17 luglio 2001

Fino al 12.VIII.2001 Processo alla Natura. Mario Airò/vedovamazzei Montemarcello-Ameglia (sp), La Marrana

 
Settima edizione dell’apputamento estivo con l’arte contemporanea nel parco di Casa Bolongaro a Montemarcello. Quest’anno la rassegna apre nel segno dei giovani ma affermatissimi Mario Airò e vedovamazzei...

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In pochi anni, sette dall’apertura con una retrospettiva su Fausto Melotti (‘96), il parco di Casa Bolongaro è diventato il punto d’incontro dei viaggiatori dell’arte contemporanea, l’appuntamento di tutti i globetrotter delle mostre dell’estate. Non solo. Con le installazioni di Mario Airò e vedovamazzei la raccolta di Montemarcello cresce e, al pari di altre collezioni nate dalla passione di privati, come la Gori di Pistoia, la Pecci di Prato, si appresta a divenire sede permanente aperta alle arti visive. A spasso tra Montemarcello, Lerici e Bocca di Magra da sempre soggiornano critici, letterati e intelettuali come Sereni, Vittorini, Soldati. Mario Airò Le “Aperture della Marrana” hanno visto protagonisti fino ad oggi, oltre al citato Melotti, il giapponese Azuma, Galbo, Mainolfi e, la scorsa edizione Philip Ranzer. La cura è andata rispettivamente a Rossana Bossaglia, Bruno Corà, Angela Vattese. Giacinto Di Pierantonio, che la scorsa estate accompagnava le opere di Ranzer, per il 2001 propone, attraverso il trio di giovani artisti, il “processo alla Natura”. Il parco della Marrana tra le Apuane e la Magra, tra il bosco, l’orto e il giardino è il luogo del dialogo tra arte e paesaggio. Come hanno reagito gli artisti? Mario Airò parte dall’assunto per cui la natura va trasformata.Mario Airò “Anzi -spiega Di Pierantonio- che l’arte serva al processo di trasformazione”. Il suo intervento parte dal dato sonoro “un parlato di frasi propiziatorie, augurali”. Più in là colloca le pozzanghere. Sono simulazioni fotografiche, specchi dove si riflette il volo degli uccelli. C’è anche un tavolo, il piano è di cristallo con al centro una penna che provoca onde circolari su tutta la superficie. “Sono opere -prosegue il critico- che sottolineano la vicinanza fra poesia e arte, fra la probabilità dell’arte di migliorare attraverso il suo linguaggio la natura stessa, di cambiarne il processo”. Il duo milanese vedovamazzei (al secolo Stella Scala e Simeone Crispino) punta tutto sul rapporto uomo-ambiente. La loro opere è una collinetta al cui interno si accede, attraverso un cunicolo, a un piccolo oceano. E’ un O.G.M., un Oceano Geneticamente Modificato.
Da segnalare anche il catalogo, come ogni anno della preziosa serie i Libri di Scheiwiller.

Siti correlati
www.lamarrana.it

Raffaella Fontanarossa



Montemarcello-Ameglia (La Spezia), Casa Bolongaro a “La Marrana”, tel. 0187 600158-02 86464733.
Orario: giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 17,30 alle 20,30
Ingresso: gratuito
Catalogo: a cura di Giacinto di Pierantonio (ed. Libri di Scheiwiller).




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3 Commenti

  1. Ma come si fa a scrivere che vedomazzei sono “affermatissimi”? Si tratta di due arrivisti che hanno fatto della furbizia la loro tecnica. Cambiano galleria ogni anno, lasciando casini da ogni parte, lui si finge finocchio per entrare nella lobby dei gay, se gli parli di Cattelan dicono di essere loro ad aver fatto per primi quel tipo di opere (ma quando mai!!). Sono due zeri, non due artisti affermati!
    Paolo

  2. La cosa si fa interessante, a dire il vero anche io come l’autrice pensavo che questi artisti fossero ormai semi-istituzionalizzati. Invece mi si viene a dire che sono dei pasticcioni, dei buoni a nullla. Pero’ sarebbe utile a questo punto sapere il perché e sarebbe ancor più utile che gli stessi artisti rispondessero. Speriamo!!!

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