29 giugno 2006

fino al 10.VII.2006 Kid Napped Cupra Marittima (ap), Galleria Franco Marconi

 
Unica testimonianza d’esistenza: le proprie opere. Un uomo chiuso in casa, fisicamente isolato. Che vive una realtà mediata da internet, dai giornali, dalla televisione...

di

Non è possibile vederlo, né identificarlo con precisione. Non si sa dove vive, né come sia fatto. Kid Napped esordisce con questa personale grazie all’opera di convincimento degli artisti Maicol&Mirco. L’unico modo di comunicare con lui, dichiara Maicol in un’intervista, è tramite il suo sito internet: alifewithoutyou.com. Niente telefono o cellulare. Di lui si sa solo che ha circa trent’anni e che in passato ha avuto una vita normalissima, fatta di socializzazione, come tutti noi. Ma ora no, ora non è più possibile incontrarlo. Fattori di vario tipo, fra i quali l’agorafobia e paure d’ogni genere, gli impediscono di uscire di casa e di incontrarsi con gli altri. L’unico modo che Kid Napped ha di rendersi conto di dove si trovi è attraverso mezzi di comunicazione: giornali, libri, televisione e internet. Insomma, l’ennesimo caso di artista mai esistito ed inventato a tavolino?
Il suo non è un percorso artistico pianificato, non c’è un’ideologia sistematica all’origine dei lavori. In mostra ha esposto tre frame da video stampati su alluminio che rappresentano giovani donne orientali tratte da filmati porno che circolano su internet. Le immagini di cui si serve Kid Napped vengono a volte semplicemente estrapolate e riprodotte, in altre occasioni rielaborate, con fusioni e rispecchiamenti che tendono a nascondere quello che è il reale soggetto per trasformarsi quasi in decorazioni modulari.
Kid Napped
Allestite in sontuose cornici dorate, l’artista presenta poi delle lettere d’addio di kamikaze giapponesi. Scritti che parlano del sacrificio della propria vita in termini di dovere verso lo Stato, con toni cerimoniali e nazionalisti. Sicuramente Napped non si preoccupa della qualità del mezzo tecnico usato, privilegiando quello di più rapida acquisizione: dai video fatti con il telefonino alle macchine fotografiche digitali, fino al computer e internet. Pur senza usare parole in prima persona l’artista cerca di dire la sua, di raccontarsi, offrendo inevitabilmente una visione soggettiva. Da questo origina A life without you il progetto che sta portando avanti e dal quale deriva anche il titolo di questa personale.
A tutto questo si aggiunge Voi che fate quest’estate? il frizzante collegamento giornalistico, effettuato direttamente da una spiaggia assolata, offerto dalla Louse Gallery. Il traffico in attesa dell’esodo estivo, le code in autostrada, il caldo. Insomma tutto quello che l’estate riserverà di certo. Niente sorprese.

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Peter de Boer alla Galleria Marconi
Marina Bolmini
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www.alifewithoutyou.com

cristina petrelli
mostra visitata il 28 maggio 2006


Dal 28.IV.2006 al 10.VII. 2006
KID NAPPED – First year without you
Galleria Franco Marconi, C.so Vittorio Emanuele 70, Cupra Marittima (ap)
Testi critici di Maicol&Mirco e di Robert Dominici
Orario: dal lunedi al sabato 16 – 20 chiuso la domenica. Ingresso libero.
Info 0735778703 – www.siscom.it/marconi  – galmarconi@siscom.it


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