14 aprile 2011

fino al 23.IV.2011 Una prospettiva italiana. An Italian perspective. Ma lo sguardo vede? Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Massimo Vitali. Verona, Studio la Città

 
Tre artisti, tre pensieri, tre punti di vista, un’unica nazione. Cos’è fotografia in Italia?

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Parlare di fotografia in Italia: arte o tecnica? Fino agli Settanta, la fotografia viene annoverata in Italia tra le arti minori. Mentre negli altri Paesi le mostre e i musei dedicano sezioni complementari e descrittive di tutti i linguaggi artistici, l’Italia mantiene una nicchia di lavoro e di pensiero dedicata esclusivamente alla fotografia. Nel 1984 viene pubblicato il lavoro curato da Luigi Ghirri e Gianni Celati: “Viaggio in Italia”. Il volume inaugura una riflessione sulla fotografia in Italia quale linguaggio artistico narrativo: nella campagna fotografica, iniziata nel 1979, sono coinvolti alcuni autori italiani, tra i quali Gabriele Basilico e Vincenzo Castella. La ricerca di una prospettiva italiana, come prelude il titolo della mostra curata da Angela Madesani, osserva le caratteristiche del linguaggio di quegli autori che dalla fine degli anni Settanta hanno sviluppato una riflessione sul paesaggio.

Una plausibile scuola italiana della fotografia dovrebbe essere ricercata proprio a partire da quella campagna fotografica curata da un fotografo e da uno scrittore e che ha permesso di riflettere sul tema del paesaggio, dei suoi mutamenti e dei suoi racconti. Negli spazi di Studio La Città, le opere di Gabriele Basilico, Vincenzo CastellaMassimo Vitali si osservano e fanno da contrappunto una all’altra. Il tema è il paesaggio, contemporaneo, osservato da personalità e sguardi differenti. Gabriele Basilico nasce nel 1944 a Milano. I paesaggi di Basilico sono edifici, strutture dai profili precisi che compongono l’ambiente dei suoi scatti: la descrizione puntuale delle forme ricorda i suoi studi di architettura, la scelta del bianco e nero sottolinea le fattezze. Questi paesaggi non comprendono la figura umana: non ci sono silhouette, gli unici protagonisti sono gli edifici.

L’essere umano è sottinteso. Le opere esposte riassumono alcune delle molteplici campagne fotografiche alle quali l’autore ha partecipato: dai lavori in Francia realizzati per la Mission Photographique de la DATAR, ai paesaggi in Germania e a Mosca, alpaesaggio industriale della sua Milano. Massimo Vitali è coetaneo di Basilico e nasce a Como nel 1944. Vitali studia fotografia a Londra e inizia a lavorare come fotoreporter. I lavori esposti fanno parte di una ricerca iniziata nel 1994. Vitali osserva il paesaggio con l’occhio di un etologo. Ricerca i luoghi di aggregazione dei gruppi di esseri umani, li osserva con occhio attento, ritorna in seguito: ogni sua missione è organizzata, come un set cinematografico in miniatura. Attualmente il filone della sua ricerca verte sulle spiagge: una lieve sovraesposizione sottende alla visione estiva, abbagliata. Vincenzo Castella nasce nel 1952 a Napoli. Il suo sguardo è oggettivo. Osserva da lontano gli spazi, Siti di città ripresi dall’alto. L’oggettività permette una visione democratica, distante. La visione non è storia ma cronaca. Ogni spazio è spesso osservato da un punto sopraelevato, distante dall’oggetto per osservarlo senza giudizio.

valeria nicolis

mostra visitata il 1 aprile 2011

dal 12 febbraio al 23 aprile 2011


Una prospettiva italiana. An Italian perspective. Ma lo sguardo vede? Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Massimo Vitali


a cura di Angela Madesani


Studio La Città


Lungadige Galtarossa, 21 – 37133 Verona


Orario: da martedì a sabato ore 9-13, 15.30-19.30


Ingresso: libero


Info: tel. +39.045.597549; fax +39.045.597028

info@studiolacitta.it; www.studiolacitta.it

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