17 marzo 2010

fino al 2.V.2010 Mimmo Paladino Aosta, Centro Saint-Bénin

 
Sculture e grafiche degli ultimi trent’anni. Per una mostra che indaga il nesso fra il segno e la forma nel prolifico transavanguardista. Suggellando la nient’affatto provinciale proposta aostana nel campo delle mostre d’arte contemporanea...

di

Mimmo
Paladino
(Paduli,
Benevento 1948; vive a Paduli e Milano) è, per
dirla con Walter Benjamin, un “collezionista di indizi”: preleva frammenti dalla realtà
e li ricontestualizza, generando molteplici catene di significato,
articolazioni e nessi imprevedibili. Il suo mondo trae sostanza da
un’immaginazione produttiva capace di reinventare e sbalordire, tanto che lo
spettatore, osservando i suoi lavori, entra in una dimensione intima dello
spirito, nella quale l’unica regola è dettata dall’intuizione.
La mostra Il segno e la forma propone una scelta di opere
grafiche e sculture dall’inizio degli anni ’80 a oggi. Ardito sperimentatore,
Paladino si esprime attraverso diversi media; l’opera grafica assume nella sua
ricerca un posto importante, in quanto all’interno dello stesso lavoro trova
spazio una commistione di tecniche – acquaforte, acquatinta, xilografia,
serigrafia -, Mimmo Paladino - 
Corona - 1988 - ferro - cm 30,5x27così da elaborare un linguaggio stratificato di notevole
rilevanza. Il segno, cui allude il titolo della rassegna, è l’elemento di avvio
della ricerca; una scelta precisa, carica di valore semantico, che definisce un
percorso nel quale anche il colore assume una valenza strutturante, sia esso il
dualismo bianco-nero o l’intensità del rosso, o la raffinatezza dell’oro, o il
contrasto di cromatismi forti.
Nella mostra l’artista si palesa come un instancabile
“viandante” contemporaneo, la cui meta ultima è il desiderio erratico. Si
avventura in mondi lontani, in una molteplicità di culture; s’immerge nel mito,
traendone sostanza poetica; attinge a piene mani una materia fluida e
inesauribile da libri immaginari.
Lo spettatore è coinvolto in una narrazione ininterrotta,
nella quale si intrecciano animali, numeri, stralci di scrittura, mani, oggetti
cultuali, in composizioni dal deciso valore simbolico. Ci si muove tra rami
spinosi che aggettano dalla campitura, a formare le iniziali del nome
dell’artista (Gli alberi che nel mio corpo nascono, 1990), ci si addentra nella
speculazione del mondo greco (Alceo, 1990; Anacreonte, 1990; Solone, 1990), si respira la cultura dei continenti (America,
1996; Africa, 1996), si sfogliano pagine
profetiche (Rabanus Maurus, 2003) dalle quali nascono bestiari strani, si ammirano
la Gazzella di Pompei (1985), sul cui dorso poggia una conca che contiene una testa, come
per assecondare un antico rituale, una Corona di ferro, cinta da spine, e
alcuni Elmi,
carichi di memoria storica.
Per scoprire, alla fine del percorso, che il fascino del
lavoro di Paladino poggia su una ricchezza iconica che trae forza dall’enigma.

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mostra visitata il 9 marzo 2010


dal 28 novembre 2009 al 2 maggio 2010
Mimmo
Paladino – Il segno e la forma
a cura di Enzo Di Martino
Centro Saint-Bénin
Via Festaz, 27 – 11100 Aosta
Orario: tutti i giorni ore 9.30-12.30 e 14.30-18.30
Ingresso: intero € 3; ridotto € 2
Catalogo Papiro
Info: tel. +39 0165271687; u-mostre@regione.vda.it;
www.regione.vda.it

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