02 gennaio 2001

fino al 6.V.2001 Novecento – Arte e Storia in Italia Roma, Scuderie Papali – Mercati di Traiano

 
Una straordinaria esposizione in cui l’arte e la storia si incontrano a narrare una vicenda lunga un secolo, quella italiana…

di

Giunti al termine del secolo sembra inevitabile provare a fare un bilancio di quanto è accaduto negli ultimi cento anni. Non è certamente un compito semplice riuscire a tirare le somme ed esibire, in una mostra, i momenti salienti di un intervallo di tempo così ampio e soprattutto denso di avvenimenti. La volontà dei curatori dell’esposizione, inaugurata alle Scuderie Papali, è quella di istituire un nesso tra Arte e Storia. Una sfida difficile e rischiosa accolta e vinta con abilità da Maurizio Calvesi e Paul Ginsborg.
Lo storico e il critico d’arte raccontano la vicenda italiana, mettendo in relazione due aspetti della stessa realtà, quello artistico e quello storico. E’ l’arte a condurre il gioco. Le sette sezioni tematiche, dedicate a diverse scelte espressive, offrono lo spunto per riflessioni sulla storia d’Italia. Si parte dall’opera per indagare e fare luce su alcuni avvenimenti cruciali per il nostro Paese.
Capogrossi, Superficie, 1968, dipinto, Collezione privata
Calvesi presenta, quindi, il ‘900 suddiviso in sette sezioni che non seguono un criterio cronologico, ma mettono a confronto alcuni artisti della prima e della seconda metà del secolo, tutti riconducibili a ricerche espressive affini. Una breve introduzione, intitolata Al debutto del secolo, mostra le premesse dalle quali prende avvio l’itinerario artistico novecentesco. In un’Italia soggiogata dal Liberty sono essenzialmente due le tendenze che dominano lo scenario artistico: il Divisionismo, che movendosi da artisti quali Previati, Segantini, Pellizza da Volpedo getta le basi della futura evoluzione espressiva di Balla, Boccioni, Carrà e il Simbolismo, rappresentato da Romolo Romani, Gino Rossi e Wildt . Viene dedicato un piccolo spazio a Modigliani, artista singolare che sfugge ad ogni classificazione.
La seconda sezione, Dal Futurismo alle poetiche della materia, ha come protagonisti, tra gli altri, Balla, Boccioni, Carrà, Prampolini, Colla, Fontana, Burri e Scialoja . In definitiva sono stati selezionati i nomi più rappresentativi di una scelta espressiva fondata sull’indagine e sulla raffigurazione della materia.
Si parte dalla macchina, dall’analisi del movimento fino a giungere al Polimaterismo Futurista di Prampolini. Illuminanti le parole dell’artista: “L’arte polimaterica non è una tecnica ma – come la pittura e la scultura – un mezzo di espressione artistica…” (da E. Prampolini, Arte Polimaterica, Roma 1944).
Ginsborg inserisce, nella sala che accoglie questo tema, il proprio contributo storico. Il percorso si intitola MACCHINA E MOVIMENTO; VIOLENZE. Estrapola il soggetto dal quadro di Carrà, La Stazione di Milano (1909) e lo analizza come luogo storico, assunto come simbolo della vita economica e sociale d’Italia.
La terza sezione, Tra Naturalismo e Informale, attraverso le opere di Soffici, Carrà, Tosi, De Pisis, Savinio, Morandi e poi Morlotti, Basaldella e Leoncillo (solo per citarne alcuni), esibisce i modi e le espressioni in cui sono trasfigurate le immagini della Natura. Il percorso storico PANE, VINO, OLIO completa lo scenario fornendo dettagli circa il tipo di attività agricola praticata e di conseguenza ci illustra il paesaggio che si spiega di fronte agli occhi degli artisti.
La IV sezione è dedicata all’Astrattismo. Numerosi nomi presentano il proprio contributo, da Balla a Licini, da Capogrossi a Dorazio fino a Turcato . Tutti autori di una significativa svolta dell’arte italiana. La storia affronta il tema CITTA’E POLITICA e fornisce utili chiavi di lettura per le opere esposte. Ne chiarisce le premesse, svela gli umori, le tendenze politiche, i fermenti alla base delle scelte linguistiche di questi artisti.
Giungiamo alla V sezione, La classicità tra Metafisica, Tradizione e Concetto, momento di crisi e polemica nei confronti dell’arte astratta. Protagonista è il ritorno all’ordine, il recupero della forma, la devota attenzione a restituirle quella classica fisicità. Così assistiamo alla rappresentazione di volti perfettamente ovali; gli oggetti e le figure ritratte richiamano la geometria dei corpi. Si attua una ricerca quasi ossessiva ed esasperata, ben lontana dai modelli classici ai quali questi artisti si ispirano. Qualcosa è profondamente cambiato e, nonostante la volontà di recuperare la figura, spesso si riesce soltanto a raffigurare manichini inanimati. Il percorso storico analizza la classicità, la famiglia, il patronage.
Un passo avanti ed ecco la VI sezione, Espressionismo, Antinovecento e Nuovo Racconto. Si conclude qui lo spazio espositivo delle Scuderie. L’area tematica illustra l’esperienza della Scuola Romana e di Corrente. Un grande pannello di Guttuso rappresenta i funerali di Togliatti, Scipione ritrae Il Cardinal Decano e Ginsborg interviene per parlare di RELIGIOSITA’.
Severini, La famiglia del povero pulcinella, 1923, dipinto, Collezione privataLe ultime due sezioni, allocate presso i Mercati Traianei, sono denominate rispettivamente Segnali della comunicazione – Immagini e Installazioni – e Immagine immateriale. La prima offre spazio a quegli artisti che conducono una ricerca artistica affine alla pop art e tra i tanti segnaliamo: Gnoli, Kounellis, Merz, Michelangelo Pistoletto, Rotella e Schifano. L’ultima è dedicata alle sperimentazioni multimediali e interattive più recenti. Tra i presenti: Grazia Toderi, Baruchello, Studio Azzurro, Patella .
Il percorso storico connesso a queste due ultime sezioni si intitola CONSUMI E CONTESTAZIONE e si va dal boom economico ai movimenti femministi.
Un appuntamento denso che coinvolge ben 130 autorevoli artisti ed elabora una articolata esplorazione storica per grandi temi. Un esperimento difficile ma sicuramente ben riuscito.

Solo due osservazioni: l’illuminazione dei dipinti della I sezione al piano terra non è decisamente delle migliori, infine, la scelta di appendere al soffitto il nastro che corre lungo tutta l’esposizione e che contiene i percorsi storici è piuttosto infelice, data la lettura poco agevole che tale soluzione concede.
La mostra è completata dalla proiezione di filmati sul ‘900 messi a disposizione dall’Archivio dell’Istituto Luce.

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NOVECENTODONNA

daniela bruni
mostra visitata il 29-XII-2000


NOVECENTO – Arte e Storia in Italia –
Scuderie Papali al Quirinale – Via XXIV Maggio, 16 – Roma –Dal 30-XII-2000 al 6-V-2001 tutti i giorni 10-19, venerdì e sabato 10-23
Dal 1 aprile 2001 le Scuderie Papali dalla domenica al lunedì orario: 10-20. Venerd’ e sabato 10-23. Invariato l’orario ai mercati di Traiano.
Mercati di Traiano – Via IV Novembre, 94 – Roma – Dal 30-XII-2000 al 1-IV-2001 tutti i giorni (tranne il lunedì) 10-19
Biglietto d’ingresso Intero £. 15.000 / ridotto £. 10.000 –tariffe speciali per gruppi e scolaresche
Il biglietto unico per le due sedi espositive si acquista presso le Scuderie ed è valido per la sede dei Mercati di Traiano per i sette giorni successivi alla data di emissione.
Catalogo: Novecento – Arte e Storia in Italia, a cura di Maurizio Calvesi e Paul Ginsborg edito da Skira £. 120.000 fino a fine mostra, poi £. 140.000
Per informazioni e prenotazioni tel. 06/39967500 – 06/696271


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29 Commenti

  1. Sono venuto a Roma il 31 dicembre per vedere la mostra. Sui giornali c’era scritto che l’orario sarebbe stato 10-19…alle 14.35 la mostra era chiusa. Fuori ai cancelli c’era la guerra, mai visto niente di simile.
    L’evento alle scuderie papali è organizzato in maniera assolutamente ridicola…

  2. Le due sedi espositive fanno orari differenti.
    Sono andata alla mostra il giorno 29 dicembre, dopo cena: a quell’ora i mercati di traiano sono chiusi, mi hanno detto di tornare il giorno dopo, sono andata di pomeriggio (i giornali, segnatamente La Repubblica – Cronaca di Roma segnalavano che la mostra sarebbe stata aperta fino alle 19) ma era tutto chiuso, il primo gennaio sono andata ed era sbarrato…sono tornata a Torino senza vedere la parte della mostra ai Mercati Traianei ! BRAVI

  3. Sono un giornalista che scrive su una testata che si occupa d’arte (anche abbastanza diffusa…). Ebbene l’addetto delle Scuderie Papali, dopo mia richiesta, mi ha negato una misera cartella stampa solo perché avevo dimenticato il tesserino da giornalista…
    Ma come lavorano?

  4. è una cosa scandalosa, non possono dividere la mostra in due sezioni e poi aprirle ad orari diversi (e soprattutto diversi da quelli segnalati sulla stampa)

  5. a me la cosa che ha fatto ridere è stata la donna delle pulizie che ci passava lo scopettone tra i piedi mentre guardavamo una tela di Balla! in nessun altra parte del mondo succedono cose così ridicole….
    comunque la mostra è bella
    saluti

  6. In visita a Roma durante gli ultimi giorni dell’anno anch’io, insieme con mia moglie e decine di altri visitatori, sono stato vittima del disallineamento degli orari segnalati rispetto all’apertura effettiva nei giorni 30 e 31 /12 presso i Mercati Traianei.
    In aggiunta a questa segnalazione abbiamo anche inviato email di protesta formale.

  7. Caro Lettor Aluffi,

    voglia farci la cortesia, se lo ritiene opportuno, di inserire la sua lettera formale in uno dei commenti sotto a questa notizia.
    Gli episodi che nei giorni 31 e 1 si sono avuti a Roma devono far riflettere una grande istituzione come le Scuderie Papali.

  8. Di passaggio a Roma per pochi giorni, non ho avuto la possibilità di visitare la sezione della mostra allestita presso i Mercati Traianei il giorno 31/12, a causa dell’improvvisa e imprevista chiusura anticipata.
    Ringrazio http://www.exhibart.it per essersi fatto carico delle proteste dei tanti visitatori inviperiti.
    Personalmente ho provveduto ad inviare formale protesta agli organizzatori, chiedendo il rimborso dei biglietti, ma un’azione collettiva sarebbe senz’altro più efficace, almeno per evitare il ripetersi di questi eventi.

  9. Ma Claudia Colasanti la nota critica d’arte?
    Se sei tu volevo dirti che seguo e apprezzo il tuo lavoro da diverso tempo. Purtroppo ancora non ci conosciamo, mi piacerebbe sottoporti il mio lavoro (video e foto). Per il momento mi trovo negli States, ma dovrei capitare presto in quel di Bologna…

  10. mi hanno chiesto dei quadri della mia collezione per la mostra di roma..le promesse erano altisonanti..il risultato ..pessimo! dov’è mario nigro? dov’è scanavino?

  11. Niente male la mostra, anche se poteva comprendere un numero di opere ancora maggiore. Qualche appunto:la storia sul soffitto è suggestiva, ma non comoda da leggere; il filmato sulla storia d’Italia è pacevole, anche se rasenta la banalità nell’ultima parte (i nostri anni), poteva comunque costituire un ottimo video da vendere insieme con il catalogo e il resto; perchè non l’hanno fatto? E ancora: perchè non c’è un percorso alternativo per chi, dopo aver visto la mostra, vuole andare nella caffetteria?

  12. sarebbe bene che janaz pesasse le parole; prima di criticare le dimensioni delle immagini, perchè non consulti l’archivio fotografico? è a disposizione di tutti…
    cordialmente… olmo

  13. ho cercato negli archivi fotografici ma senza fortuna. Non esiste niente relativo a questa mostra.
    C’è una sezione sul novecento ma con nessuna attinenza con questo evento.

  14. Cinque settimane in più per ammirare “Novecento. Arte e storia in Italia”. La chiusura della mostra, allestita alle Scuderie Papali al Quirinale ed ai Mercati di Traiano, prevista per il primo aprile, è stata infatti prorogata al 6 maggio. Sono in media una quindicina le scolaresca che ogni giorno visitano la rassegna, per un totale di circa 400 studenti. Per favorire l’accesso alla mostra è stato, inoltre, prolungato di un’ora anche l’orario di apertura: dal primo aprile le Scuderie Papali chiuderanno, dalla domenica al giovedì, alle 20 anzichè alle 19. Venerdì e sabato la chiusura è confermata alle 23. Resta invariato l’orario ai Mercati di Traiano.

  15. Credo che una mostra che si svolga in due luoghi diversi debba perlomeno avere gli stessi orari di ingresso.Venerdì sono stata a vedere la mostra ,peraltro molto bella ,ma ho perso la parte dei Mercati di Traiano perchè sono arrivata alle 19.00 e l’ultimo ingresso era alle 18.00.E’ vero che si ha a disposizione una settimana per vedere separatamente anche la seconda parte ma per me e per tanti altri che sono venuti da fuori non è certo una consolazione.Non puoi prorogare nel week end l’orario della mostra alle 23.00 e chiuderne una parte alle 19.00(ultimo ingresso 18.00).Che delusione…..

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