18 marzo 2002

Zak Manzi Napoli, Officina99

 
Più di 100mila persone sfilavano a Roma per la liberazione della Palestina. I mass media lo ignoravano, rendendo la cosa inesistente. Zak Manzi, apoliticamente ma significativamente, rendeva invece esistente un evento che non lo era...

di

Trecento manifesti incollati sugli edifici di Napoli e Caserta invitavano a notare che il nove marzo duemiladue sarebbe avvenuto qualcosa a firma Zak Manzi.
Sui manifesti frasi diverse: Un uomo è tutto ciò che attrae di Angelo Rossi, Quello che cerchiamo è semplice di G. B. e Ogni cosa mi è distante di Lia Manzi.
On line erano diffuse due e-mail. Una molto simile ai manifesti e l’altra con qualche variante e la dicitura: il centro sociale officina99 apre uno spazio espositivo al piano superiore dello stabile di gianturco napoli.
La seconda: il 9 marzo alle ore 18:00 inaugura l’artista napoletano, zak manzi, che da tre anni ha rinunciato alla propria creatività avvalendosi di quella degli altri. Alcuni artisti hanno infatti permesso che zak firmasse le loro opere. La mostra in questione vede esposti i quadri di angelo rossi che imita a sua volta alcuni lavori realizzati nel ’98 da zak manzi.
Mittente: Officina99.
Recandosi sul luogo, nulla di nuovo, tranne le sensazioni. Ci si sentiva spinti a ricercare l’evento, si osservava in ogni dove. Si riconosceva uno Zak Manzi in ogni stupidaggine, soprattutto nelle stelle rosse presenti come scenografia ai lati del palco, simili a quelle del manifesto (ma il palco era a piano terra…) e in un’opera pittorica al piano superiore.
Poi alle 23 è arrivato Zak Manzi. Pochi lo hanno riconosciuto. Nessuno ha osato chiedergli nulla. E’ cominciato il concerto degli ZU e ci si chiedeva se quella Z c’entrasse qualcosa. Nulla.
Zak Manzi non aveva esposto nulla.
Il 12 marzo, però, durante un’assemblea ad officina 99, ha presentato un suo omaggio: un’enorme tela arrotolata. Spiegandola è apparso un bianco estremamente vissuto con una stella rossa alla sinistra della tela, ma alla nostra destra.
Zak in persona ha donato quest’ultima al centro sociale occupato autogestito, sede inconsapevole di un evento artistico e da quel momento erede di una grande opera.

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www.officina99.org

Genny Capitelli


Officina99
Via Gianturco 101
Napoli
Tel. e fax: 0815522399
e-mail al laboratorio occupato S.K.A.: ska@ecn.org
oppure al collettivo biotech: rafmed@libero.it


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20 Commenti

  1. Trovo eccezionale il tuo lavoro, molto più significativo e coraggioso di quello di LM. Credo che saresti stato un elemento significativo a Tirana. Ti tengo d’occhio.

  2. Ho i miei forti dubbi che tu conosca Politi.
    L’ho sentito parlare di Zak Manzi (pur non avendogli parlato direttamente). Inoltre, nell’ultimo numero di Flash Art, appare proprio la pubblicià di una mostra di Manzi e parla di LM a pagina 65.

  3. …e quella stella rossa si è trasformata in una minaccia.
    Zak, senza rendersene conto, ha percepito gli eventi che avrebbero colpito gli italiani. E’ un visionario, un anticonformista e dotato di forte ecletticità: ciò lo rende un grande artista.

  4. Ti seguo da un pò. Secondo me Politi ti osserva, ma non riuscirà mai a far scrivere di te nella sua rivista. E’un uomo estremamente invidioso. Un arrivista arrivato divenuto presto un berlusconiano accanito. Sempre più offensivo per fare odience a mò di Sgarbi, non capirà mai a fondo la tua poetica e, se non avrai nulla da offrire alle sue tasche, non parlerà di te. I tuoi progetti: meravigliosi; le tue realizzazioni: originalissime e invidiabili. Complimenti Manzi. Continua così.

  5. Sebbene sia presente un suo commento di incerta natura, sono d’accordo con Angela. Non mi fiderei del Signor Politi. Quest’ultimo ha persino parlato del famoso LM definendolo inizialmente un uomo geniale che sarebbe stato capace di sostituirlo. Poi, dopo averlo conosciuto grazie alle lusinghe, lo ha definito un frustrato “al passaggio del quale ci si tocca”. Questo è un episodio minimo, rispetto alle sua generale mancanza di rispetto verso il prossimo.
    In effetti, cara Angela, se avesse voluto, o meglio avuto, avrebbe parlato di Manzi anche nel suo ultimo numero, soprattutto nell’articolo L’ARTE COME BEFFA, dove sarebbe stato il caso quantomeno di citarlo.
    Purtroppo la sua si sta trasformando sempre più in una rivista poco attenta alle novità, e molto attenta all’incremento del capitale del direttore, cosa che cerca di raggiungere puntando sul fatto che la sua è divenuta una rivista da collezione (per cui doppia copertina) dove il lettore spesso si sofferma alle immagini e alle lettere al direttore, simpaticamente arricchite da risposte volgari. La cosa triste è che alcune gallerie seguono i suoi gusti, pensando di poterne ricavare qualcosa, ignorando che non è l’arte che interessa al Politi, ma il denaro.

  6. Francamente di ciò che fa o non fa c.a.s.a., a mia insaputa, non me ne potrebbe fregà de meno, ma dato che è mattino ed ho appena preso un bel caffettone, dopo aver letto questo delirio, potrà lui immaginare cosa andrò a fare adesso. I suoi deliri non concilieranno il sonno ma almeno hanno il pregio di agevolare il risveglio.

  7. ho solo un buon archivio culturale!!!
    colleziono notizie!!
    comunque apprezzo di manzi i suoi tentativi anche se poco originali !!
    ma vanno forse ancora bene tanto nessuno conosce,ricorda e capisce!!

  8. I tentativi di Manzi non sono poco originali. Sono il plagio -di opere altrui- del plagio – di artisti che a loro volta plagiano – del plagio – operazione già effettuata da altri -.

  9. caro C.A.S.A. che peccato nn averti incontrato prima, sono anni che cerco qualcuno che mi inventi, forse sei ancora in tempo… che ne dici.
    un abbraccio, zak

  10. cro zak sei geniale mi inchino al tuo modo di evolverti!!!
    e come ti inventi le risposte !!
    oddio sarai stanchissimo adesso dai riposati u po o schiatti bello mio!!!!

  11. con la tua risposta sciocca hai perso l’opportunità di essere il creatore non di un’opera di zak manzi, ma di zak manzi stesso.

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