26 aprile 2007

fino al 30.IV.2007 Donato Bruno Leo Lecce, PrimoPiano Living Gallery

 
Crocifissioni, Macchinazioni e Rapaci: questi i soggetti dominanti nelle tele di Donato Bruno Leo. Tele segnate da un gesto pittorico che dissimula contenuti astratti, ma che svela una differente ricerca della forma

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Renovatio Rerum, personale d’esordio del brindisino Donato Bruno Leo (1957), è il titolo della nuova mostra curata da Dores Saquegna alla PrimoPiano Living Gallery di Lecce. Un titolo ad hoc per definire le direttrici di sviluppo lungo cui si svolge la ricerca estetico-formale dell’artista, che dopo una lunga esperienza come scenografo negli stabilimenti cinematografici di Cinecittà, è rientrato nella sua terra natia spinto dal bisogno di recuperare in toto l’esperienza artistica. Renovatio rerum, ovvero il rinnovamento, inteso come orizzonte possibile entro cui collocare un differente modo di rappresentare la realtà attraverso la sua immagine. I dipinti di Leo sono tele di grande e medio formato che per scelte coloristiche evocano a prima vista certa pittura fauve, così come per la velocità del segno, denso e materico, virano i soggetti verso un’interpretazione di matrice espressionista. Ma ad una più attenta osservazione emergono i segnali di una volontà cosciente di attribuire ai contenuti pittorici i caratteri della trasposizione immaginaria del reale e viceversa, secondo la teoria filosofica, mutuata dal post-strutturalismo di Deleuze, che nega ogni tipo di rappresentazione e mira al rovesciamento delle “forme tradizionali” in funzione di una nuova immagineripetono quasi ossessivamente: le “crocifissiDonato Bruno Leo, Macchinazione, olio su tela, cm 200x250, 2007 oni”, le “macchinazioni” e i “rapaci”. Tre simboli qualunque della “società dei simulacri”, che segnano, attraverso le differenti rappresentazioni pittoriche, il percorso che annulla la corrispondenza tra la loro forma (che le connota in una categoria) e l’immagine collettiva corrispondente. L’artista trascina i suoi soggetti verso una visione apparentemente astratta che ne confonde l’essenza con l’uso di pennellate corpose e sfuggenti che sottolineano l’intenzione quasi rituale del gesto. Come nelle numerose Crocifissioni che introducono il tema del sacro, attraverso un’immagine emblematica del culto religioso occidentale, come strumento che “accomuna molte anime”, come diceva Goethe, che ritualizza il pensiero rendendolo “universale”. Così nelle Macchinazioni e nei Rapaci, l’impeto visionario destruttura l’immagine disvelandone il messaggio negativo, connaturato ai soggetti della rappresentazione.

francesca de filippi
mostra visitata il 14 aprile 2007


dal 14 al 30 aprile 2007 – Donato Bruno Leo – Renovatio rerum
Primo Piano LivinGallery, Viale G. Marconi 4 – 73100 Lecce (Palazzo Rubichi)
tel. e fax 0832.304014 – primopianogallery@libero.it
orario invernale: Tutti i giorni: 10 – 13 / 17 – 21 / orario estivo: Tutti i giorni: 18 – 22 – Catalogo con testi critici di Luigi Paolo Finizio, Dores Saquegna, Annachiara Guadalupi


[exibart]

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