11 settembre 2011

Intervista a Francesco De Grandi

 
Artista siciliano, punta emergente della nuova pittura figurativa, Francesco De Grandi vive tra Palermo e Shanghai. In un percorso di studio e ricerca che affonda le sue radici nella Bibbia passando per Dante e fino al cyberpunk, De Grandi, ci racconta le sue opere e, in anteprima, il progetto della sua prossima personale, Il Passaggio difficile, alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo con la collaborazione dell’ associazione Ars Mediterranea e la Galleria Dell’Arco...

di

Cosa vuoi raccontare e trasmettere con le tue opere?
 
Ogni espressione umana cerca di dare voce a domande interiori, che riguardano tutti, domande che possono anche diventare abissi. L’arte è uno dei tentativi per  sopravvivere e trovare una risposta che ci salvi dalla follia, e che ci dica qualcosa su cosa ci sta succedendo.È un modo per trovare un posto nel mondo.
 
Che valore ha per te la pittura? Perché l’hai scelta come mezzo espressivo in un momento in cui performance e installazioni hanno il sopravvento?
 
Per me la pittura non è stata una scelta, è stato un dono. Non ricordo un giorno in cui ho deciso di cominciare a dipingere, come non ricordo il giorno in cui ho cominciato a mangiare o andare al cesso.Il sopravvento di un mezzo su un altro riguarda ragioni che esulano dal mio modo di vedere le cose, spesso sono egemonie mercantili, a volte reali necessità. Comunque il punto è dare voce alle mie domande, se in più riesco pure a viverci mi sembra già una grande conquista.
 
Come decidi cosa dipingere? Da dove cominci, ti ispiri a qualcosa o è tutto frutto delle tue intuizioni e sensazioni?
 
È un processo semplice e complesso.Non risponde a strutture lineari, più che altro si costruisce connettendo diversi livelli del pensiero.

Ci sono idee che galleggiano nell’aria, che vengono attratte da immagini che diventano strumenti di comunicazione.Lavoro in deriva, cercando soprattutto di stare in ascolto.Le idee si vanno raffinando, a volte arrivano per intuizione improvvisa, a volte richiedono un lungo lavoro di affinazione. E poi c’è la pittura, dipingere significa entrare in un mondo fisico dove la materia viene manipolata e spesso è la pittura stessa a risponderti.

Qual è il tuo pensiero da artista figurativo sull’arte contemporanea?

 
Non credo nella differenza tra artisti, cioè il mio essere “figurativo” non mi mette in una posizione diversa rispetto a un concettuale o a un astratto ecc ecc Il mio pensiero è sulla contemporaneità, sul mondo.Il mondo è il mondo, bello brutto come sempre. Siamo all’ennesimo passaggio di stato, come ogni ciclo naturale delle cose.

Oggi vivi fra Palermo e Shanghai.  Cosa porti con te della tua terra e cosa invece ti affascina della cultura cinese.

 
Da circa un anno e mezzo frequento questa città, la trovo molto interessante. Con Roberto Ceresia che da quattro anni ha aperto una sede della galleria dell’arco a shanghai abbiamo fatto una mostra e altri eventi interessanti. Si lavora molto bene li. La Cina mi ha affascinato subito, inoltre avevo già studiato la pittura tradizionale cinese, specialmente per alcune modalità espressive nel paesaggio. Certamente lavorare in un luogo ti contamina, ma Shanghai non è solo Cina è un entità in continua trasformazione. E per certe cose assomiglia molto a Palermo, per altre a New York,  pur mantenendo una sua identità forte. Vi è una dimensione a macchia di leopardo, che fa sì che coesistano diverse situazioni nello stesso posto. La strada viene vissuta molto dai cinesi cosi come accade a Palermo. Io sono tornato da tre anni a Palermo dopo aver vissuto per tredici anni a Milano e ho trovato molte novità e cambiamenti positivi.
 

 
Dopo Andrea Di Marco e Stefania Galegati è il tuo turno alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo che ti vedrà protagonista, a fine settembre, con una personale dal titolo Il Passaggio difficile. Parlaci di questo progetto.
 
Ho pensato questa mostra come un opera unica una sorta di viaggio che si dipana lungo le stanze della gam. Utilizzo una forma anomala di narrazione e uso i generi pittorici destrutturandoli, perturbandoli formalmente nel tentativo di creare degli “oggetti pittorici non identificati” dove ciò che inizialmente ti appare familiare diventa anomalo e ambiguo.

Il leitmotiv del viaggio attraversa tutta la mostra con riferimenti a strutture narrative che spaziano dall’ Odissea alla Divina Commedia, passando per la Bibbia, dai fratelli Strugackij (e poi Tarkovskij) ai romanzi di Conrad, da Goethe a William Gibson, da Calvino a Jodorowsky.

Il linguaggio si fa strumentale al racconto, si passa dal racconto grottesco e “pitocchesco” della terra matta, la prima stanza, al realismo intimista e raccolto del passaggio difficile, la seconda stanza. fino alla pittura deflagrante  dei sei grandi paesaggi fluidi e veloci della terza stanza quella del solo amore.

Il titolo della mostra è il titolo di un paragrafo del saggio di Mircea Eliade sullo sciamanismo, il passaggio difficile rappresenta il momento in cui lo sciamano abbandona il mondo terreno per affrontare il viaggio. Simbolicamente ci parla di noi e del nostro tempo, del nostro passaggio dai cascami del postmoderno verso una nuova dimensione. Spero migliore.

 
Altri progetti futuri?
 
Andare a pescare. Poi andrò a shanghai a lavorare per un po’ e dovrei organizzare un evento la prossima primavera in uno spazio non convenzionale. Ad ottobre inaugurerà la mostra Painting detours curata da Andrea Bruciati a Nogaredo in Friuli, un progetto di residenze per giovani pittori seguiti e scelti da artisti tutor.

Sarò felicemente tutor di un artista palermitano e di un friulano.

 
a cura di giorgia salerno


30 settembre – 30 ottobre 2011; opening: 29 settembre 2011, ore 19.00

Galleria d’Arte Moderna, via sant’Anna, 21 – 90133 Palermo.

Orari: martedì – domenica ore 9.30 – 18.30, la biglietteria chiude alle ore 17.30

lunedì chiuso

Biglietti mostra: intero € 6,00; ridotto € 4,00; cumulativo museo+mostra € 9,00

Catalogo: Flaccovio Editore, 96 pagine, colori, euro 15 – testi di: Marco Bazzini, Helga Marsala, Alessandro Pinto, Francesco De Grandi, Francesco Lauretta

Patrocini Istituzionali: Regione Siciliana; Comune di Palermo; Distretto Culturale di Palermo

Organizzazione: Associazione culturale Ars Mediterranea, Palermo

Galleria AIKE-DELL’ARCO, Palermo/Shanghai

Main ponsor: Elenka

Servizi museali GAM: Civita Sicilia

Media sponsor: TRIBEART 

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