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Il Museum of Biblical Art di New York chiuderà i battenti il prossimo 14 giugno nonostante il successo della sua ultima mostra dedicata a Donatello. La religione, da sempre al centro dell’ispirazione artistica, sembra infatti aver perso improvvisamente il suo appeal tra sponsor e donatori, che preferiscono indirizzare i loro sforzi verso altri generi artistici, probabilmente ritenuti più alla moda. L’idea comune è che questo tipo di arte possa attirare soltanto fedeli accaniti o appassionati di religione, ma questa convinzione è senz’altro sbagliata. La Bibbia ha svolto, e svolge ancora, un ruolo fondamentale nella storia dell’arte. Potremmo citare decine e decine di esempi, dal Sacrificio di Isacco realizzato da Caravaggio nel 1603 alle opere astratte di Barnett Newman rappresentanti Adamo ed Eva di metà Novecento, passando per il Cristo di San Juan de la Cruz di Salvador Dalì. L’arte religiosa è una fonte essenziale per la cultura moderna, ma questa constatazione, purtroppo, nulla può contro il Dio Denaro. (Giulia Testa)