06 giugno 2000

Dal 16 luglio 2000 al 20 agosto 2000 Toscana Foto Festival 2000 Massa Marittima (Gr)

 
In toscana, al centro della maremma, l'ottava edizione di un appuntamento che sta diventando tradizione per gli amanti della fotografia. Mostre, seminari, proiezioni, workshop e dibattiti fanno diventare Massa Marittima, per il periodo della manifestazione, un momento d'incontro internazionale più volte paragonato alla blasonata manifestazione di Arles.

di

D’estate si fotografa meglio? Probabilmente no, o per essere più precisi ne più ne meno che nelle altre stagioni. Ma il sole il maggior tempo a disposizione la rendono una stagione “rigogliosa” di manifestazioni fotografiche con decine di workshop e mostre.
Quella di Massa Marittima si potrebbe meritare l’appellativo di Rencontres Internationales della “Maremma”, come Arles nella Provenza, infatti, nel tempo (siamo all’ottava edizione), la manifestazione è cresciuta fino a diventare un evento internazionale per la qualità dei docenti ed esposizioni.
L’organizzazione è curata dal Gruppo Fotografico Massa Marittima mentre la direzione artistica affidata a Franco Fontana, uno dei maggiori fotografi italiani riconosciuto a livello internazionale.
Quando ho sentito Enzo Tiberi (presidente del gruppo fotografico) sono rimasto impressionato dall’enorme lavoro svolto dal suo circolo per organizzare l’evento; al telefono mi ha detto: “questa è l’ultima volta che lo faccio, … ma ogni volta dico così!” Ed infatti la fatica e l’impegno richiesto sono enormi, ma quando i risultati ci sono la stanchezza scompare e resta solo la soddisfazione e, da parte nostra l’invito a continuare ancora.
Per informazioni sui workshop in programma è disponibile l’elenco dettagliato sul sito della manifestazione Toscana Foto Festival .
Di seguito l’elenco completo delle mostre e proiezioni presentate.

Maurizio Chelucci



LE MOSTRE E MULTIVISIONI
l’inaugurazione è prevista il 18 luglio


10418(2)FRANCO FONTANA – “Appunti”
“Come il pianista deve esercitarsi per diverse ore al giorno per tenere allenate, agili e sciolte le dita, come per il pittore vigeva la regola ‘nullo die sine linea’, anche per il fotografo c’è il dovere di tenere sempre vigile lo sguardo. Queste fotografie sono tratte dai taccuini di appunti visivi dove sono raccolti i miei ‘esercizi’ quotidiani. Fra tutte le immagini ho scelto quelle che hanno la freschezza delle cose allo stato nascente e che potevano rappresentare direzioni di ricerca che però sono rimaste allo stato potenziale”.

SIRO CANTINI – “Feria De Malaga (Agosto 1998) “
Festa popolare, che riesce a coinvolgere chiunque, con musiche affascinanti e balli sensuali.

GIOVANNI COZZI – “Nudo/glamour”
“Per fotografare il nudo devi essere rigoroso nella tecnica, formale nel linguaggio. A me piace costruire immagini più vicine alle illustrazioni di Vargas, quello delle pin-up americane che disegnava le copertine per Playboy e le donnine Coca-Cola”. “Mi sento completamente complice delle donne che fotografo. Mi piace guardarle, studiarle, capire qual è la loro parte migliore. Mi piace renderle belle e desiderabili. Quando scatto sento già il fruscio della pagina del giornale che si gira e capisco qual è la fotografia che darà un colpo al cuore di chi guarda e gli farà dire porca miseria”.

MARIO CRESCI – “Il paese del dis-incanto”
La mostra presenta le immagini di una ricerca fotografica in corso che configura un’analisi ravvicinata di oggetti di largo consumo, destinati principalmente al mondo
dei giochi e dei gadgets, disseminati sui bancali degli autogrill italiani ed europei. L’unico riscatto possibile, per un oggetto che si propone allo sguardo in tutta la sua
esasperata finzione, è quello della trasformazione in altro, rivendicando così il potere dell’immaginazione. Alla realtà consumistica degli oggetti si sostituisce un altro significato, quello di una storia alternativa e parallela, non visibile, se non attraverso il linguaggio di una visione fotografica che la racconti.

10419(1)DANIEL E GEO FUCHS – “La vita e la morte”
Oggetto della originalissima mostra reperti fotografati attraverso i vetri dei vasi in cui sono da anni conservati. Al contrario di quanto ci si possa immaginare, però, i Fuchs non hanno voluto sottolineare l’aspetto necrofilo ma hanno al contrario cercato quello vitale. Emergono da queste immagini, tutte riprese molto da vicino in modo da riempire il fotogramma di aspetti diversi, momenti di una vitalità inaspettata, sguardi e posture che creano qualche imbarazzo, cromatismi vivaci che appunto fanno dimenticare la morte e ricreano – almeno fotograficamente – le condizioni per una nuova vita.

10420(1)MAURIZIO GALIMBERTI – “My Lisboa”
“My Lisboa è una città indefinita… magica… misteriosa… da dedicare al mio “amico” Pessoa… Ho girato… ho vagato come un randagio errante che con la propria Polaroid cerca il ‘cuore’… il centro del cuore di Lisboa… magica… inquietante Lisboa…”. La mostra mette in evidenza la capacità unica di Galimberti di cogliere e fermare, per sempre, i momenti più vivi della realtà, con un linguaggio fotografico che non ha eguali: frammenti che si separano e si ricompongono, nell’eterna danza della vita.

PIERANGELO GRAMIGNOLA – “Ritratto d’ Africa”
L’Africa di Pierangelo Gramignola, quella più arcaica e misteriosa, più difficile da raggiungere, fuori dalle rotte turistiche che tutto inquinano e travolgono, si narra in queste pagine da “leggere” come un diario di vita e di viaggio.
Dal nord al sud, per vari anni, in fuoristrada alla ricerca di piccoli gruppi e di etnie diverse, malato d’Africa alla ricerca di se stesso e del senso della vita. Una vita scandita da regole primordiali che seguono le stagioni sempre uguali e sempre dominata dalla natura selvaggia e dai suoi abitanti, esseri umani ed animali al giusto livello della natura e non dalle mode effimere di una società che “buca” tutto in poco tempo.
La sua Africa non è un amore passeggero e i suoi numerosi appunti trovano qui la giusta narrazione in forma di racconto per immagini, da conservare con cura.

GUIDO HARARI – “Italians: italiani del Duemila”
Miuccia Prada, Gianni Agnelli, Riccardo Muti e Maria Grazia Cucinotta: a loro, i volti noti del nostro Paese che hanno contribuito con il proprio lavoro e la propria immagine a costruire il mito dell’Italia degli anni ’90, è dedicata questa galleria di ritratti di Guidi Harari. Per ognuno di loro Harari ha inventato un modo diverso di interpretarli, creando una “quadreria” incredibilmente dinamica. La mostra si compone di 70 immagini, tra bianco e nero e colore, di formato 50×60.

10428(1)KEN DAMY – “Landscapes: Usa – Messico”
Frutto di vari viaggi nelle zone desertiche di frontiera tra i due paesi, questa mostra è un omaggio alla bellezza della natura. Le immagini sono state pubblicate nel calendario del museo 1999 e sono la prosecuzione di un lavoro sul paesaggio naturale iniziato vari anni fa.
Rigorose composizioni, riprese con il grandangolo in cui non compaiono mai le figure umane, queste immagini si lasciano guardare per piacere esclusivamente estetico. (Cortesia: Museo Ken Damy)

10429(3)JEFF DUNAS – “Antologica – Colore”
Jeff Dunas con questa mostra ripercorre il suo lavoro giovanile, scegliendo quelle immagini più accattivanti che ne decretarono il successo. Situazioni intriganti e curiose, modelle di gran classe in ambienti raffinati; colori saturi e brillanti; tecnica di ripresa e stampa ai massimi livelli, ne fanno una mostra veramente importante e ci permettono di conoscere meglio questo autore, già noto in Italia da molti anni per i suoi lavori di nudo in bianco e nero. (Cortesia: Museo Ken Damy)

MANUELA METELLI – “Tibet”
Dopo la mostra presentata due anni fa al Toscana Foto Festival sull’India (catalogo Edizioni del Museo), un nuovo lavoro inedito della giovane fotografa. Realizzato durante un viaggio da Katmandu a Llasa, nel 1998 questo lavoro esprime la maturità raggiunta nell’uso maturo del bianco e nero. Situazioni reali di vita presentate con freschezza visiva, ci permetteranno di scoprire un mondo unico, molto diverso da quello occidentale, fatto di vuoti spazi e di silenzi religiosi. (Cortesia: Museo Ken Damy)

LUCA PAGNI – “Art. 3: uguali nella diversità”
“C’è un atto nella fotografia che rifiuta di soggiacere ad una definizione, e che non può essere costretto entro i limiti di una qualsivoglia “corrente”. E’ quello, si pensa, che prende voce, quasi intendesse rigenerarsi ogni volta, dai momenti aurei dell’imprevisto, dall’incontro (per restare al tema ora proposto) con i rappresentanti di un’ umanità che il perbenismo confina da tempo immemorabile “oltre il muro”.
Queste sensazioni si pongono al centro del nostro interesse mentre osserviamo le fotografie di Luca Pagni, raccolte sotto il titolo “art. 3: uguali nella diversità”, che sono già in mostra presso la Galleria Civica di Modena (Collezione Franco Fontana) e che Ulrich Pohlmann ha selezionato per il Munchner Stadtmuseum-Fotomuseum”. Franco Lefèvre

10421(2)ANDREA PISTOLESI – “Il viaggio digitale”
Tema della mostra è il VIAGGIO DIGITALE, ovvero la presentazione di situazioni filtrate attraverso il controllo cromatico dell’immagine fotografica. La realtà, o meglio, il segno colto dalla ripresa su pellicola, viene reinterpretato, rafforzato, ricondotto ad un messaggio uniforme: il mondo non è come si presenta, è come si guarda, come si vede, forse anche come lo si vuol vedere. Venti immagini digitali rappresentano altrettante località di quattro continenti viste in una luce artificiale, ma forse proprio per questo più vicina ad una realtà omogenea: il nostro ambiente è sempre più un villaggio globale, e questo stile sottolinea proprio la crescente comunanza di caratteri tra luoghi apparentemente lontani tra sé (nell’immaginario collettivo) e ora tanto assimilabili.

10422(1)ROBERTO ROCCHI – “Frammenti di seduzione”
Tra femminilità ed erotismo s’interpone l’esile filo della seduzione. Nelle istantanee di Roberto Rocchi quasi si sfiorano sottili atteggiamenti di seduzione riassunti in una posa, in uno sguardo, in un gesto inequivocabile. Una mostra che mette in risalto l’abilità e la competenza del fotografo nel saper riportare su due dimensioni l’attimo simbolico di un contesto in cui interagiscono tutte le percezioni dei sensi umani.

MARTIN S. SILVERMAN – mostra da definirsi

MASSIMO SIRAGUSA – “In cerca di un miracolo”
Da Nord a Sud, nel nostro Paese che si avvia verso un nuovo millennio tecnologico, il bisogno irrazionale dell’individuo sta prendendo il suo spazio in modo forse sotterraneo ma inequivocabile. Siragusa ha cercato di esplorare questo universo parallelo dove regna la ricerca e il bisogno di un misticismo più intenso, da vivere senza mediazioni. Nel suo lavoro, compiuto tra il 1994 e il 1996, compaiono guaritori e veggenti, feste di paese e pellegrinaggi, visioni soprannaturali e santuari improvvisati, statue che piangono o sanguinano: un mondo dove riti ancestrali, antiche punizioni corporali, si saldano incredibilmente a nuove necessità e richieste.

BRUNO SORLINI – “Venetian Impression”
La Venezia di Bruno Sorlini è una serie di lampi improvvisi, di squarci di luce e colore, di impressioni grigie ed autunnali: è l’essenza di Venezia.
E’ la Venezia che resta nella memoria di un viaggiatore quando, tornato a casa, chiudendo gli occhi si ricorda le immagini fondamentali. Il ricordo è un po’ impreciso e, perdendo i contorni ed i riferimenti immediati, si esaltano le sensazioni più profonde.
Per realizzare fotograficamente, o meglio pittoricamente, il suo progetto egli si avvale, come in altri precedenti valori, della tecnica del mosso. Oltre ad esaltare agli altri aspetti emozionali e pittorici dell’immagine, Bruno Sorlini va alle radici di ciò che vede con un ritmo quasi musicale. Questa è l’essenza del fascino particolarissimo e della magia che suscitano le immagini di Bruno Sorlini, è un modo tutto nuovo di scoprire e raccontare, è un sistema asistematico che produce effetti fotografici, visivi, pittorici ed emotivi di stupefacente qualità è suggestione.

10423(1)MARIO VIDOR – “Trame”
La trama di un tessuto è la maniera in cui si dispongono i fili ed il disegno da
essi creato. In questo contesto il termine è stato adottato per indicare e rappresentare, anche simbolicamente, l’intreccio tra l’immagine e le sensazioni da essa prodotte, tra i corpi nello spazio che li circonda, e fa mente che li governa. L’incontro del bianco e nero di Mario Vidor con la poesia – come trama che si dispone all’ordito – è il segno di un procedere con gli eventi, in essi e nel loro manifestarsi. Fotografia e poesia si trovano a camminare insieme sul margine degli accadimenti, sulla soglia della realtà. L’una sa vederli l’altra sa percepirli.

GRUPPO POLASER – “Laboratorio dell’ immaginario” – “Work in progress Polaroid” – by Maurizio Galimberti
Il “Laboratorio Polaroid” è un concetto creativo-dilatato dell’uso della fotografia: partendo da una foto instant, con l’ausilio di pastelli, carta, forbici e con una fotocopiatrice laser a colori, si realizzano immagini molto vicine alla progettualità “dada” tanto cara a Marcel Duchamp e Man Ray. In occasione della VI edizione del Toscana Foto Festival a Massa Marittima nel 1998, il gruppo partecipante al “Laboratorio Polaroid” si definì goliardicamente “Gruppo Polaser”. I “Polaser” sono uniti dalla volontà di rompere con gli schemi tradizionali, di liberarsi da ogni accademismo; molti di loro amano la rappresentazione dinamica, in un certo qual modo potrebbero definirsi “neo-futuristi”.
Il lavoro presente in questa mostra è stato realizzato durante la VII edizione del Toscana Foto Festival, nel 1999. Gli autori, con la loro creatività, hanno liberamente interpretato i mobili della ditta Ycami di Novedrate (CO).
Il gruppo Polaser è aperto a tutti coloro che amano la fotografia a sviluppo immediato ed intende promuovere mostre,
conferenze, dibattiti, seminari e pubblicazioni.

CARLO DELLI – “Ambiente e natura”
La sintesi estrema della sua filosofia è che “l’Universo che ci ha generati è la più alta espressione di arte perché creato direttamente dall’Essere Supremo ed è quindi arte divina; scopo del fotografo naturalista deve esserne la traduzione nel linguaggio fotografico con le minori manipolazioni possibili”. Crede che in Italia non si sia minimamente riusciti ad apprezzare ciò che al patrimonio culturale ed artistico dell’umanità ha iniziato a dare Ansei Adams, di cui Delli condivide e sottolinea il “testamento artistico”: “Il mio approccio alla fotografia si basa sulla mia fede nella forza e nel valore del mondo naturale, nei suoi elementi grandiosi o minimi. Credo nella gente, negli aspetti più semplici della vita umana, nel rapporto tra uomo e natura. Credo che l’uomo… debba costruire la propria forza affermando l’immensa bellezza del mondo e confidando nella capacità di vedere e di esprimere la propria visione. E credo nella fotografia come mezzo per esprimere tutto ciò e per raggiungere la felicità e la fede”. (vincitore premio le logge 1999)

10430ENRICO GENOVESI – “Liberi dentro”, Gorgona Penitenziario
Reportage fotografico realizzato all’interno del carcere di Gorgona, isola penitenziario a largo della costa livornese. Questo penitenziario non collima con lo stereotipo carcerario ormai standardizzato nella nostra mente; la realtà vissuta al suo interno è molto più simile al concetto di “comunità” che non a quello di carcere. È raccontando questo particolare percorso di vita comune, fatto di regole, orari, fatiche, svaghi ecc. che si sviluppa l’intero racconto fotografico; l’obiettivo non è stato rivolto a documentare l’ennesima, classica, squallida e scontata crudezza carceraria, bensì un pregevole esempio di positivo recupero sociale. (vincitore premio le logge 1999)

10424MAURO OLGIATI – Un’Africa in formato Polaroid
Arte in formato Polaroid per ritrarre un continente ricco di contenuti nella sua densa istantaneità. Un originale percorso culturale nei più profondi vicoli di un’iconografia d’Africa. Nell’era delle immagini in cui ogni cosa è sempre più istantanea, l’utilizzo della polaroid diventa uno strumento per conservare, comunicare, riciclare contenuti che andrebbero perduti. Un alfabeto per immagini, o per geroglifici, che in un certo senso va ad inserirsi, con i suoi messaggi simbolici, nella futura rete dell’informazione. Un sogno? Un miraggio? Icone di un’Africa consultata ed amata, fotografata e rielaborata. (vincitore premio le logge 1999)

10425PATRIZIA RIVIERA – “Unsure feelings”
“Il mio personale progetto fotografico è l’insicurezza, la mia insicurezza. Ho iniziato quattro anni fa ad esplorare cercandola negli altri, nei loro volti e seminascosti, negli occhi sgranati, nei gesti di autoprotezione, ed era solo paura, nient’altro che paura. Paura di tutto, anche di vedere realizzati i propri sogni, paura di tutto ciò che ti può accadere di terribile o di magnifico, paura di sentirsi inadeguata, di non essere pronta. Paura di vivere, non di morire, e poiché vivere è un caso, soprattutto paura della casualità della vita. (…) E così ho finito col fotografare il mio desiderio di fuggire, una fuga ripetuta, mentre i corpi si spaccavano nella tensione di raggiungere una via d’uscita. Quale via d’uscita? Per andare dove? Dovunque… lontano da me. Ma è un viaggio che termina sempre dall’inizio. In questo luogo il coraggio di vivere è paura, l’aggressività è paura, l’ironia è soltanto paura, la passione è paura, e l’amore, l’amore non c’è, perché è troppa la paura”. (vincitore premio le logge 1999)

LIFE at his BEST (mostra e multivisione): il meglio della fotografia Life
20 luglio ore 22 in P.zza Duomo
“Vedere la vita, vedere il mondo” queste le prime ormai storiche, parole con cui si apriva il manifesto programmatico della rivista Life, nel 1936. Da allora Life ha significato nella storia del fotogiornalismo un approccio inconfondibile alla realtà: i primi grandi reportage sociali, le inchieste fotografiche di Eugene Smith, sono nate da queste pagine e dal lavoro congiunto di fotografi e redattori. In questa mostra sono riunite insieme 30 immagini che testimoniano i cambiamenti del nostro tempo per 30 diverse istantanee, folgoranti ed emblematiche della tradizione con cui la fotografia ci ha insegnato a costruire un’immagine – ritratto, reportage di guerra o di costume – e di renderla unica, mitica, da imitare. Life at its best, concepita e selezionata da Contrasto* e dalla Fondazione italiana per la Fotografia, intende indagare e restituire in poche, fortissime immagini, il filo e la storia del nostro modo di “vedere il mondo”. 30 fotografie in bianco e nero 40×50.

AGENZIA GRAZIA NERI (mostra e multivisione): Roger Hutchings: “Berlin”
27 luglio ore 22 in P.zza Duomo
Il 9 novembre 1999, in occasione del decimo anniversario della caduta del muro di Berlino, la mostra di Roger Hutchings è stata proposta nella Galleria Grazie Neri. Quella stessa mostra viene proposta al Toscana Foto Festival. Roger Hutchings osserva la città con un intento poetico e documentaristico che rivela, pur nel cambiamento e nella frenetica ricostruzione, la persistenza di abitudini di vita legate ai decenni precedenti e la presenza di atmosfere melanconiche e romantiche che fanno da sfondo a un futuro politico ancora incerto.

IL MEGLIO DEI FOTOGRAFI DELL’AGENZIA MAGNUM (multivisione)
25 luglio ore 22 in P.zza Duomo
Magnum è la famosa agenzia di Robert Capa ed Henri Cartier-Bresson: un’agenzia, un archivio, una rissosa famiglia di fotografi e, alla soglia del sesto decennio, una tradizione. Nell’attimo decisivo che fa di un individuo un fotografo, istinto e tradizione si fondono in uno scatto dell’otturatore: se manca l’istinto non c’è immagine ma le immagini, prive della tradizione, non possono durare. Alcune tradizioni impallidiscono e scompaiono, ma questa, a giudicare da quanto raccolto nella mostra, è ancora viva. Vi troviamo gli antichi maestri ma anche i nuovi. Una ricognizione accurata e impressionante dello “stato del mondo”, visto attraverso l’obiettivo dei grandi autori del nostro tempo: la loro interpretazione di oggi e la loro visione del futuro.

I GIOVANI FOTOGRAFI DELL’AGENZIA CONTRASTO (multivisione)
19 luglio ore 22 in P.zza Duomo
Nata negli anni Ottanta, Contrasto offre il meglio della scuola italiana di fotografia giornalistica. Contrasto rappresenta in Italia la Magnum Photos, ed organizza e promuove in Italia ed in Europa le grandi mostre collettive e personali degli autori della storica rivista americana LIFE. Fotogiornalismo, quindi, ma anche grande fotografia d’autore: immagini che raccontano, che catturano, che testimoniano, che fanno pensare.

AMERICA’S CUP (mostra e multivisione)
26 luglio ore 22 in P.zza Duomo
Sull’America’s Cup si è già detto di tutto. Questa volta non si sprecheranno parole, perché saranno le immagini a parlare, e forse, riusciranno a dirci segreti che non conoscevamo.

MAREMMAMBIENTE (multivisione)
26 luglio ore 22 in P.zza Duomo
Foto di Carlo Bonazza. I caratteristici ed incontaminati paesaggi della Maremma saranno proposti in una nuova veste, filtrata dal sapiente occhio del fotografo.

PREMIO CANON GIOVANI FOTOGRAFI (multivisione)
23 luglio ore 22 in P.zza Duomo


Toscana Foto Festival Massa Marittima (Gr)
Tel/fax +39.0566.901526
Dal 16 luglio al 20 agosto


[exibart]

2 Commenti

  1. Vedendo la nuova fotografia far uso sempre più delle tecnologie digitali, mi chiedo dove stia il confine tra l’una e le altre. Sembrerà stupido, ma credo che ormai sarebbe almeno giusto, per evitare confusioni, che qualcuno si prendesse la briga di dirci se una foto di Mariko è foto o arte digitale (per esempio), anche perchè la tendenza che mi sembra si stia diffondendo sempre più è quella della contaminazione di tecniche diverse (ink-foto-laser-net, ecc.). Forse sarebbe ora di trovare un nuovo termine. Siete informati se vi sia una pubblicazione in commercio che chiarisca questa problematica? (Non citatemi “Foto-tensioni” che trovo incomprensibile)

  2. Dare una risposta soddisfacente ad una domanda che apre tematiche cosi’ vaste non è possibile. Vorrei comunque dare alcune piccole indicazioni. Proprio per fare distinzioni fra la fotografia “chimica” e “digitale” le immagini realizzate e stampate con procedimenti “classici” vengono generalmente definite “stampe alla gelatina d’argento”. E’ attualmente in edicola uno speciale dedicato alla fotografia della rivista della Mondadori “Arte”, li potrai trovare qualche risposta.
    Saluti

    Maurizio Chelucci (resp. settore fotografia di Exibart

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui