…. prima di parlare perche’ non vi informate, conoscerete Sara Ciriaci, Gabellone, Luigi Negro, Pierluigi Calignano, Massimo Grimaldi, Arena, e tanti tanti altri artisti, basta guardarsi in giro, anche a milano o a New York o persino a berlino o Parigi …no? e qualche volta a kassel (dove l’unico italiano…)

  3. Caro Giuseppe,
    davvero fuori luogo il tuo intervento proprio oggi che in PRIMA PAGINA, dando notizia di Documenta XI, parliamo di te e inseriamo una foto del tuo lavoro presente in Germania. Ma non solo per questo. Ci accusi di non conoscere il brindisino Gabellone (e qui simpaticamente ti autociti) o la tarantina Ciracì: ma mi faccia il piacere, diceva Toto. Dai una sfogliata al sito e troverai decine di articoli, recensioni, news, approfondimenti dedicati a qusti due artisti, stesso discorso per quanto riguarda Pierluigi Calignano. E allora chi è che deve informarsi meglio prima di parlare?
    Caro Giuseppe Gabellone, noi di exibart lasciamo ad altri l’atteggiamento SFIGATO e REMISSIVO di chi considera ‘schifo’ tutto ciò non ricompreso nel novero delle solite gallerie, delle solite mostre e dei soliti critici (ci siamo capiti, no?). Abbiamo le (S)PALLE di occuparci anche di altro, di tutto, della mostra da Guenzani e della collettiva nella libreria di Messina, di Guarene e di Cagliari tanto per delineare qualche estremo, e naturalmente della piccola mostra a Lecce. E non solo di questa, infatti la recensione di INEDITO (che tu invochi) è sulla mia scrivania e verrà pubblicato lunedì.
    Scusa la foga ma certi atteggiamenti mi danno noia, quando li ravviso nei nostri migliori artisti mi danno noia al cubo. Ciao e un sincero in bocca al lupo per la tua importantissima pertecipazione a Kassel. M.

  4. Non posso credere che si tratti veramente di Gabellone. Al massimo sarà un gabellotto, questo che vorrebbe farci pagare il dazio di un supposto “sistema dell’arte” italiano, robetta gestita da 3 galleristi e 4 collezionisti. Al sistema credo siano dunque preferibili l’arte e gli artisti italiani e, in questo senso, ci sarà pur concesso di scegliere(!), indipendentemente dalla notorietà o meno di queso o quello, con tutto che alla notorietà di alcuni ci arroghiamo perfino, guarda un po’, il merito di averla perfino promossa in tempi non sospetti. Poi mi fa piacere che la critica sia caduta proprio sulle spalle di Paoletta Capata che, per solito, si diletta a dar parola ai giovani artisti italiani nella rubrica exibinterviste.
    Per ciò che riguarda Kassel, al piacere per il successo di un nostro artista si corrisponde il biasimo per esser, quello stesso, l’unico, prova che proprio Kassel ha mostrato una cecità evidente nel sottovalutare la ricerca artistica italiana. Perché in Italia siamo abituati a demolire la Biennale di Venezia, ma non è che Kassel sia messa tanto meglio (e sono considerazioni che ho raccolto da diverse parti) e perciò seguirò il consiglio ed andrò a Manifesta.

  5. piccola rettifica. A Gabbellone ed ad Alf. La rappresentativa ‘azzurra’ a Kassel non si esaurisce alle bellissime foto di Giuseppe, c’è infatti il collettivo milanese Multiplicity che presenterà un progetto sul disastro marino del 26 dicembre 1996 (ricordate quando la carretta del mare con quasi trecendo profughi si inabissò tra Malta e la Sicilia…). Si tratta di un gruppo di artisti che consta anche del noto fotografo Francesco Iodice.

    Ridurre l’Italia a l’uno virgola qualcosa percento degli artisti presenti a Kassel è operazione che meriterebbe una interrogazione parlamentare. Nonostante tutto andiamo a Kassel e pure a Manifesta Alf, anzi cerchiamo di andarci insieme no?

  6. …mha! Penso che i Gabellone (finto o forse vero sul serio) abbia solo criticato la frase della recenzione “Pensavo che a Lecce non esistesse l’arte contemporanea, o meglio che non esistessero giovani artisti aggiornati ed interessanti…” In effetti frasetta abbastanza provincialotta, sopratutto se si considera che quel posto (Koreja e no Coreia) e’ fra i cantieri teatrali piu’ famosi in italia e che proprio nel salento oltre che i citati da tutti, ci sono vere e proprie comunita’ di artisti contemporaneiche hanno deciso di sperimentare e vivere insieme (sopratutto in campagna o a mare…ad esempio in masserie o in case sulla roccia a Leuca) e a lavorare li’… Insomma tutti i torti no li aveva sto Gabellon de gabellonis (salentino anche lui)..poi si! Per la gran parte della gente che conosce l’arte decisamente meglio documenta (piu’ seria, sperimetatrice, staccata dal mercato)e si! multiplicity sono gli altri italiani…

  7. citazione per citazione…ma chi l’ha mai pensata una cosa del genere..io no..:

    “Caro Giuseppe Gabellone, noi di exibart lasciamo ad altri l’atteggiamento SFIGATO e REMISSIVO di chi considera ‘schifo’ tutto ciò non ricompreso nel novero delle solite gallerie, delle solite mostre e dei soliti critici”

    intendevo dire il contrario… c’erano probabilmente soldoni da Koreja, ma spesi male, tutto qui, e non per colpa degli artisti, ma avrei lasciato perdere se non ci fosse stata una cosa che non mi e’ piaciuto per niente… l’atteggiamento da crociata della vostra recensione.

    per finire: Gabellone non e’ solo a kessel, e’ vero…

  8. …due giorni fa sono andata a Lecce e ho visto un manifesto che mi informava che l’8 giugno è stato l’ultimo giorno di una manifestazione d’arte contemporanea (“INEDITO 2002”) durata più di una settimana a 2 km dalla città…
    ma xchè exibart non se n’è occupato minimamente?..la cosa mi ha lasciata un pò di gesso visto che mi trovo di fronte ad un sito d’arte che, ho sempre pensato, non si lascia sfuggire niente..almeno, devo dire con una punta di rammarico, delle cose fatte altrove!

  9. Cara Malu,
    per quanto riguarda INEDITO sarebbe bastato dare una scorsa minimamente approfondita ai commenti qui di sotto. Dove dicevo che la recensione di questo interessante evento sarebbe uscita su exibart lunedi (domani). Secondo punto. INEDITO era segnalato, ampiamente, nel calendario degli eventi in corso (link in alto o cliccando sulla cartina dell’italia ‘trovamostre’ qui affianco) andando su Lecce. Infine ha beneficiato di due passaggi nel servizio RADAR che, in homepage, segnala gli eventi nel loro giorno di chiusura e di apertura. Consulta exibart con maggiore attenzione, difficilmente ti perderai qualcosa.

  10. Concordo con Gabellone nelle critiche mosse alla mia recensione, probabilmente scritta sull’onda dell’entusiasmo (come pure quella di Inedito d’altra parte. Entusiasmo dovuto al fatto di scoprire giovanissimi talenti alle loro prime esperieze espositive (delle origini di Gabellone, Ciriacì etc, siamo al corrente tutti, non te ne preoccupare)ma soprattutto entusiasmo nel vedere che anche Lecce (Lecce, non Bari, Foggia o Taranto) si stia attivando pre promuoverle. Che le mostre proposte poi abbiano delle palesi (o no) mancanze è un altro discorso. L’importante, per il momento, è che si facciano, che si dia una voce, che ci sia almeno l’embrione di una ricerca volta allo scoprire i giovani artisti e a promuoverli.
    A Lecce, ripeto, e non a Milano o Torino. Il mio entusiasmo era dovuto a questo, perchè mi sembra, ma forse sono disinformata in questo, che di mostre d’arte contemporanea a Lecce non se ne siano fatte molte negli ultimi tempi. O forse non se ne è data notizia…o forse, ad ogni modo, sono io a non saperlo e in questo caso attendo con piacere smentite.
    In bocca al lupo per Documenta, Giuseppe.
    un saluto Paola

  11. Hai ragione Sandro, io mi ero fermata alla partecipazione di Oreste alla Biennale e non sapevo del network realizzato a Lecce nei primi giorni del settembre 2000, quasi due anni fa. Se sono state avviate altre iniziative mi farebbe comunque piacere saperlo, dal momento che per varie e fortuite circostanze da qualche mese sono spesso a Lecce. Grazie

  12. bhe, solo a san cesario sempre a Loop House gallery e sempre con oreste, anzi a not-oreste…

    http://www.undo.net/cgi-bin/oreste/prj.pl?cod=21

    per il resto dovresti almeno fare una ricerca sulla rete, no? o chiedere agli artisti/curatori Luigi Negro o a Cesare Pietroiusti, (o…?)e non solo per Oreste. Per il resto…. prova…sopratutto nella campagna, il salento e’ pieno di comunita’ di artisti (che configurano anche artisti zionali e internazionali di fama) che vivono in campagna… lascia perdere le dozzinali ed inutili mostre della Pizzarelli (ha ragione il fino o vero Gabellone), nel Salento l’arte e’ dove non te l’aspetti… veramente penso in Italia…. dove le gallerie sono ridicole ma mai quanto i musei (eccetto pochissime e straordinarie eccezioni come Rivoli)….

    ciaoooo e VIVI!

  13. Ti ringrazio per le informazioni e l’interessamento, Sandro. M’informerò sicuramente meglio e comunque, per quel pochissimo che ho visto, mi sembra che nel Salento di artisti promettenti ce ne siano davvero. Speriamo di incontrarci. Un Saluto Paola

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